Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Lettera ai Galati 4


font

Prima della nascita di Cristo i Giudei (come si fa con un erede di tenera età) erano tenuti sotto la legge, quasi sotto tutore. Si sforza di ritrarli dalla servitù della legge, come quegli, che ricevuta avevano l'adozione in figliuoli. Rammenta, con quanto fervore avevano accolto lui, e la sua predicazione. Allegoria de' due figliuoli di Abramo significante i due testamenti. Gli zelatori della legge saran discacciati dall'eredità di Cristo.

1OR io dico: fino a tanto, che l'erede è fanciullo, ei non è differente in cosa alcuna da un servo, essendo padrone di tutto.2Ma è sotto i tutori, ed economi sino al tempo stabilito dal padre:3Cosi anche noi quand' eravamo fanciulli, eravamo servi dei rudimenti dati al mondo.4Ma venuta la pienezza del tempo, ha mandato Dio il Figliuol suo fatto di donna, fatto sotto la legge,5Affinchè redimesse quegli, che eran sotto la legge, affinchè ricevessimo l'adozione in figliuoli.6Or siccome voi siete figliuoli, ha mandato Dio lo Spirito del Figliuol suo ne' vostri cuori, il quale grida: Abba,Padre.7Dunque non se' più servo, ma figliuolo. E se figliuolo, anche erede per Dio.8Ma allora non conoscendo Dio, eravate servi di quegli, i quali realmente non sono Dii.9Ma adesso avendo conosciuto Dio, anzi essendo da Dio conosciuti, come vi rivolgete indietro ai deboli, e poveri rudimenti, ai quali volete da capo tornare a servire?10Voi tenete conto de' giorni, de'mesi, de' tempi, degli anni.11Temo per voi, ch'io in non mi sia forse inutilmente affaticato tra voi.12Siate come me, dappoiché io pur son come voi; ve ne scongiuro, o fratelli: voi non mi avete offeso in nulla.13E sapete, come tempo fa tralle afflizioni della carne vi annunziai il vangelo: e la tentazione vostra ne' patimenti della mia carne,14Non la dispregiaste, né l'aveste in obbrobrio: ma mi riceveste come un Angelo di Dio, come Cristo Gesù.15Dov' è dunque quella vostra felicità? Imperocché vi fo fede, che se fosse stato possibile, vi sareste cavati i vostri occhi per darli a me.16Son io dunque diventato vostro nemico a dirvi la verità?17Sono gelosi di voi non rettamente: ma voglion mettervi fuora, affinchè amiate loro.18Siate amanti del bene per buon fine sempre, e non solamente, quand'io son presente tra voi.19Figliuolini miei, i quali io porto nuovamente nel mio seno sino a tanto, che sia formato in voi Cristo.20Ma vorrei essere ora presso di voi, e cambiar la mia voce: conciossiachè sono perplesso riguardo a voi.21Ditemi voi, che volete essere sotto la legge, non avete letta la legge?22Imperocché sta scritto, che Abramo ebbe due figliuoli, uno della schiava, e uno della libera.23Ma quello della schiava nacque secondo la carne: quello poi della libera in virtù della promessa:24Le quali cose sono state dette per allegorìa. Imperocché questi sono i due testamenti, uno del monte Sinai che genera schiavi: questo è Agar:25Imperocché il Sina è un monte dell'Arabia, che corrisponde alla Gerusalemme, che è adesso, la quale è serva insieme co' suoi figliuoli.26Ma quella, che è lassuso Gerusalemme, ella è libera; e dessa è la madre nostra.27Imperocché sta scritto: rallegrati, o sterile, che non partorisci: prorompi in laudi, e grida tu, che non se' feconda: imperocché molti più sono i figliuoli della abbandonata, che di colei, che ha marito.28Noi perciò, o fratelli, siamo come Isacco figliuoli della promessa.29Ma siccome allora quegli, che era nato secondo la carne, perseguitava colui, che era secondo lo spirito: così anche di presente.30Ma che dice la scrittura? Metti fuori la schiava, e il figliuolo di lei: imperocché non sarà erede il fìgliuol della schiava col figliuolo della libera.31Per la qual cosa, o fratelli, noi non siamo figliuoli della schiava, ma della libera, e di quella libertà, a cui Cristo ci ha affrancati.

