Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Jeremiæ 4


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VULGATADIODATI
1 Si reverteris, Israël, ait Dominus,
ad me convertere :
si abstuleris offendicula tua a facie mea,
non commoveberis.
1 O Israele, se tu ti converti, dice il Signore, convertiti a me; e se tu togli dal mio cospetto le tue abbominazioni, e non vai più vagando,
2 Et jurabis : Vivit Dominus in veritate, et in judicio, et in justitia :
et benedicent eum gentes,
ipsumque laudabunt.
2 e giuri: Il Signore vive, veracemente, dirittamente, e giustamente; allora, le genti si benediranno in te, e in te si glorieranno
3 Hæc enim dicit Dominus viro Juda et Jerusalem :
Novate vobis novale,
et nolite serere super spinas.
3 Perciocchè, così ha detto il Signore a que’ di Giuda, e di Gerusalemme: Aratevi il campo novale, e non seminate fra le spine.
4 Circumcidimini Domino,
et auferte præputia cordium vestrorum,
viri Juda, et habitatores Jerusalem :
ne forte egrediatur ut ignis indignatio mea,
et succendatur, et non sit qui extinguat,
propter malitiam cogitationum vestrarum.
4 Uomini di Giuda, ed abitanti di Gerusalemme, circoncidetevi al Signore, e togliete l’incirconcisione del vostro cuore; che talora l’ira mia non esca a guisa di fuoco, e non arda, e non vi sia alcuno che la spenga; per la malvagità de’ vostri fatti
5 Annuntiate in Juda, et in Jerusalem auditum facite :
loquimini, et canite tuba in terra,
clamate fortiter, et dicite :
Congregamini, et ingrediamur civitates munitas.
5 ANNUNZIATE in Giuda, e bandite in Gerusalemme, e dite: Sonate la tromba per lo paese, gridate, raunate il popolo, e dite: Raccoglietevi, ed entriamo nelle città forti.
6 Levate signum in Sion ;
confortamini, nolite stare :
quia malum ego adduco ab aquilone,
et contritionem magnam.
6 Alzate la bandiera verso Sion, fiuggite di forza, non restate; perciocchè io fo venir d’Aquilone na calamità, ed una gran ruina.
7 Ascendit leo de cubili suo,
et prædo gentium se levavit :
egressus est de loco suo ut ponat terram tuam in solitudinem :
civitates tuæ vastabuntur,
remanentes absque habitatore.
7 Il leone è salito fuor del suo ricetto, e il distruggitore delle genti è partito; egli è uscito del suo luogo, per mettere il tuo paese in desolazione, e per far che le tue città sieno ruinate, per modo che niuno abiti più in esse.
8 Super hoc accingite vos ciliciis ;
plangite, et ululate :
quia non est aversa ira furoris Domini a nobis.
8 Perciò, cingetevi di sacchi, fate cordoglio, ed urlate; imperocchè l’ardor dell’ira del Signore non si è stornato da noi.
9 Et erit in die illa, dicit Dominus :
peribit cor regis, et cor principum,
et obstupescent sacerdotes,
et prophetæ consternabuntur.
9 Ed avverrà in quel giorno, dice il Signore, che il cuor del re, e de’ principi, verrà meno; e i sacerdoti saranno stupefatti, ed i profeti attoniti.
10 Et dixi : Heu ! heu ! heu ! Domine Deus,
ergone decepisti populum istum et Jerusalem,
dicens : Pax erit vobis :
et ecce pervenit gladius usque ad animam ?
10 Ed io ho detto: Ahi! Signore Iddio! hai tu pure ingannato questo popolo, e Gerusalemme, dicendo: Voi avrete pace; e pur la spada è giunta infino all’anima!
11 In tempore illo dicetur populo huic et Jerusalem :
Ventus urens in viis quæ sunt in deserto viæ filiæ populi mei,
non ad ventilandum et ad purgandum.
11 In quel tempo si dirà a questo popolo, ed a Gerusalemme: Un vento secco, qual soffia ne’ luoghi elevati, soffia nel deserto, traendo verso la figliuola del mio popolo; il quale non è da sventolare, nè da nettare;
12 Spiritus plenus ex his veniet mihi,
et nunc ego loquar judicia mea cum eis.
12 un vento, più forte che tali venti, verrà da parte mia; ora anch’io pronunzierò loro i miei giudicii.
13 Ecce quasi nubes ascendet,
et quasi tempestas currus ejus :
velociores aquilis equi illius.
Væ nobis, quoniam vastati sumus.
13 Ecco, colui salirà a guisa di nuvole, ed i suoi carri saranno come un turbo; i suoi cavalli saranno più leggieri che aquile. Guai a noi! perciocchè siamo deserti.
14 Lava a malitia cor tuum, Jerusalem, ut salva fias :
usquequo morabuntur in te cogitationes noxiæ ?
14 O Gerusalemme, lava il cuor tuo di malvagità, acciocchè tu sii salvata; infino a quando albergherai tu dentro di te i pensieri della tua iniquità?
15 Vox enim annuntiantis a Dan,
et notum facientis idolum de monte Ephraim.
15 Conciossiachè vi sia na voce, che annunzia che l’iniquità è maggiore che in Dan; e bandisce ch’ella è più grave che nel monte di Efraim.
