Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Sapienza 9


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BIBBIA MARTINIVULGATA
1 Dio de' padri miei, e Signore di misericordia, il quale tutte le cose facesti per mezzo di tua Parola,1 Deus patrum meorum, et Domine misericordiæ,
qui fecisti omnia verbo tuo,
2 E di tua sapienza ornasti l'uomo, affinchè fosse signore delle creature fatte date,2 et sapientia tua constituisti hominem,
ut dominaretur creaturæ quæ a te facta est,
3 E affinchè governasse il mondo con equità, e giustizia, e con animo retto rendesse ragione:3 ut disponat orbem terrarum in æquitate et justitia,
et in directione cordis judicium judicet :
4 Dammi quella sapienza, che assiste al tuo trono, e non mi rigettare dal numero de' tuoi figliuoli;4 da mihi sedium tuarum assistricem sapientiam,
et noli me reprobare a pueris tuis :
5 Perocché tuo servo son io, e figliuolo di tua ancella, uomo fiacco, e di poco tempo, e inetto ad intendere i giudizj, e le leggi.5 quoniam servus tuus sum ego, et filius ancillæ tuæ ;
homo infirmus, et exigui temporis,
et minor ad intellectum judicii et legum.
6 E se tra' figliuoli degli uomini alcun fosse perfetto, questi quando da lui sen vada la tua sapienza, sarà contato per un niente.6 Nam etsi quis erit consummatus inter filios hominum,
si ab illo abfuerit sapientia tua, in nihilum computabitur.
7 Tu mi eleggesti re del tuo popolo, e giudice de' tuoi figliuoli, e delle tue figlie:7 Tu elegisti me regem populo tuo,
et judicem filiorum tuorum et filiarum :
8 E mi ordinasti di edificare il tempio sul tuo monte santo, e un altare nella città di tua residenza, a imitazione del santo tuo tabernacolo, cui ordinasti da principio tu, e la tua sapienza con te,8 et dixisti me ædificare templum in monte sancto tuo,
et in civitate habitationis tuæ altare :
similitudinem tabernaculi sancti tui quod præparasti ab initio.
9 La quale conosce le opere tue, e fu con teco allora quando facevi il mondo, ed ella conosceva quello, che fosse accetto negli occhi tuoi, e quello, che fosse ben fatto secondo li tuoi comandamenti.9 Et tecum sapientia tua, quæ novit opera tua,
quæ et affuit tunc cum orbem terrarum faceres,
et sciebat quid esset placitum oculis tuis,
et quid directum in præceptis tuis.
10 Manda lei da' santi tuoi cieli, dalla residenza di tua grandezza, affinchè ella sia meco, e fatichi con me, affinchè io sappia quello, che piaccia a te;10 Mitte illam de cælis sanctis tuis,
et a sede magnitudinis tuæ,
ut mecum sit et mecum laboret,
ut sciam quid acceptum sit apud te :
11 Perocché ella il tutto sa, e comprende, ed ella mi guiderà nelle mie imprese colla prudenza, e col poter suo mi proteggerà.11 scit enim illa omnia, et intelligit,
et deducet me in operibus meis sobrie,
et custodiet me in sua potentia.
12 E saranno accette le opere mie ed io governerò con giustizia il tuo popolo, e sarò degno del trono del padre mio.12 Et erunt accepta opera mea,
et disponam populum tuum juste,
et ero dignus sedium patris mei.
13 Imperocché chi è degli uomini, che saper possa i consigli di Dio? o chi potrà intendere quel, che Dio voglia?13 Quis enim hominum poterit scire consilium Dei ?
aut quis poterit cogitare quid velit Deus ?
14 Perocché timidi sono i pensieri dei mortali, e le previdenze nostre son mal sicure.14 Cogitationes enim mortalium timidæ,
et incertæ providentiæ nostræ ;
15 Perché il corpo corruttibile aggrava l'anima, e il tabernacolo di terra deprime la mente, che ha molti pensieri.15 corpus enim quod corrumpitur aggravat animam,
et terrena inhabitatio deprimit sensum multa cogitantem.
16 E con difficoltà congetturiamo le cose della terra, e a mala pena investighiamo quelle, che abbiamo davanti agli occhi; or chi scoprirà quelle, che sono ne' cieli?16 Et difficile æstimamus quæ in terra sunt,
et quæ in prospectu sunt invenimus cum labore :
quæ autem in cælis sunt, quis investigabit ?
17 E chi conoscerà i tuoi voleri, se tu non dai la sapienza, e non mandi dal più alto cielo il tuo santo spirito;17 Sensum autem tuum, quis sciet, nisi tu dederis sapientiam,
et miseris spiritum sanctum tuum de altissimis,
18 Onde cosi siano ammendati gli andamenti di que', che vivono sulla terra, e gli uomini apprendano quel, che sia grato a te?18 et sic correctæ sint semitæ eorum qui sunt in terris,
et quæ tibi placent didicerint homines ?
19 Imperocché per mezzo della sapienza furon sanati tutti quelli, che a te piacquero, o Signore, fin da principio.19 Nam per sapientiam sanati sunt
quicumque placuerunt tibi, Domine, a principio.