Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Jeremiæ 18


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VULGATADIODATI
1 Verbum quod factum est ad Jeremiam a Domino, dicens :1 LA parola che fu dal Signore indirizzata a Geremia, dicendo:
2 Surge, et descende in domum figuli, et ibi audies verba mea.2 Levati, e scendi in casa di un vasellaio, e quivi ti farò intender le mie parole.
3 Et descendi in domum figuli, et ecce ipse faciebat opus super rotam.3 Io adunque scesi in casa di un vasellaio, ed ecco, egli faceva il suo lavorio in su la ruota.
4 Et dissipatum est vas quod ipse faciebat e luto manibus suis : conversusque fecit illud vas alterum, sicut placuerat in oculis ejus ut faceret.4 E il vasello ch’egli faceva si guastò, come l’argilla suol guastarsi in man del vasellaio; ed egli da capo ne fece un altro vasello, come a lui vasellaio parve bene di fare.
5 Et factum est verbum Domini ad me, dicens :5 Allora la parola del Signore mi fu indirizzata dicendo:
6 Numquid sicut figulus iste,
non potero vobis facere, domus Israël ? ait Dominus :
ecce sicut lutum in manu figuli,
sic vos in manu mea, domus Israël.
6 Non posso io fare a voi, o casa d’Israele, come ha fatto questo vasellaio? dice il Signore; ecco, siccome l’argilla è in man del vasellaio, così voi, o casa d’Israele, siete in mano mia.
7 Repente loquar adversum gentem et adversus regnum,
ut eradicem, et destruam, et disperdam illud :
7 In uno stante io parlerò contro ad una nazione, o contro ad un regno, per divellere, per diroccare, e per distruggere.
8 si pœnitentiam egerit gens illa a malo suo
quod locutus sum adversus eam,
agam et ego pœnitentiam super malo
quod cogitavi ut facerem ei.
8 Ma se quella nazione, contro alla quale io avrò parlato, si converte dalla sua malvagità, io altresì mi pentirò del male che io avea pensato di farle.
9 Et subito loquar de gente et de regno,
ut ædificem et plantem illud.
9 In uno stante parimente, parlerò in favore di una nazione, o di un regno, per piantare, e per edificare.
10 Si fecerit malum in oculis meis,
ut non audiat vocem meam,
pœnitentiam agam super bono quod locutus sum ut facerem ei.
10 Ma se quel regno, o nazione fa quel che mi dispiace, non ascoltando la mia voce, io altresì mi pentirò del bene che io avea detto di fargli
11 Nunc ergo dic viro Juda, et habitatoribus Jerusalem, dicens :
Hæc dicit Dominus :
Ecce ego fingo contra vos malum,
et cogito contra vos cogitationem :
revertatur unusquisque a via sua mala,
et dirigite vias vestras et studia vestra.
11 Ora dunque, parla pure agli uomini di Giuda, ed agli abitanti di Gerusalemme, dicendo: Così ha detto il Signore: Ecco, io formo contro a voi del male, e penso de’ pensieri contro a voi; convertasi ora ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed ammendate le vostre vie, ed i vostri fatti.
12 Qui dixerunt : Desperavimus :
post cogitationes enim nostras ibimus,
et unusquisque pravitatem cordis sui mali faciemus.
12 Ed essi dissero: Non vi è rimedio; perciocchè noi andremo dietro a’ nostri pensieri, e faremo ciascuno secondo la durezza del cuor suo malvagio.
13 Ideo hæc dicit Dominus :
Interrogate gentes :
Quis audivit talia horribilia,
quæ fecit nimis virgo Israël ?
13 Perciò, così ha detto il Signore: Deh! domandate fra le genti; chi ha mai udite cotali cose? la vergine d’Israele ha fatta una cosa molto brutta.
14 Numquid deficiet de petra agri nix Libani ?
aut evelli possunt aquæ erumpentes frigidæ, et defluentes ?
14 Lascerebbesi per lo sasso di un campo il nevoso Libano? abbandonerebbersi le acque pellegrine, fresche, e correnti?
15 Quia oblitus est mei populus meus,
frustra libantes,
et impingentes in viis suis,
in semitis sæculi,
ut ambularent per eas in itinere non trito,
15 Conciossiachè il mio popolo mi abbia dimenticato, ed abbia fatti profumi a ciò che non è che vanità; e sia stato fatto intopparsi nelle sue vie, ch’erano sentieri antichi, per camminar per li sentieri di un cammino non appianato;
16 ut fieret terra eorum in desolationem,
et in sibilum sempiternum :
omnis qui præterierit per eam obstupescet,
et movebit caput suum.
16 per mettere il lor paese in desolazione, e in zufolo, in perpetuo; onde chiunque passerà per esso stupirà, e scoterà la testa.
17 Sicut ventus urens dispergam eos coram inimico :
dorsum, et non faciem, ostendam eis in die perditionis eorum.
17 Io li dispergerò dinanzi al nemico, a guisa di vento orientale; io mostrerò loro la coppa, e non la faccia, nel giorno della lor calamità
18 Et dixerunt : Venite, et cogitemus contra Jeremiam cogitationes :
non enim peribit lex a sacerdote,
neque consilium a sapiente,
nec sermo a propheta :
venite, et percutiamus eum lingua,
et non attendamus ad universos sermones ejus.
18 Ed essi hanno detto: Venite, e facciamo delle macchinazioni contro a Geremia; perciocchè la Legge non verrà giammai meno dal sacerdote, nè il consiglio dal savio, nè la parola dal profeta; venite, e percotiamolo con la lingua e non attendiamo a tutte le sue parole.
19 Attende, Domine, ad me,
et audi vocem adversariorum meorum.
19 O Signore, attendi a me, ed ascolta la voce di quelli che contendono meco.
20 Numquid redditur pro bono malum,
quia foderunt foveam animæ meæ ?
Recordare quod steterim in conspectu tuo
ut loquerer pro eis bonum,
et averterem indignationem tuam ab eis.
20 Devesi rendere mal per bene? conciossiachè essi abbiano cavata una fossa all’anima mia. Ricordati che io mi son presentato dinanzi a te, per parlare in favor loro, per istornar l’ira tua da loro.
21 Propterea da filios eorum in famem,
et deduc eos in manus gladii :
fiant uxores eorum absque liberis, et viduæ :
et viri earum interficiantur morte :
juvenes eorum confodiantur gladio in prælio :
21 Perciò, abbandona i lor figliuoli alla fame, e falli cader per la spada; e sieno le lor mogli orbate di figliuoli, e vedove; e sieno i loro uomini uccisi, e morti; e sieno i lor giovani percossi dalla spada nella battaglia.
22 audiatur clamor de domibus eorum :
adduces enim super eos latronem repente,
quia foderunt foveam ut caperent me,
et laqueos absconderunt pedibus meis.
22 Sieno udite le strida dalle case loro, quando in uno stante tu avrai fatte venir sopra loro delle schiere; perciocchè hanno cavata una fossa, per prendermi; ed hanno di nascosto tesi de’ lacci a’ miei piedi.
23 Tu autem, Domine, scis omne consilium eorum
adversum me in mortem :
ne propitieris iniquitati eorum,
et peccatum eorum a facie tua non deleatur :
fiant corruentes in conspectu tuo ;
in tempore furoris tui abutere eis.
23 Ma tu, o Signore, conosci tutto il lor consiglio contro a me, che è di farmi morire; non fare il purgamento della loro iniquità, e non iscancellare il lor peccato dal tuo cospetto; anzi sieno traboccati davanti a te; opera contro a loro nel tempo della tua ira