16 Dicite gentibus : Ecce auditum est in Jerusalem
custodes venire de terra longinqua,
et dare super civitates Juda vocem suam :
16 Avvertite le genti; ecco, adunate a grida contro a Gerusalemme degli assediatori, che vengano di lontan paese, e mandino fuori le lor grida contro alle città di Giuda.
17 quasi custodes agrorum facti sunt super eam in gyro,
quia me ad iracundiam provocavit, dicit Dominus.
17 Essi si son posti contro a Gerusalemme d’ogn’intorno, a guisa delle guardie de’ campi; perciocchè ella mi è stata ribella, dice il Signore.
18 Viæ tuæ et cogitationes tuæ fecerunt hæc tibi :
ista malitia tua, quia amara,
quia tetigit cor tuum.
18 Il tuo procedere, ed i tuoi fatti, ti hanno fatte queste cose; questa tua malvagità ha fatto che ti è avvenuta amaritudine, e ch’ella ti è giunta infino al cuore
19 Ventrem meum, ventrem meum doleo ;
sensus cordis mei turbati sunt in me.
Non tacebo, quoniam vocem buccinæ audivit anima mea,
clamorem prælii.
19 Ahi! le mie interiora, le mie interiora! io sento un gran dolore; ahi! il chiuso del mio cuore! il mio cuore romoreggia in me; io non posso racchetarmi; perciocchè, o anima mia, tu hai udito il suon della tromba, lo stormo della guerra.
20 Contritio super contritionem vocata est,
et vastata est omnis terra :
repente vastata sunt tabernacula mea ;
subito pelles meæ.
20 Una ruina è chiamata dietro all’altra ruina; conciossiachè tutto il paese sia guasto; le mie tende sono state di subito guaste, ed i miei teli in un momento.
21 Usquequo videbo fugientem ;
audiam vocem buccinæ ?
21 Infino a quando vedrò la bandiera, e udirò il suon della tromba?
22 Quia stultus populus meus me non cognovit :
filii insipientes sunt et vecordes :
sapientes sunt ut faciant mala,
bene autem facere nescierunt.
22 Questo è perciocchè il mio popolo è stolto, e non mi conoscono; son figliuoli pazzi, e non hanno alcuno intendimento; ben sono cauti a far male, ma non hanno alcun conoscimento da far bene.
23 Aspexi terram, et ecce vacua erat et nihili ;
et cælos, et non erat lux in eis.
23 Io ho riguardata la terra; ed ecco, era una cosa tutta guasta, e deserta; ho anche riguardati i cieli, e la lor luce non era più.
24 Vidi montes, et ecce movebantur :
et omnes colles conturbati sunt.
24 Ho riguardati i monti; ed ecco, tremavano, e tutti i colli erano scrollati.
25 Intuitus sum, et non erat homo :
et omne volatile cæli recessit.
25 Io ho riguardato; ed ecco, gli uomini non erano più; ed anche tutti gli uccelli de’ cieli si erano dileguati.
26 Aspexi, et ecce Carmelus desertus,
et omnes urbes ejus destructæ sunt a facie Domini,
et a facie iræ furoris ejus.
26 Io ho riguardato; ed ecco, Carmel era un deserto, e tutte le sue città erano distrutte dal Signore, per l’ardor della sua ira.
27 Hæc enim dicit Dominus :
Deserta erit omnis terra,
sed tamen consummationem non faciam.
27 Perciocchè, così ha detto il Signore: Tutto il paese sarà desolato, ma non farò ancora fine.
28 Lugebit terra, et mœrebunt cæli desuper,
eo quod locutus sum.
Cogitavi, et non pœnituit me,
nec aversus sum ab eo.
28 Per tanto la terra farà cordoglio, e i cieli di sopra scureranno; perciocchè io ho pronunziata, io ho pensata la cosa, e non me ne pentirò, nè storrò.
29 A voce equitis et mittentis sagittam fugit omnis civitas :
ingressi sunt ardua, et ascenderunt rupes :
universæ urbes derelictæ sunt,
et non habitat in eis homo.
29 Tutte le città se ne fuggono, per lo strepito de’ cavalieri, e de’ saettatori; entrano in boschi folti, e salgono sopra le rocce; ogni città è abbandonata, e niuno vi abita più.
30 Tu autem vastata, quid facies ?
cum vestieris te coccino,
cum ornata fueris monili aureo,
et pinxeris stibio oculos tuos,
frustra componeris :
contempserunt te amatores tui ;
animam tuam quærent.
30 E tu, o distrutta, che farai? benchè tu ti vesti di scarlatto, e ti adorni di fregi d’oro, e ti stiri gli occhi col liscio, in vano ti abbellisci; gli amanti ti hanno a schifo, cercano l’anima tua.
31 Vocem enim quasi parturientis audivi,
angustias ut puerperæ :
vox filiæ Sion intermorientis,
expandentisque manus suas :
Væ mihi, quia defecit anima mea propter interfectos !
31 Perciocchè io ho udito un grido, come di donna che partorisce; una distretta, come di donna che è sopra parto del suo primogenito; il grido della figliuola di Sion, che sospira ansando, ed allarga le palme delle sue mani, dicendo: Ahi lassa me! perciocchè l’anima mi vien meno per gli ucciditori