Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Jeremiæ 9


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VULGATADIODATI
1 Quis dabit capiti meo aquam,
et oculis meis fontem lacrimarum,
et plorabo die ac nocte interfectos filiæ populi mei ?
1 Oh! fosse pur la mia testa acqua, e l’occhio mio una fonte di lagrime! io piangerei giorno e notte gli uccisi della figliuola del mio popolo.
2 Quis dabit me in solitudine diversorium viatorum,
et derelinquam populum meum,
et recedam ab eis ?
quia omnes adulteri sunt,
cœtus prævaricatorum.
2 Oh! avessi io pure un alberghetto da viandanti nel deserto! io lascerei il mio popolo, e me ne andrei via da loro; perciocchè essi tutti sono adulteri, una raunanza di disleali.
3 Et extenderunt linguam suam
quasi arcum mendacii et non veritatis :
confortati sunt in terra,
quia de malo ad malum egressi sunt,
et me non cognoverunt, dicit Dominus.
3 E scoccano falsità dalla lor lingua, che è l’arco loro; e non si fortificano in verità nella terra; anzi procedono di male in male, e non mi conoscono, dice il Signore.
4 Unusquisque se a proximo suo custodiat,
et in omni fratre suo non habeat fiduciam :
quia omnis frater supplantans supplantabit,
et omnis amicus fraudulenter incedet.
4 Guardatevi ciascuno dal suo compagno, e non vi fidate in alcun fratello; perciocchè ogni fratello non fa altro che usar frodi, ed ogni compagno va sparlando.
5 Et vir fratrem suum deridebit,
et veritatem non loquentur :
docuerunt enim linguam suam loqui mendacium ;
ut inique agerent laboraverunt.
5 Ed ogni uomo gabba il suo compagno, e non parlano verità; hanno ammaestrata la lor lingua a parlar menzogna, si stancano a far male.
6 Habitatio tua in medio doli :
in dolo renuerunt scire me, dicit Dominus.
6 La tua dimora è in mezzo di frodi; per frode ricusano di conoscermi, dice il Signore.
7 Propterea hæc dicit Dominus exercituum :
Ecce ego conflabo, et probabo eos :
quid enim aliud faciam a facie filiæ populi mei ?
7 Perciò, così ha detto il Signor degli eserciti: Ecco, io li metterò al cimento, ed alla prova; perciocchè, come farei altrimenti, per amor della figliuola del mio popolo?
8 Sagitta vulnerans lingua eorum,
dolum locuta est.
In ore suo pacem cum amico suo loquitur,
et occulte ponit ei insidias.
8 La lingua loro è una saetta tratta, parla frode; ciascuno con la sua bocca, parla di pace co’ suoi prossimi; ma nel loro interiore pongono insidie.
9 Numquid super his non visitabo, dicit Dominus,
aut in gente hujusmodi non ulciscetur anima mea ?
9 Non farei io punizion di loro per queste cose? dice il Signore; non vendicherebbesi l’anima mia d’una cotal gente?
10 Super montes assumam fletum ac lamentum,
et super speciosa deserti planctum,
quoniam incensa sunt, eo quod non sit vir pertransiens,
et non audierunt vocem possidentis :
a volucre cæli usque ad pecora transmigraverunt et recesserunt.
10 Io prenderò a far pianto, e rammarichio per questi monti, e lamento per le mandre del deserto; perciocchè sono arse, e non vi passa più alcuno, e non vi si ode più la voce del bestiame; e gli uccelli del cielo, e le bestie se ne son fuggite, e sono andate via.
11 Et dabo Jerusalem in acervos arenæ,
et cubilia draconum :
et civitates Juda dabo in desolationem,
eo quod non sit habitator.
11 Ed io ridurrò Gerusalemme in monti di ruine, in ricetto di sciacalli; e metterò le città di Giuda in desolazione, senza che alcuno abiti più in esse
12 Quis est vir sapiens qui intelligat hoc,
et ad quem verbum oris Domini fiat, ut annuntiet istud,
quare perierit terra, et exusta sit quasi desertum,
eo quod non sit qui pertranseat ?
12 Chi è l’uomo savio? sì, ponga mente a questo; e chi è colui, al quale la bocca del Signore abbia parlato? sì, annunzilo. Perchè è perita la terra, ed è stata desolata come un deserto, senza che alcuno vi passi più?
13 Et dixit Dominus :
Quia dereliquerunt legem meam quam dedi eis,
et non audierunt vocem meam,
et non ambulaverunt in ea,
13 Il Signore ha detto: Perciocchè han lasciata la mia Legge, che io avea lor proposta; e non hanno ascoltata la mia voce, e non son camminati secondo quella.
