Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Thobis 3


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Tunc Tobias ingemuit, et cœpit orare cum lacrimis,1 Con l'animo profondamente rattristato, mi misi a gemere e a piangere e in mezzo ai singhiozzi cominciai a pregare:
2 dicens : Justus es, Domine, et omnia judicia tua justa sunt,
et omnes viæ tuæ, misericordia, et veritas, et judicium.
2 "Tu sei giusto, o Signore, tutte le tue opere sono giuste. Tu agisci con misericordia e lealtà, tu sei il giudice del mondo.
3 Et nunc Domine, memor esto mei,
et ne vindictam sumas de peccatis meis,
neque reminiscaris delicta mea, vel parentum meorum.
3 Ora, Signore, ricordati di me e guardami; non castigarmi per i miei peccati, per gli errori miei e dei miei padri commessi al tuo cospetto,
4 Quoniam non obedivimus præceptis tuis,
ideo traditi sumus in direptionem,
et captivitatem, et mortem,
et in fabulam, et in improperium omnibus nationibus
in quibus dispersisti nos.
4 disobbedendo ai tuoi precetti. Ci hai consegnato al saccheggio, alla deportazione e alla morte, per essere la favola, la burla e l'insulto di tutte le nazioni, tra le quali ci hai dispersi.
5 Et nunc Domine, magna judicia tua,
quia non egimus secundum præcepta tua,
et non ambulavimus sinceriter coram te.
5 Sì, tutte le tue sentenze sono giuste, quando mi tratti così per i miei peccati, perché non abbiamo compiuto i tuoi precetti né camminato lealmente alla tua presenza.
6 Et nunc Domine, secundum voluntatem tuam fac mecum,
et præcipe in pace recipi spiritum meum :
expedit enim mihi mori magis quam vivere.
6 Ora agisci secondo il tuo beneplacito; ordina che mi venga tolta la vita, in modo che sparisca dalla faccia della terra e divenga terra; giacché per me è meglio morire che vivere. Mi sono sentito insultare senza motivo e provo un grande dolore. Ordina, o Signore, che io sia liberato da questa prova. Lasciami partire per la dimora eterna e non distogliere da me il tuo volto, o Signore. Per me, infatti, è meglio morire che vivere passando per questa grande prova, sentendomi insultare".
7 Eadem itaque die, contigit ut Sara filia Raguelis in Rages civitate Medorum et ipsa audiret improperium ab una ex ancillis patris sui,7 Nello stesso giorno avvenne che Sara, figlia di Raguel, abitante a Ecbàtana di Media, dovette anch'essa ascoltare degli insulti da parte di una serva di suo padre.
8 quoniam tradita fuerat septem viris, et dæmonium nomine Asmodæus occiderat eos, mox ut ingressi fuissent ad eam.8 Bisogna sapere che Sara si era maritata sette volte, ma il pessimo demonio Asmodeo aveva ucciso i mariti prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. Or una serva le disse: "Sei tu che uccidi i tuoi mariti! Ecco, ti sei maritata sette volte e non porti il nome di nessuno di essi.
9 Ergo cum pro culpa sua increparet puellam, respondit ei, dicens : Amplius ex te non videamus filium aut filiam super terram, interfectrix virorum tuorum.9 Perché vuoi colpire noi se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro! E che da te non ci sia dato di vedere né figlio né figlia in eterno!".
10 Numquid et occidere me vis, sicut jam occidisti septem viros ? Ad hanc vocem perrexit in superius cubiculum domus suæ : et tribus diebus, et tribus noctibus non manducavit, neque bibit :10 In quel giorno dunque Sara, profondamente afflitta, si mise a piangere e salì nella camera del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma ritornando a riflettere pensò: "Che non abbiano poi ad insultare mio padre e non gli dicano: "La sola figlia che avevi, tanto amata, si impiccò" per le sue sventure. Così farò precipitare negli inferi il mio vecchio padre per l'angoscia. E' meglio che non m'impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non ascoltare più oltraggi nella mia vita".
11 sed in oratione persistens cum lacrimis deprecabatur Deum, ut ab isto improperio liberaret eam.11 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto il tuo nome nei secoli! Ti benedicano tutte le tue opere per i secoli!
12 Factum est autem die tertia, dum compleret orationem, benedicens Dominum12 Ora verso di te elevo la mia faccia e i miei occhi.
13 dixit : Benedictum est nomen tuum, Deus patrum nostrorum : qui cum iratus fueris, misericordiam facies, et in tempore tribulationis peccata dimittis his qui invocant te.13 Ordina che sia tolta dalla terra, perché non abbia più ad ascoltare insulti.
14 Ad te, Domine, faciem meam converto ; ad te oculos meos dirigo.14 Tu sai, Signore, che sono pura da ogni peccato con uomo.
15 Peto, Domine, ut de vinculo improperii hujus absolvas me, aut certe desuper terram eripias me.15 Non ho macchiato il mio nome né quello di mio padre nella terra d'esilio. Sono l'unica figlia di mio padre, egli non ha altri figli che possano ereditare da lui, né un parente prossimo o di famiglia per il quale io possa serbarmi come sposa. Ho perduto già sette mariti; perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi farmi morire, ascolta, Signore, come mi insultano!".
16 Tu scis, Domine, quia numquam concupivi virum, et mundam servavi animam meam ab omni concupiscentia.16 Nel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio,
17 Numquam cum ludentibus miscui me, neque cum his qui in levitate ambulant, participem me præbui.17 e fu inviato Raffaele a guarire i due: Tobi, togliendogli le macchie bianche dagli occhi, perché potesse vedere con i suoi occhi la luce di Dio; e Sara, figlia di Raguel, dandola in sposa a Tobia, figlio di Tobi, liberandola dal pessimo demonio Asmodeo. Tobia, infatti, aveva più diritto di averla in sposa che tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava in casa dal cortile e Sara, figlia di Raguel, stava scendendo dalla camera.
18 Virum autem cum timore tuo, non cum libidine mea, consensi suscipere.
19 Et, aut ego indigna fui illis, aut illi forsitan me non fuerunt digni, quia forsitan viro alii conservasti me.
20 Non est enim in hominis potestate consilium tuum.
21 Hoc autem pro certo habet omnis qui te colit : quod vita ejus, si in probatione fuerit, coronabitur ; si autem in tribulatione fuerit, liberabitur ; et si in correptione fuerit, ad misericordiam tuam venire licebit.
22 Non enim delectaris in perditionibus nostris : quia post tempestatem tranquillum facis, et post lacrimationem et fletum, exultationem infundis.
23 Sit nomen tuum, Deus Israël, benedictum in sæcula.
24 In illo tempore exauditæ sunt preces amborum in conspectu gloriæ summi Dei :
25 et missus est angelus Domini sanctus Raphaël ut curaret eos ambos, quorum uno tempore sunt orationes in conspectu Domini recitatæ.