Note:

4,1-2:Fino a tanto che l'erede è fanciullo, ec. Porta l'Apostolo per confermare il suo assunto la similitudine di un pupillo, il quale benchè per ragione di erede, e per volontà del padre sia padrone di tutto il patrimonio, nulladimeno è nella paterna casa qual servo, perchè governato dall'arbitrio dei curatori, o tutori fino al tempo fissato dal padre.

4,3:Cosi anche noi quand'eravamo fanciulli, ec. Nella stessa guisa anche noi Giudei, allorchè eravamo fanciulli cioè deboli, ed imperfetti, e carnali, e portati, com'esser sogliono i fanciulli, alle cose sensibili, eravamo assoggettati al magistero della legge, e ai riti sensibili, i quali paragonati alla fede, e alla scienza del Vangelo altro non sono, che quasi i primi rudimenti, che diede Dio al mondo della dottrina celeste, affine di prepararlo alla piena cognizione della verità, la quale manifestar doveasi per Cristo. Questi rudimenti gli apparavano con gran difficoltà i Giudei, ed in essi con gran pena si esercitavano senza conoscere (la maggior parte di essi) qual fosse il vantaggio, che da' medesimi dovevan trarre, nella stessa guisa, che i fanciulli i primi elementi studiano delle lettere senza sapere a che giovar possa lo studio, che in essi fanno.

4,4-5:Ma venuta la pienezza del tempo, ec. Ma venuto quel tempo stabilito da Dio Padre, in cui finita la servitù della legge principiar dovevamo ad essere trattati da eredi, mandò dal suo seno il suo Unigenito, il quale fatto di donna (vale a dire, presa umana carne dal sen di una donna senza opera di uomo), soggetto non per obbligazione, ma per propria sua volontà alla legge, liberasse, pagato il prezzo, coloro, che alla legge eran soggetti, onde per grazia del Figliuol naturale divenuto uomo come noi, e nostro fratello, divenissimo noi figliuoli adottivi.

4,6:Or siccome voi siete figliuoli, ec. Applicata a sè, ed agli Ebrei la proposta similitudine, si rivolge Paolo a' Galati, i quali avrebber potuto dire: se i Giudei dalla servitù della legge sono passati alla adozione de' figliuoli, dovremmo anche noi soggettarci alla legge per conseguire la grazia della adozione. Ma no, dice l'Apostolo, voi non avete bisogno della tutela della legge, perchè già siete figliuoli di Dio, e posti già nella libertà de' figliuoli, e della vostra compiuta adozione pegno infallibile si è lo Spirito del Figliuolo mandato ne' vostri cuori da Dio, dal quale Spirito la fiducia, e l'affetto in voi nasce, col quale a Dio rivolgendovi, con gran sentimento sclamate: Padre, Padre. L'Apostolo dice qui, che lo Spirito santo è Spirito del Figliuolo, o sia di Cristo, non tanto per indicare, che dal Figliuolo egli procede, come dal Padre, quanto per rammemorare, a chi della nostra adozione, e dello Spirito ricevuto siamo noi debitori. Vedi Rom. VIII. 15.16.

4,7:Dunque non se' più servo, ec. Dal plurale passa al singolare, e così esprime con grande energia, come ciascheduno de' fedeli ha parte ad un bene sì grande. Tu dunque, o Galata, chiunque sei, tu, o cristiano una volta gentile, non devi essere sotto tutore, non sotto la servitù della legge, ma figliuolo, ed erede per misericordia di Dio, come gli Ebrei per la promessa; Rom. XV. 9. 10. ec.

