Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Michea 2


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Ingiustizie, e scelleraggini d'Israele, pelle quali sarà punito ben presto colla cattività. Gli avanzi faranno riuniti, e salvati.

1Guai a voi, che pensate alle inutilità, e ne' vostri letti divisate cose malvagie: e le eseguiscono costoro alla luce del mattino, perchè si son fatti contro Dio.2E desiderarono i poderi, e se gli usurparono con violenza, e invasero le case; e calunniarono questo per aver la sua casa, e quell'altro per le sue possessioni.3Per questo cosi dice il Signore: Ecco, che io penso a mandare sciagure sopra questa famiglia, dalle quali voi non potrete sottrarvi, e non camminerete più altieri, perchè quel tempo è cattivissimo.4In quel giorno sarà composta sopra di voi una parabola, e si canterà questa flebile canzona, e dirassi; Noi siamo stati saccheggiati, e desolati: il retaggio del popol mio ha cangiato di (padrone): come si ritirerà colui da me, mentre ritorna, che dividerà i nostri terreni?5Per questo tu non avrai chi misuri colla corda le porzioni alla adunanza del Signore.6Non istate a far tante parole: elle non cadranno sopra costoro, né vergogna li prenderà.7La casa di Giacobbe va' dicendo: E' egli forse abbreviato lo spirito del Signore, o son eglino tali i suoi pensieri? Ma non parlo io con benignità a quelli, che camminano nella rettitudine?8Ma per il contrario il mio popolo ha alzata bandiera di nemico: voi avete rubato e tonaca, e mantello; e quelli, che passavano senza far male, gli avete costretti a far guerra.9Le donne del popol mio discacciaste dalle case, dove viveano con tente: e a' loro pargoletti chiudeste la bocca perchè non mi lodasser mai più.10Alzatevi, e partite; perocché non è qui vostra requie: perchè questa terra è renduta immonda, e corrotta da orrenda putredine.11Fossi io un uomo, che non avessi lo spirito, e piuttosto dicessi io la bugia. Io verserò a te vino, ed ebbrezza: e questo vino su questo stesso popolo si verserà.12Io ti ragunerò tutto insieme, o Giacobbe; rimetterò insieme le reliquie d'Israele, lo porrò come in un ovile, come un branco di pecore, nell'ovile la moltitudine della gente cagionerà del tumulto;13Imperocché anderà innanzi a loro colui, che apre la strada, sforzeranno la porta, e le passeranno, ed entreranno dentro; e il loro re passerà davanti a loro, e il Signore alla testa di essi.

Note:

2,1:Pensate alle inutilità. È qui una figura osservata altre volte, per cui dicesi il meno, e si intende il più. Guai a voi, che siete tutti intesi a cose, che non vi porteranno utile veruno, ma anzi vi faranno del male, e male grande: guai a voi, che ne' vostri letti non pensate tanto a riposare, quanto a ordire frodi, iniquità, oppressioni de' poveri. E quello poi, che avete meditato ne' vostri letti, lo eseguite subito che il giorno è venuto, e non considerate, che voi ve la pigliate contro Dio, e di vostra possanza volete far prova contro di lui medesimo. Nella seconda parte del versetto il Profeta passa dalla seconda persona alla terza, passaggio, che ha molta forza.

2,3:Quel tempo è cattivissimo. Cioè sarà tempo cattivissimo, pieno di calamità.

2,4:Sarà composta sopra di voi una parabola, ec. Abbiamo veduto altre volte simili cantici di lutto fatti dai profeti sopra le future calamità di questa o di quella nazione; argomento grande della infallibile certezza delle loro predizioni, certezza, per cui considerandole come già verificate, piangono, e deplorano la sciagura di quei, che le meritarono. La voce parabola significa in questo luogo una grave, malinconiosa lamentazione, un cantico di duolo.
Il retaggio del popol mio ha cangiato (di padrone): come si ritirerà colui da me, ec. Si canterà adunque a Samaria, e nel popolo delle dieci tribù questo cantico di dolore: la parte, la porzione, il retaggio assegnato già da Dio stesso al popolo di Samaria, non è più nostro retaggio. Come mai i falsi profeti mi hann' eglino detto, che l'Assiro sarebbe venuto, ma avrebbe ancor dato indietro, lasciando della nostra terra a noi il dominio, mentre ecco, che torna nel paese l'Assiro conducendo molta gente di diverse nazioni, a cui dividerà i terreni, che eran nostri? È noto, come i re d'Assiria mandarono i Cuthei, e altre genti ad abitar la Samaria. IV. Reg. XVII. 24.

