Isaiæ 44
123456789101112131415161718192021222324252627282930313233343536373839404142434445464748495051525354555657585960616263646566
Gen
Ex
Lv
Nm
Deut
Ios
Iudc
Ruth
1 Re
2 Re
3 Re
4 Re
1 Par
2 Par
Esd
Neh
Tob
Iudt
Esth
1 Mach
2 Mach
Iob
Ps
Prov
Eccle
Cant
Sap
Eccli
Isa
Ier
Lam
Bar
Ez
Dan
Os
Ioel
Am
Abd
Ion
Mi
Nah
Hab
Soph
Agg
Zach
Mal
Mt
Mc
Lc
Io
Act
Rom
1Cor
2Cor
Gal
Eph
Phil
Col
1 Thess
2 Thess
1 Tim
2 Tim
Tit
Philem
Hebr
Iac
1 Pt
2 Pt
1 Io
2 Io
3 Io
Iud
Apoc
Confronta con un'altra Bibbia
Cambia Bibbia
VULGATA | DIODATI |
---|---|
1 Et nunc audi, Jacob, serve meus, et Israël, quem elegi. | 1 ORA dunque ascolta, o Giacobbe, mio servitore; e tu, Israele, che io ho eletto. |
2 Hæc dicit Dominus faciens et formans te, ab utero auxiliator tuus : Noli timere, serve meus Jacob, et rectissime, quem elegi. | 2 Così ha detto il Signore, tuo Fattore, e tuo Formatore fin dal ventre, il qual ti aiuta: Non temere, o Giacobbe, mio servitore; e tu, Iesurun, che io ho eletto. |
3 Effundam enim aquas super sitientem, et fluenta super aridam ; effundam spiritum meum super semen tuum, et benedictionem meam super stirpem tuam : | 3 Perciocchè io spanderò dell’acque sopra l’assetato, e dei rivi sopra la terra asciutta; io spanderò il mio Spirito sopra la tua progenie, e la mia benedizione sopra quelli che usciranno di te. |
4 et germinabunt inter herbas, quasi salices juxta præterfluentes aquas. | 4 Ed essi germoglieranno fra l’erba, come salci presso a’ rivi delle acque. |
5 Iste dicet : Domini ego sum ; et ille vocabit in nomine Jacob ; et hic scribet manu sua : Domino, et in nomine Israël assimilabitur. | 5 L’uno dirà: Io son del Signore; e l’altro si nominerà del nome di Giacobbe; e l’altro si sottoscriverà di sua mano del Signore, e si soprannominerà del nome d’Israele. |
6 Hæc dicit Dominus, rex Israël, et redemptor ejus, Dominus exercituum : Ego primus, et ego novissimus, et absque me non est deus. | 6 Così ha detto il Signore, il Re d’Israele, e suo Redentore, il Signor degli eserciti: Io sono il primiero, ed io son l’ultimo; e non vi è Dio alcuno fuor che me. |
7 Quis similis mei ? vocet, et annuntiet : et ordinem exponat mihi, ex quo constitui populum antiquum ; ventura et quæ futura sunt annuntient eis. | 7 E chi è come me, che abbia chiamato, e dichiarato, e ordinato quello, da che io stabilii il popolo antico? annunzino loro que’ dii le cose future, e quelle che avverranno. |
8 Nolite timere, neque conturbemini : ex tunc audire te feci, et annuntiavi ; vos estis testes mei. Numquid est Deus absque me, et formator quem ego non noverim ? | 8 Non vi spaventate, e non vi smarrite; non ti ho io fatte intendere, e dichiarate queste cose ab antico? e voi me ne siete testimoni; evvi alcun Dio, fuor che me? non vi è alcun’altra Rocca, io non ne conosco alcuna |
9 Plastæ idoli omnes nihil sunt, et amantissima eorum non proderunt eis. Ipsi sunt testes eorum, quia non vident, neque intelligunt, ut confundantur. | 9 Gli artefici delle sculture son tutti quanti vanità; e i lor cari idoli non giovano nulla; ed essi son testimoni a sè stessi che quelli non vedono, e non conoscono; acciocchè sieno confusi. |
10 Quis formavit deum, et sculptile conflavit ad nihil utile ? | 10 Chi ha formato un dio? e chi ha fusa una scultura? Ella non gioverà nulla. |
11 Ecce omnes participes ejus confundentur, fabri enim sunt ex hominibus ; convenient omnes, stabunt et pavebunt, et confundentur simul. | 11 Ecco, tutti i compagni di un tale uomo saranno confusi, e insieme gli artefici, che son fra gli uomini; aduninsi pure, e presentinsi tutti quanti; sì, saranno tutti insieme spaventati, e confusi. |
12 Faber ferrarius lima operatus est, in prunis et in malleis formavit illud, et operatus est in brachio fortitudinis suæ ; esuriet et deficiet, non bibet aquam et lassescet. | 12 Il ferraiuolo adopera la lima, e lo scarpello, e lavora col carbone, e forma la scultura co’ martelli; ed anche, mentre la lavora con la forza del suo braccio, ha fame, e le forze gli mancano; egli non beve acqua, e si stanca. |
13 Artifex lignarius extendit normam, formavit illud in runcina, fecit illud in angularibus, et in circino tornavit illud, et fecit imaginem viri quasi speciosum hominem habitantem in domo ; | 13 Il legnaiuolo stende il regolo, disegna la scultura con la sinopia, la lavora con asce, e la disegna con la sesta, e la fa alla somiglianza umana, secondo la gloria dell’uomo; acciocchè dimori in casa. |
14 succidit cedros, tulit ilicem, et quercum, quæ steterat inter ligna saltus ; plantavit pinum, quam pluvia nutrivit : | 14 Tagliando de’ cedri, egli prende un elce, ed una quercia, e li lascia fortificar fra gli alberi di una selva; egli pianta un frassino salvatico, il qual la pioggia fa crescere. |
