Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Exodus 37


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VULGATABIBBIA TINTORI
1 Fecit autem Beseleel et arcam de lignis setim, habentem duos semis cubitos in longitudine, et cubitum ac semissem in latitudine, altitudo quoque unius cubiti fuit et dimidii : vestivitque eam auro purissimo intus ac foris.1 E Beseleel fece pure l'arca di legno di setim; la quale era lunga due cubiti e mezzo, larga un cubito e mezzo, e così pure un cubito e mezzo era alta; la ricoperse di oro finissimo di dentro e di fuori;
2 Et fecit illi coronam auream per gyrum,2 le fece d'intorno una cornice d'oro;
3 conflans quatuor annulos aureos per quatuor angulos ejus : duos annulos in latere uno, et duos in altero.3 formò di getto i quattro anelli d'oro pei suoi quattro angoli, due anelli da un lato e due dall'altro;
4 Vectes quoque fecit de lignis setim, quos vestivit auro,4 fece le stanghe di legno di setim e le rivestì d'oro,
5 et quos misit in annulos, qui erant in lateribus arcæ ad portandum eam.5 e le fece passare dentro gli anelli che erano a rati dell'arca per portarla,
6 Fecit et propitiatorium, id est, oraculum, de auro mundissimo, duorum cubitorum et dimidii in longitudine, et cubiti ac semis in latitudine.6 Fece anche il propiziatorio, cioè l'oracolo, d'oro purissimo, lungo due cubiti e mezzo e largo un cubito e mezzo;
7 Duos etiam cherubim ex auro ductili, quos posuit ex utraque parte propitiatorii :7 fece e pose ai due lati del propiziatorio due cherubini d'oro battuto,
8 cherub unum in summitate unius partis, et cherub alterum in summitate partis alterius : duos cherubim in singulis summitatibus propitiatorii,8 un cherubino all'estremità d'un lato e l'altro cherubino all'estremità dell'altro lato: questi due cherubini, posti alle due estremità del propiziatorio,
9 extendentes alas, et tegentes propitiatorium, seque mutuo et illud respicientes.
9 stendendo le ali coprivano il propizia torio e si guardavano colla faccia verso il propiziatorio.
10 Fecit et mensam de lignis setim in longitudine duorum cubitorum, et in latitudine unius cubiti, quæ habebat in altitudine cubitum ac semissem.10 Fece pure una tavola di legno di setim lunga due cubiti, larga un cubito, alta un cubito e mezzo,
11 Circumdeditque eam auro mundissimo, et fecit illi labium aureum per gyrum,11 e la coperse d'oro purissimo, le fece intorno un orlo d'oro
12 ipsique labio coronam auream interrasilem quatuor digitorum, et super eamdem, alteram coronam auream.12 e sull'orlo una cornice d'oro scolpita a traforo e alta quattro dita, e sopra questa un'altra cornice d'oro.
13 Fudit et quatuor circulos aureos, quos posuit in quatuor angulis per singulos pedes mensæ13 Fece poi i quattro anelli d'oro ai quattro angoli, uno ad ogni piede della tavola,
14 contra coronam : misitque in eos vectes, ut possit mensa portari.14 sotto la cornice, e infilò in essi le stanghe destinate a portar la tavola.
15 Ipsos quoque vectes fecit de lignis setim, et circumdedit eos auro.15 Le stanghe le fece pure di legno di setim e le rivestì d'oro.
16 Et vasa ad diversos usus mensæ, acetabula, phialas, et cyathos, et thuribula, ex auro puro, in quibus offerenda sunt libamina.
16 Fece poi d'oro purissimo gli utensili per i diversi usi della mensa: piatti, coppe, tazze, in cui offrire le libazioni, e i turiboli.
17 Fecit et candelabrum ductile de auro mundissimo, de cujus vecte calami, scyphi, sphærulæque, ac lilia procedebant :17 Fece pure il candelabro d'oro finissimo, battuto: dal tronco di esso uscivano i rami, le coppe, le sferette e i gigli.
18 sex in utroque latere, tres calami ex parte una, et tres ex altera :18 Sei rami, tre da una parte e tre dall'altra, uscivan dai due lati;
19 tres scyphi in nucis modum per calamos singulos, sphærulæque simul et lilia : et tres scyphi instar nucis in calamo altero, sphærulæque simul et lilia. Æquum erat opus sex calamorum, qui procedebant de stipite candelabri.19 in un ramo v'eran tre coppe in forma di mandorla, sferette e gigli, e nell'altro ramo tre coppe in forma di mandorla, sferette e gigli. Lo stesso era dei sei rami che uscivan dal tronco del candelabro.
20 In ipso autem vecte erant quatuor scyphi in nucis modum, sphærulæque per singulos simul et lilia :20 Il tronco poi aveva quattro coppe in forma di mandorla, ognuna delle quali aveva le sue sferette e i suoi gigli,
21 et sphærulæ sub duobus calamis per loca tria, qui simul sex fiunt calami procedentes de vecte uno.21 e tre sferette in tre luoghi sotto i due rami che insieme fanno sei rami uscenti da un tronco.
22 Et sphærulæ igitur, et calami ex ipso erant, universa ductilia ex auro purissimo.22 Le sferette e i rami eran poi tutti d'un pezzo col tronco, e ogni cosa era d'oro purissimo battuto.
23 Fecit et lucernas septem cum emunctoriis suis, et vasa ubi ea, quæ emuncta sunt, extinguantur, de auro mundissimo.23 Fece pure d'oro purissimo sette lampade coi loro smoccolatoi e i portasmoccolature.
24 Talentum auri appendebat candelabrum cum omnibus vasis suis.
24 Il candelabro con tutti i suoi strumenti pesava un talento d'oro.
25 Fecit et altare thymiamatis de lignis setim, per quadrum singulos habens cubitos, et in altitudine duos : e cujus angulis procedebant cornua.25 Fece pure di legno di setim l'altare dei profumi, che era un cubito quadrato ed era alto due cubiti, e dagli angoli del quale spuntavano i corni.
26 Vestivitque illud auro purissimo cum craticula ac parietibus et cornibus.26 E lo rivestì d'oro finissimo, così pure la graticola, i lati e i corni.
27 Fecitque ei coronam aureolam per gyrum, et duos annulos aureos sub corona per singula latera, ut mittantur in eos vectes, et possit altare portari.27 Egli fece tutt'all'intorno una cornice d'oro, e due anelli d'oro ai due lati, sotto la cornice, per farvi passare le stanghe che servivano a portarlo.
28 Ipsos autem vectes fecit de lignis setim, et operuit laminis aureis.28 E le stanghe le fece di legno di setim e le coperse con lamine d'oro.
29 Composuit et oleum ad sanctificationis unguentum, et thymiama de aromatibus mundissimis opere pigmentarii.29 scompose poi l'olio per le unzioni di consacrazione, e il profumo di aromi squisitissimi, secondo l'arte del profumiere.