14 et abierunt post pravitatem cordis sui,
et post Baalim, quod didicerunt a patribus suis :
14 Anzi sono andati dietro alla durezza del cuor loro, e dietro a’ Baali; il che i lor padri insegnarono loro.
15 idcirco hæc dicit Dominus exercituum, Deus Israël :
Ecce ego cibabo populum istum absinthio,
et potum dabo eis aquam fellis.
15 Perciò, così ha detto il Signor degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io ciberò questo popolo di assenzio, e l’abbevererò d’acqua di tosco.
16 Et dispergam eos in gentibus
quas non noverunt ipsi et patres eorum,
et mittam post eos gladium,
donec consumantur.
16 E li dispergerò fra genti, le quali nè essi, nè i lor padri, non han conosciute; e manderò dietro a loro la spada, finchè io li abbia consumati.
17 Hæc dicit Dominus exercituum, Deus Israël :
Contemplamini, et vocate lamentatrices, et veniant :
et ad eas quæ sapientes sunt mittite, et properent :
17 Così ha detto il Signor degli eserciti: Considerate, e chiamate delle lamentatrici, e fate che vengano; e mandate per delle più avvedute, che vengano; ed affrettinsi, e prendano a fare un rammarichio di noi;
18 festinent, et assumant super nos lamentum :
deducant oculi nostri lacrimas,
et palpebræ nostræ defluant aquis.
18 e struggansi i nostri occhi in lagrime, e le nostre palpebre stillino acqua;
19 Quia vox lamentationis audita est de Sion :
Quomodo vastati sumus,
et confusi vehementer ?
quia dereliquimus terram ;
quoniam dejecta sunt tabernacula nostra.
19 perciocchè una voce di lamento è stata unita da Sion: Come siamo stati distrutti? noi siamo grandemente confusi; perciocchè abbiam lasciato il paese, e le nostre stanze ci hanno scacciati.
20 Audite ergo, mulieres, verbum Domini,
et assumant aures vestræ sermonem oris ejus,
et docete filias vestras lamentum,
et unaquæque proximam suam planctum :
20 Perciocchè, o donne, ascoltate la parola del Signore; e riceva il vostro orecchio la parola della sua bocca; ed insegnate dei rammarichii alle vostre figliuole, e de’ lamenti, ciascuna alla sua compagna.
21 quia ascendit mors per fenestras nostras ;
ingressa est domos nostras,
disperdere parvulos deforis,
juvenes de plateis.
21 Perciocchè la morte è salita per le nostre finestre, è entrata ne’ nostri palazzi, per isterminare i piccoli fanciulli d’in su le strade, ed i giovani d’in su le piazze.
22 Loquere : Hæc dicit Dominus :
Et cadet morticinum hominis
quasi stercus super faciem regionis,
et quasi fœnum post tergum metentis,
et non est qui colligat.
22 Parla: Così ha detto il Signore: I corpi morti degli uomini ancora giaceranno come letame su per la campagna, e come una manella di spighe, lasciata indietro dal mietitore, la quale niuno raccoglie
23 Hæc dicit Dominus :
Non glorietur sapiens in sapientia sua,
et non glorietur fortis in fortitudine sua,
et non glorietur dives in divitiis suis :
23 Così ha detto il Signore: Il savio non si glorii della sua saviezza, e il forte non si glorii della sua forza, e il ricco non si glorii delle sue ricchezze;
24 sed in hoc glorietur, qui gloriatur,
scire et nosse me,
quia ego sum Dominus qui facio misericordiam,
et judicium, et justitiam in terra :
hæc enim placent mihi, ait Dominus.
24 ma chi si gloria gloriisi di questo, ch’egli ha intendimento, e conosce me; perciocchè io sono il Signore, che fo benignità, giudicio, e giustizia in terra; perciocchè, queste cose gradisco, dice il Signore.
25 Ecce dies veniunt, dicit Dominus,
et visitabo super omnem qui circumcisum habet præputium,
25 Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che io farò punizione d’ogni circonciso che è incirconciso;
26 super Ægyptum, et super Juda, et super Edom,
et super filios Ammon, et super Moab ;
et super omnes qui attonsi sunt in comam,
habitantes in deserto :
quia omnes gentes habent præputium,
omnis autem domus Israël incircumcisi sunt corde.
26 d’Egitto, e di Giuda, e di Edom, e de’ figliuoli di Ammon, e di Moab, e di tutti quelli che si tondono i canti delle tempie, i quali abitano nel deserto; perciocchè tutte queste genti sono incirconcise; tutta la casa d’Israele ancora è incirconcisa di cuore