4,8:Ma allora non conoscendo Dio, ec. Ma voi, o Galati, ne' passati tempi eravate in una servitù molto differente da quella degli Ebrei, imperocchè non conoscendo il vero Dio, vi eravate addetti al servigio, ed al culto di quelli che non son dii, nè di di meritano il nome.

4,9:Avendo conosciuto Dio, anzi essendo da Dio conosciuti, come vi rivolgete ec. Ora però voi conoscete Dio, anzi, per parlare più esattamente, siete conosciuti da lui, che per suoi vi ha accolti, e vi ha data la fede che è suo dono. Or ciò essendo, e come mai volete adesso volgervi indietro a quelle cerimonie, che altro già non furono, che semplici rudimenti imperfetti, e poveri di virtù, e di efficacia, a' quali pur volete servire? La legge fu come la prima istituzione del culto di Dio, ed ella aveva per iscopo, e per termine di condur gli uomini a Cristo. Or come mai voi, che a questo termine siete gia pervenuti, volete ritornare indietro al culto giudaico?
Chiama egli rudimenti deboli, e poveri, le cerimonie legali, perchè considerate nella propria loro essenza, e separatamente dalla fede in Cristo, non conferivano la grazia, nè la santità, nè avevan virtù di giustificare. Vedi Hebr. VII. Ma conciossiachè parli l'Apostolo con dei Gentili, i quali non erano stati giammai sotto le cerimo nie legali, si domanda il perchè egli dica: vi rivolgete di nuovo ai deboli, e poveri rudimenti. Ma si può rispondere, che o eranvi tra i Galati anche degli Ebrei convertiti, o che l'idea di unire col Vangelo la legge non poteva essere venuta se non da que' falsi apostoli, i quali Ebrei di nazione, appassionatissimi per la legge, anche dopo aver abbracciata la fede andavano per qua e là per le chiese inspirando ai nuovi cristiani le loro storte immaginazioni, e con questi, come autori di tutto il male se la prende l'Apostolo.

4,10:Voi tenete conto de' giorni, de' mesi, ec. Voi osservate superstiziosamente i dì festivi secondo la legge, e i mesi (cioè a dire i noviluni, e il primo, e il settimo mese) e i tempi stabiliti per le grandi solennità, e l'anno settimo di remissione, e l'anno del giubbileo. Sotto queste cerimoniali osservanze dei tempi comprende l'Apostolo tutto il restante dei riti giudaici.

4,12:Siate come me, dapoichè io pur son come voi. Prendete i miei sentimenti, com'io ho preso i vostri. Io giudeo nato nella legge mi sono accomodato alla maniera di vivere di voi Gentili; perchè noh farete voi quello, che ho fatto io?
Voi non mi avete offeso in nulla. Voi non mi avete fatto alcun torto nella mia propria persona; onde le mie riprensioni nascer non possono da sdegno, ch'io mi abbia contro di voi, ma da amore derivano, e da zelo della vostra salute.

4,13-14:Sapete, come tempo fa tralle afflizioni della carne vi annunziai il vangelo: ec. Ed ho ben io ragione di amarvi; imperocchè io ben mi ricordo, e voi stessi sapete, come la mia predicazione tra di voi fu corteggiata da molte tribolazioni, ond'io fui afflitto nella carne: ma queste tribolazioni (le quali erano per voi una tentazione capace di indurvi a disprezzar me, e il Vangelo da me predicato) non le dispregiaste, ma mi riceveste con quel l'onore, con cui avreste accolto un Angelo del Signore, che fosse tra voi comparso, e come Cristo medesimo, se fosse venuto in carne tra voi.

4,15:Dov'è dunque quella vostra felicità o Imperocchè vi fo fede, ec. Felici io vi chiamai allora per la vostra fede, ed amore al Vangelo. Ma dov'è andata adesso quella vostra felicità? Dove l'affetto per me, che era tale, che io posso con verità affermare, che gli occhi stessi avreste voluto poter trarvi dalla testa per darli a me?

4,16:Son io dunque diventato ec. Mi credete voi adesso vostro nemico, perchè vi dico la verità, e i vostri errori correggo?