15 et facta est hominibus in focum ; sumpsit ex eis, et calefactus est ; et succendit et coxit panes ; de reliquo autem operatus est deum et adoravit ; fecit sculptile, et curvatus est ante illud. | 15 E quegli alberi servono all’uomo per bruciare; ed egli ne prende una parte, e se ne scalda; ed anche ne accende del fuoco, e ne cuoce del pane; ed anche ne fa un dio, e l’adora; ne fa una scultura, e le s’inchina. |
16 Medium ejus combussit igni, et de medio ejus carnes comedit ; coxit pulmentum, et saturatus est, et calefactus est, et dixit : Vah ! calefactus sum, vidi focum ; | 16 Egli ne avrà bruciata la metà al fuoco, col mezzo dell’altra metà egli avrà mangiata della carne, ed avrà arrostito l’arrosto, e si sarà saziato; ed anche, dopo essersi scaldato, dirà: Eia! io mi sono scaldato; io ho veduto il fuoco. |
17 reliquum autem ejus deum fecit et sculptile sibi ; curvatur ante illud, et adorat illud, et obsecrat, dicens : Libera me, quia deus meus es tu ! | 17 Poi impiega il rimanente a fare un dio, in una sua scultura, alla quale egli s’inchina, e l’adora, e gli fa orazione, e dice: Liberami; perciocchè tu sei il mio dio. |
18 Nescierunt, neque intellexerunt ; obliti enim sunt ne videant oculi eorum, et ne intelligant corde suo. | 18 Essi non hanno conoscimento, nè intendimento alcuno; perciocchè i loro occhi sono incrostati, per non vedere; e i lor cuori, per non intendere. |
19 Non recogitant in mente sua, neque cognoscunt, neque sentiunt, ut dicant : Medietatem ejus combussi igni, et coxi super carbones ejus panes ; coxi carnes et comedi, et de reliquo ejus idolum faciam ? ante truncum ligni procidam ? | 19 E non si recano la cosa al cuore, e non hanno conoscimento, nè intendimento alcuno, per dire: Io ho arsa col fuoco la metà di questo, ed anche ho cotto del pane su le brace di esso: io ne ho arrostita della carne, e l’ho mangiata; farei io del rimanente di esso una cosa abbominevole? m’inchinerei io davanti ad un tronco di legno? |
20 Pars ejus cinis est ; cor insipiens adoravit illud, et non liberabit animam suam : neque dicet : Forte mendacium est in dextera mea. | 20 Essi si pascono di cenere, il cuor sedotto li travia; e non rinfrancano mai l’anima loro, e non dicono: Questo che io ho nella destra, non è egli una cosa falsa? |
21 Memento horum Jacob, et Israël, quoniam servus meus es tu. Formavi te ; servus meus es tu, Israël, ne obliviscaris mei. | 21 RICORDATI di queste cose, o Giacobbe, e Israele; perciocchè tu sei mio servitore, io ti ho formato, tu sei mio servitore; Israele, non dimenticarmi. |
22 Delevi ut nubem iniquitates tuas, et quasi nebulam peccata tua : revertere ad me, quoniam redemi te. | 22 Io ho cancellati i tuoi misfatti, a guisa di una nuvola; ed i tuoi peccati, a guisa di una nube; convertiti a me, perciocchè io ti ho riscattato. |
23 Laudate, cæli, quoniam misericordiam fecit Dominus ; jubilate, extrema terræ ; resonate, montes, laudationem, saltus et omne lignum ejus, quoniam redemit Dominus Jacob, et Israël gloriabitur. | 23 Cantate, o cieli; perciocchè il Signore ha operato; giubilate, luoghi bassi della terra; risonate grida di allegrezza, monti, selve, e tutti gli alberi che sono in esse; perciocchè il Signore ha riscattato Giacobbe, e si è reso glorioso in Israele. |
24 Hæc dicit Dominus, redemptor tuus, et formator tuus ex utero : Ego sum Dominus, faciens omnia, extendens cælos solus, stabiliens terram, et nullus mecum ; | 24 Così ha detto il Signore, tuo Redentore, e tuo Formatore fin dal ventre: Io sono il Signore, che ho fatta ogni cosa, che ho distesi i cieli solo, ed ho appianata la terra, senza che alcuno sia stato meco; |
25 irrita faciens signa divinorum, et ariolos in furorem vertens ; convertens sapientes retrorsum, et scientiam eorum stultam faciens ; | 25 che annullo i segni de’ bugiardi, e fo impazzar gl’indovini; che fo andare a ritroso i savi, e rendo stolto il loro conoscimento; |
26 suscitans verbum servi sui, et consilium nuntiorum suorum complens ; qui dico Jerusalem : Habitaberis, et civitatibus Juda : Ædificabimini, et deserta ejus suscitabo ; | 26 che confermo la parola del mio servitore, e adempio il consiglio de’ miei Angeli; che dico a Gerusalemme: Tu sarai abitata; ed alle città di Giuda: Voi sarete riedificate; ed io ridirizzerò le sue ruine; |
27 qui dico profundo : Desolare, et flumina tua arefaciam ; | 27 che dico al profondo mare: Seccati; e che asciugherò i suoi fiumi; |
28 qui dico Cyro : Pastor meus es, et omnem voluntatem meam complebis ; qui dico Jerusalem : Ædificaberis, et templo : Fundaberis. | 28 che dico a Ciro: Mio pastore; e fo ch’egli adempierà tutta la mia volontà, per dire a Gerusalemme: Tu sarai riedificata; ed al tempio: Tu sarai di nuovo fondato |