Scrutatio

Giovedi, 6 giugno 2024 - San Norberto ( Letture di oggi)

Numeri 11


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1Infra questo tempo nacque la mormorazione del popolo contro Iddio, per la fatica dello andare. E udendo Iddio questo, adirossi contra di loro; e accese lo suo fuoco nell'ultima parte delle loro abitazioni, e arse quella parte ultima.2E lo popolo cominciò a gridare a Moisè. E Moisè oroe a Dio, e lo fuoco si levò via.3E perciò si chiamò quello luogo LUOGO D' ARDORE, perchè il fuoco di Dio era acceso verso di loro.4E lo popolo minuto d'uomini e di femine, i quali erano iti con loro, si lamentavano per volontà che aveano della carne. E sedendo piangeano, uniti con loro i figliuoli d'Israel, e dissero: chi ci darà della carne, acciò che noi possiamo mangiare?5Noi ci ricordiamo de' pesci che mangiammo in Egitto in grande copia e abbondanza; nella mente si vengono li cucumeri, i peponi, e li porri e le cipolle e gli agli.6Perciò la nostra anima si è trista, che non possiamo vedere se non manna.7E quella manna si era come seme di co riandri, fatta nel colore (d'una gumma lucida, la quale si chiama) BDELLIVM.8E lo popolo la coglieva (la mattina), e macinavala al mortaio; e poi la coceano e faceano a modo di pane; e lo sapore era come pane unto con olio.9E in questa ora della notte, che discendea la rugiada,10udie Moisè lo popolo piangere per tutte le famiglie e per le case; e ciascuno stava all'uscio delle loro tende; però che Iddio s'adirò molto; e a Moisè parea cosa meravigliosa.11E perciò disse a Dio: perchè hai tu afflitto il servo tuo? Perchè non trovo io grazia nel cospetto tuo? Perchè mi desti tutta questa fatica di questo popolo?12Oime! fui io quelli che li concepii e che li generai, che tu m' hai detto ch' io li sostenga, come sostiene la femina lo fanciullo che genera, vuoli ch' io li porti nella terra che tu promettesti a' padri loro?13Onde ho io carne, ch' io possa dare a tanta gente? E loro piangono in mia presenza, e dicono: dacci della carne, che noi mangiamo.14Io non posso sostenere tutto quello popolo, perciò che m'è troppo grande fatica.15Se ti pare, io ti prego che tu mi occida; e questa grazia i'voglio trovare nel cospetto tuo, innanzi che sostenere tanta fatica.16E Iddio disse a Moisè: raunami LXX uomini, li più vecchi del popolo i quali tu conosca, e fa che siano ammaestrati; e menera’gli dinanzi al tabernacolo del patto; e fagli stare ivi teco.17Ed io discenderò, e parlerò a te. Io piglierò dello spirito santo tuo, e daronne a loro, acciò che t'aiutino sostenere la fatica del popolo, e tu solo non sii gravato.18Va, e annuncia al popolo, e di’ a loro: siate buoni, perciò che domane mangerete della carne: io udio dire da voi; chi ci darà della carne da mangiare? meglio era di stare in Egitto. Che Iddio ci desse [ carne]19uno die o due o cinque o vinti,20o pure insino ad uno mese! E io ve ne darò tanta, in fin a tanto che vi uscirà per lo naso,e che vi tornerà in fastidio; percio che voi cacciasti Iddio del mezzo di voi, e lamentastivi in sua presenza, e dicevate: perchè uscivamo d'Egitto?21E disse Moisè a Dio: secento migliaia di pedoni sono in questo popolo; e tu mi di': io darò loro della carne, e per tutto un mese?22Ove si troveranno tanti buoi o tante pecore, che bastino loro per una volta? ovver si rauneranno tanti pesci, che bastassero loro?23A cui rispuose Iddio: or non è la mano di Dio potente? Ora tu vederai se le mie parole saranno vere.24Venne Moisè, e disse al popolo le parole di Dio; e raunò LXX uomini, de' più antichi del popolo, i quali fece stare dinanzi al tabernacolo.25E Iddio discese per una nebbia, e parlogli, e tolse dello spirito di Moisè, e denne a quelli LXX vecchii. E quando ebbero lo spirito, profetarono e non cessarono più.26Erano rimasi due uomini nelle abitazioni (di quelli che furono scritti in questi LXX); l'uno si chiamava Eldad, e l'altro Medad; e loro ebbero di questo spirito, perciò ch' erano stati scritti, e non poterono venire al tabernacolo.27E cominciarono a profetare in quelle loro abitazioni; e (profetando loro), uno fanciullo corse incontanente a Moisè, e dissegli: Medad ed Eldad profetano nel popolo.28Incontanente Iosuè, figliuolo di Nun, mini stro di Moisè ed eletto di molti, disse: Signore mio Moisè, cacciagli via.29E Moisè rispuose: perchè vi date voi questa fatica per me? Chi dà a tutto il popolo, che profetizzi, se non Iddio che a loro ha dato lo spirito santo?30Tornò Moisè, e quelli maggiori del popolo d'Israel, nelle loro abitazioni.31Pigliò Iddio, e mandò d'ultra mare, tante pernici alle loro abitazioni, quanto per uno die si potrebbe andare per tutto lo circuito delle abitazioni (come piovesse acqua per tutte le loro abitazioni); e volavano per l'aria, dui gombiti sopra la terra.32Levandosi lo popolo, tutte quello die e la notte e l'altro dì, congregò la moltitudine delle pernici, in tanto che colui che n' ebbe meno fu X cori (cioè misura grande); e seccavale intorno alle loro abitazioni.33E avendo ancora la carne in bocca, e mangiando questo cibo, ecco lo furore di Dio venne sopra del popolo, e percossegli d'una piaga gravissima.34È perciò che chiamò quello luogo SEPOLTURA DI CONCUPISCENZA; però che ivi sotterrarono coloro che aveano desiderato la carne. E levati che furono da quello luogo, vennero in Aserot, e istettero quivi.