4,17:Sono gelosi di voi non rettamente: ec. Accenna la vera causa del poco nmore, che aveano per lui allora i Galati. Questi vostri nuovi maestri, dice egli, sono gelosi di voi, e me considerano come loro rivale, perchè vi amano con amore non retto, e santo, ma falso, e interessato; vogliono separarvi da me, col quale eravate prima una cosa stessa, affinchè non altri amiate fuora di essi. Vedi il Grisostomo.

4,18:Siate amanti del bene ec. Voi mi amerete sempre e vicino, e lontano, quando amerete il bene, e lo amerete non per umani riguardi, ma con retto, e santo fine.

4,19:Figliuolini miei, i quali io porto nuovamente ec. In altri luoghi l'Apostolo si paragona ad un padre tenero, ed appassionato verso i suoi figliuoli spirituali; qui si paragona ad una madre, e questa comparazione è più propria a spiegare le molestie, e gli affanni, che era costato a lui il partorirgli a Cristo, e la nuova pena, ch'e gli doveva soffrire, dopo che i Galati deviato avendo dalla fede, e dalla somiglianza di Cristo, avean bisogno, ch'egli con nuova fatica, e dolore gli riformasse. Vedi il Grisostomo.

4,20:E cambiar la mia voce: conciossiachè sono perplesso ec. Vorrei esservi dappresso, affin di conoscere le disposizioni degli animi vostri, e alle medesime adattare la mia voce, e le mie parole; imperocchè tra mille diversi pensieri ondeggia il mio spirito in riflettendo allo stato vostro presente

4,21:Ditemi voi, che volete esser sotto la legge, ec. Viene l'Apostolo ad esporre ai Galati un argomento tratto dalla medesima legge, cioè da quello, che vien riferito nella Genesi cap. XVI. 5., XXI. 28. Voi, dice egli, divenuti in oggi zelatori della legge, avete voi considerato giammai nel legger la legge il mistero ascoso nel fatto dei due figliuoli di Abramo? Se voi lo aveste considerato, ne avreste certamente inferito, che la stessa legge v'indirizza a Cristo.

4,22:Nacque secondo la carne. Ismaele nacque secondo il consueto ordine naturale, perchè Abramo benchè di età avanzata non era ancora decrepito, e Agar era gior vino.
In virtù della promessa. Non secondo l'ordine naturale, ma per straordinaria virtù promessa da Dio a' genitori nacque Isacco, perchè quelli erano ambedue in età da non dover più sperar prole.

4,24:Le quali cose sono state dette per allegoria, ec. L'allegoria è, quando una cosa si dice, e se ne significa un'altra, ed havvi una specie d'allegoria di parole, altra di fatti; e di allegorie particolarmente di questa seconda specie sono piene le sagre lettere. Dice adunque l'Apostolo, che la storia dei due figliuoli di Abramo ha un senso allegorico, perchè adombra il mistero de' due testamenti, de' quali il primo dato sul monte Sina fa non de' figliuoli, ma degli schiavi, come eran gli Ebrei, i quali a Dio servivano in ispirito di timore sotto le ombre di molte, e gravose cerimonie carnali; e questo te stamento è significato per Agar ancella.

4,25:Il Sina è un monte dell'Arabia, che corrisponde ec. Il monte Sina è nell'Arabia Petrea, e per conseguenza molto rimoto da Gerusalemme; ma questo monte, sopra di cui fu data la legge, ha molta relazione alla Gerusalemme del tempo di adesso, cioè a dire del secol presente, alla Gerusalemme terrena; perchè questa è la fede del popolo Ebreo; perchè se sul Sina fu data la legge, in Gerusalemme primieramente regna la legge; perchè finalmente uno stesso popolo è quello, ch'ebbe la legge sul Sina, e in Gerusalemme combatte per la legge; e questa è quella Gerusalemme, la quale con tutti i suoi figliuoli è serva, come Agar, sotto la legge. Ecco la bella sposizione del Grisostomo, e di s. Girolamo: Agar significa abitazione passeggera; Sina vuol dir tentazione; Arabia, occaso; lsmaele, uno che ascolta Dio. Per Agar adunque viene a significarsi, che il vecchio testamento non doveva esser perpetuo; pel Sina, ch'ei sarebbe stato argomento di tentazione; pell'Arabia, ch'egli avrebbe avuto fine; per Ismaele, che ascolta, ma non mette in pratica i comandamenti, per questo uomo antico, sanguinario, nemico de' fratelli sono significati i Giudei duri, feroci, nemici de' Cristiani, i quali Giudei ascoltan la legge, ma non l'osservano.