2,5:Per questo tu non avrai chi misuri ec. Son tuttora parole del cantico, nelle quali la infelice Samaria parlando a se stessa dice: Tu adunque non avrai chi divida (misurando colla corda) le porzioni al popol tuo, al popolo del Signore: viene a dire: questa terra data già da Dio al popolo di Israele non tornerà mai più in potere dello stesso popolo, nè ad esso sarà nuovamente divisa, come lo fu ai tempi di Giosuè, perchè gli Israeliti mena ti schiavi, e dispersi pell'Assiria, non torneranno mai più in questo paese. Finisce qui il cantico di duolo.

2,6:Non istate a far tante parole: elle non cadranno sopra costoro, ec. O Michea, o profeti del Signore, non istate a parlar tanto, e sì sovente a Israele de' futuri suoi mali: le vostre predizioni non li bagneranno qual pioggia utile, e salutifera, nè vergogna, e pentimento li prende ra delle scelleraggini, per le quali si accumulano tesoro d'ira pel giorno del Signore.

2,7-8:E egli forse abbreviato lo spirito del Signore, e son eglino ec. Dicono gli Israellti: Lo Spirito del Signore, spirito di carità, e di bontà è egli oggidì ristretto, dive nuto angusto, e diverso da quel che era una volta? E può egli esser vero, che Dio oggidi non pensi, se non ad affliggere, e flagellare il suo popolo? Ma Dio risponde, che buono, e misericordioso egli è co' buoni; co' ribelli poi, e co' cattivi non può egli esser buono; or Israele alzò già tempo bandiera di ribellione, e a Dio stesso intimò sacrilega guerra.
Voi avete rubato e tonaca, e mantello; e quelli, che passavano ec. Voi siete stati crudeli contro i vostri fratelli, rubando loro anche le sole vesti, che aveano da coprirsi,e assalendo gli uomini migliori, e più pacifici, gli avete costretti a combattere per difendersi dalle vostre violenze.

2,9:Le donne del popol mio discacciaste ec. Ripudiavate anche senza ragione le vostre mogli, cacciandole dalle vostre case, dove viveano contente, onde a' loro figliuoli deste occasione non di celebrare le mie lodi, come sarebbe avvenuto, se in una famiglia concorde fossero stati educati, ma di gridar vendetta contro di voi per la crudeltà usata verso le povere madri loro.

2,10:Alzatevi, e partite; ec. Inquieti, turbolenti, come voi siete, non meritate di abitare in questa terra, terra data da Dio a' padri vostri, come luogo di loro riposo: questa terra inondata dalle scelleraggini, onde voi la contaminate, non può più soffrirvi, e vi rigetta.

2,11:Fossi io un uomo, che non avessi lo spirito, ec. Non fossi io vero Profeta del Signore, fossero le mie parole non oracoli del Signore, ma invenzioni e menzogne; e fosse falso tutto quello, ch' io predico dell'estreme miserie, nelle quali si perderà Israele.
Io verserò a te vino ed ebbrezza. Io, come ministro del Signore ti presento il calice dell'ira del Signore, calice pieno di vino potente, che ti darà alla testa, e ti inebrierà, e di questo vino io ne verserò a te, perchè tu ne beva. Sì, dico io, di questo vino berà questo popolo, e non sol ne berà, ma si verserà sopra di lui il pieno calice delle vendette, e de' flagelli del Signore.

2,12-13:Io ti ragunerò tutto insieme, o Giacobbe; ec. Ecco una profezia, la quale non può assolutamente intendersi di Israele carnale, perocchè come potrebbe dir si, che il Signore raunò tutto insieme Giacobbe quando nel ritorno degli Ebrei dalla cattività sotto la condotta di Jerobabel pochi furon quelli delle dieci tribù, che tornarono nella Giudea? Ma il Profeta vede un altro ritorno di Israele, che sarà ritorno pieno di somma letizia, e sarà allora, quando tutti gli Ebrei, divenuti veri Israeliti, secondo lo spirito, saranno adunati da Cristo, e ag gregati alla sua chiesa, e tutto Israele sarà salvato, la qual cosa si adempirà alla fine de' tempi (Vedi Rom. XI. 25). E allora Israele avrà luogo nell'unico ovile gover nato da un solo pastore, cioè da Cristo. La moltitudine dei convertiti Ebrei sarà tale, che cagionerà del tumulto, e il buon pastore anderà innanzi ad essi aprendo loro la strada colla sua grazia, e rompendo la porta della carcere, in cui giacevano schiavi sotto la potestà del demonio, e del peccato, ed essi entreranno nella porta della mistica Gerusalemme, guidati dal loro Capo, Pastore e Re, e questi è lo stesso Signore, il Cristo, autore,e principio di lor salute.