Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Jeremiæ 37


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VULGATADIODATI
1 Et regnavit rex Sedecias filius Josiæ pro Jechonia filio Joakim, quem constituit regem Nabuchodonosor rex Babylonis in terra Juda :1 OR il re Sedechia, figliuolo di Giosia, regnò in luogo di Conia, figliuolo di Gioiachim, essendo stato costituito re nel paese di Giuda, da Nebucadnezar, re di Babilonia.
2 et non obedivit ipse, et servi ejus, et populus terræ, verbis Domini, quæ locutus est in manu Jeremiæ prophetæ.2 E nè egli, nè i suoi servitori, nè il popolo del paese, non ubbidirono alle parole del Signore, ch’egli aveva pronunziate per lo profeta Geremia.
3 Et misit rex Sedecias Juchal filium Selemiæ, et Sophoniam filium Maasiæ, sacerdotem, ad Jeremiam prophetam, dicens : Ora pro nobis Dominum Deum nostrum.3 Or il re Sedechia mandò Iucal, figliuolo di Selemia; e Sefania, figliuolo di Maaseia, sacerdote, al profeta Geremia, per dirgli: Deh! fa’ orazione per noi al Signore Iddio nostro.
4 Jeremias autem libere ambulabat in medio populi : non enim miserant eum in custodiam carceris. Igitur exercitus Pharaonis egressus est de Ægypto, et audientes Chaldæi qui obsidebant Jerusalem, hujuscemodi nuntium, recesserunt ab Jerusalem.4 Or Geremia andava e veniva per mezzo il popolo, e non era ancora stato messo in prigione.
5 Et factum est verbum Domini ad Jeremiam prophetam, dicens :5 E l’esercito di Faraone era uscito di Egitto; laonde i Caldei che assediavano Gerusalemme, intesone il grido, si erano dipartiti d’appresso a Gerusalemme.
6 Hæc dicit Dominus Deus Israël : Sic dicetis regi Juda, qui misit vos ad me interrogandum : Ecce exercitus Pharaonis, qui egressus est vobis in auxilium, revertetur in terram suam in Ægyptum :6 E la parola del Signore fu indirizzata al profeta Geremia, dicendo:
7 et redient Chaldæi, et bellabunt contra civitatem hanc, et capient eam, et succendent eam igni.7 Così ha detto il Signore Iddio d’Israele: Dite così al re di Giuda, che vi ha mandati a me, per domandarmi; Ecco, l’esercito di Faraone, ch’era uscito a vostro soccorso, è ritornato nel suo paese, in Egitto.
8 Hæc dicit Dominus : Nolite decipere animas vestras, dicentes : Euntes abibunt, et recedent a nobis Chaldæi : quia non abibunt.8 Ed i Caldei torneranno, e combatteranno contro a questa città, e la prenderanno, e l’arderanno col fuoco.
9 Sed etsi percusseritis omnem exercitum Chaldæorum qui præliantur adversum vos, et derelicti fuerint ex eis aliqui vulnerati, singuli de tentorio suo consurgent, et incendent civitatem hanc igni.9 Così ha detto il Signore: Non v’ingannate voi stessi, dicendo: Per certo i Caldei si dipartiranno da noi; perciocchè essi non se ne dipartiranno.
10 Ergo cum recessisset exercitus Chaldæorum ab Jerusalem, propter exercitum Pharaonis,10 Anzi, avvegnachè voi aveste sconfitto tutto l’esercito de’ Caldei, che combattono con voi, e che non ne fossero rimasti se non alcuni pochi, pur si leverebbero quelli, ciascuno nella sua tenda, e brucerebbero questa città col fuoco
11 egressus est Jeremias de Jerusalem ut iret in terram Benjamin, et divideret ibi possessionem in conspectu civium.11 Or avvenne che quando l’esercito dei Caldei si fu dipartito d’appresso a Gerusalemme, per cagion dell’esercito di Faraone,
12 Cumque pervenisset ad portam Benjamin, erat ibi custos portæ per vices, nomine Jerias filius Selemiæ filii Hananiæ : et apprehendit Jeremiam prophetam, dicens : Ad Chaldæos profugis.12 Geremia usciva di Gerusalemme, per andarsene nel paese di Beniamino, per isfuggire di là per mezzo il popolo.
13 Et respondit Jeremias : Falsum est : non fugio ad Chaldæos. Et non audivit eum, sed comprehendit Jerias Jeremiam, et adduxit eum ad principes :13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, quivi era un capitano della guardia, il cui nome era Ireia, figliuolo di Selemia, figliuolo di Hanania; il quale prese il profeta Geremia, dicendo: Tu vai ad arrenderti a’ Caldei.
14 quam ob rem irati principes contra Jeremiam, cæsum eum miserunt in carcerem qui erat in domo Jonathan scribæ : ipse enim præpositus erat super carcerem.14 E Geremia disse: Ciò è falso; io non vo ad arrendermi a’ Caldei. Ma colui non l’ascoltò; anzi, lo prese, e lo menò a’ principi.
15 Itaque ingressus est Jeremias in domum laci et in ergastulum : et sedit ibi Jeremias diebus multis.15 E i principi si adirarono gravemente contro a Geremia, e lo percossero, e lo misero in prigione, in casa di Gionatan, scriba; perciocchè avevano di quella fatta una carcere.
16 Mittens autem Sedecias rex, tulit eum : et interrogavit eum in domo sua abscondite, et dixit : Putasne est sermo a Domino ? Et dixit Jeremias : Est : et ait : In manus regis Babylonis traderis.16 Quando Geremia fu entrato nella fossa, e nelle grotte, vi dimorò molti giorni.
17 Et dixit Jeremias ad regem Sedeciam : Quid peccavi tibi, et servis tuis, et populo tuo, quia misisti me in domum carceris ?17 Poi il re Sedechia mandò a farlo trare di là: e il re lo domandò in casa sua di nascosto, e disse: Evvi alcuna parola da parte del Signore? E Geremia disse: Sì, ve n’è. Poi disse: Tu sarai dato in mano del re di Babilonia.
18 ubi sunt prophetæ vestri, qui prophetabant vobis, et dicebant : Non veniet rex Babylonis super vos, et super terram hanc ?18 Oltre a ciò, Geremia disse al re Sedechia: Che peccato ho io commesso contro a te, o contro a’ tuoi servitori, o contro a questo popolo, che voi mi avete messo in prigione?
19 Nunc ergo audi, obsecro, domine mi rex : valeat deprecatio mea in conspectu tuo, et ne me remittas in domum Jonathan scribæ, ne moriar ibi.19 E dove sono ora i vostri profeti, che vi profetizzavano, dicendo: Il re di Babilonia non verrà sopra voi, nè sopra questo paese?
20 Præcepit ergo rex Sedecias ut traderetur Jeremias in vestibulo carceris, et daretur ei torta panis quotidie, excepto pulmento, donec consumerentur omnes panes de civitate : et mansit Jeremias in vestibulo carceris.20 Or al presente, ascolta, ti prego, o re, mio signore; deh! caggia la mia supplicazione nel tuo cospetto; non farmi ritornar nella casa di Gionatan, scriba, che io non vi muoia.
21 E il re Sedechia comandò che Geremia fosse rinchiuso nella corte della prigione, e che gli fosse dato un pezzo di pane per giorno, dalla piazza de’ fornai; il che fu fatto finchè tutto il pane fu venuto meno nella città. Così Geremia stette nella corte della prigione