4,26:Ma quella, che è lassuso Gerusalemme, ec. Ma il secondo testamento, la Chiesa cristiana (cui il nome di Gerusalemme veracemente conviensi, che significa vision della pace), la quale la sua origine ha nel cielo, donde venne il suo capo, e dove dietro al suo capo ella aspira continuamente, questa Gerusalemme, questa nuova Sara ella è libera dal giogo della legge Mosaica, ed ella è nostra madre.

4,27:Rallegrati, o sterile, ec. In questa magnifica predizione d'Isaia si fa manifesta allusione a Sara sterile, e ad Agar feconda; e quantunque nel senso storico, e letterale il Profeta avesse probabilmente in mira i tempi, ne' quali la città di Gerusalemme per lungo tempo abbandonata, e priva di regno rifiorir doveva, e ripopolarsi più di tutti gli altri paesi; con tutto ciò in un senso più certo, e più sublime della nuova Gerusalemme egli parla, della Chiesa del nuovo testamento divenuta in un momento feconda di figli molto più della Sinagoga, la quale da tanti secoli si vantava di avere Dio per isposo per ragion del culto, che a lui rendeva. La Chiesa cristiana adunque, la quale in tutti i secoli precedenti quasi niuno de' Gentili, e pochissimi degli Ebrei stessi accolse in seno, considerata perciò, e lasciata per isterile come Sara, vuole il Profeta, che con inni festosi, e con laudi perenni renda grazie a colui, il quale di prole la arricchi numerosa come le stelle del cielo, e come le arene del mare.

4,28:Noi perciò ... siamo come Isacco ec. Noi nati come Isacco di madre sterile, siamo, com'egli, figliuoli della promessa, siamo lo spirituale seme di Abramo, i legittimi figli, ed eredi delle promesse fatte a quel Patriarca.

4,29:Ma siccome allora quegli, che era nato secondo la carne, ec. Secondo il sentimento di dotti Interpreti Ismaele derideva la pietà di Isacco. Vedi Gen. XXI. 9. Siccome adunque in quel tempo il figliuol della schiava perseguitava il figliuolo della donna libera per ragione della pietà, così adesso Israele carnale allo spirituale Israele fa guerra; così gli Ebrei ostinatamente impegnati a sostenere quei riti che voi volete imitare, o Galati, odiano e per seguitano il cristianesimo.

4,30:Ma che dice la scrittura? Metti fuori ec. Che è egli adunque da fare? Quello appunto, che in simile circostanza fu scritto Gen. XXI. 10. Dio ordinò, che la schiava, e il figliuolo della schiava fosser cacciati fuori della casa di Abramo, perchè il figliuolo della schiava non doveva aver parte all'eredità del figliuolo di Sara libera. L'Apostolo non va più avanti, ma lascia ai Galati la cura di trarre da questo terribil esempio la più terribile con seguenza del ripudio della Sinagoga (la quale sarà cacciata dalla casa, e dal popol di Dio, cioè dalla Chiesa) e della abolizione de' riti, e delle cerimonie giudaiche. Ve di Matth. VIII. 35. 36.

4,31:Non siamo figliuoli della schiava, ma della libera, e di quella libertà, ec. Ricordiamoci adunque, o fratelli, che noi siamo discendenti non di Ismaele, ma di Isacco, non servi, ma liberi dalla servitù della legge in virtù di quella libertà, che Cristo ha a noi acquistata.