Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Sapienza 16


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Per questo ancora mediante simili; cose furon quelli giustamente i tormentati, e sterminati da una turba di bestie.1 Propter haec per his similia castigati sunt digne
et per multitudinem bestiarum tormenta passi sunt.
2 Ma in luogo di tali pene, tu facesti de' favori al tuo popolo concedendogli le bramate delizie di nuovo sapore, le quaglie:2 Pro qua castigatione bene disponens populum tuum
ad concupiscentiam delectamenti sui,
novum saporem, escam parasti eis ortygometram:
3 Talmente che quelli bramosi di cibo, a motivo di quelle bestie, che l'avevano sotto degli occhi mandate contro di loro, perdevano l'appetito del necessario, questi poi ridotti per poco tempo all'inopia gustarono nuove vivande;3 ut illi quidem concupiscentes escam
propter foeditatem eorum animalium, quae missa sunt,
etiam a necessaria concupiscentia averterentur;
hi autem in brevi inopes facti
etiam novam gustarent escam.
4 Perocché conveniva che irremediabile rovina venisse sopra di quelli, che la facevano da tiranni: a questi poi solamente si dimostrasse in qual guisa straziati fossero i loro nemici.4 Oportebat enim illis quidem sine excusatione
supervenire interitum exercentibus tyrannidem,
his autem tantum ostendere
quemadmodum inimici eorum exterminabantur.
5 E allora quando contro di questi infierirono bestie crudeli, eglino erano messi a morte pelle morsicature di velenosi serpenti;5 Etenim, cum illis supervenit saeva bestiarum ira,
morsibus perversorum colubrorum exterminabantur;
sed non in perpetuum ira tua permansit,
6 Ma non per sempre durò il tuo adegno, ma per poco tempo furono spaventati per loro emendazione, avendo ricevuto il segno di salute, perché si ricordassero de' comandamenti della tua legge.6 sed ad correptionem in brevi turbati sunt,
signum habentes salutis ad commemorationem mandati legis tuae.
7 Al qual segno chi si rivolgeva, diventava sano, non in virtù di quel, ch'ei vedeva, ma per grazia di te Salvatore di tutti:7 Qui enim conversus est, non per hoc, quod videbat, sanabatur,
sed per te omnium salvatorem.
8 E con ciò facesti vedere a nostri nemici come tu se' colui, che liberi da ogni male.8 In hoc autem ostendisti inimicis nostris
quia tu es, qui liberas ab omni malo.
9 Perocché quelli perirono morsicati dallo locuste, e dalle mosche, nò si trovò rimedio per la loro vita, perché eran degni di essere sterminati da bestie tali:9 Illos enim locustarum et muscarum occiderunt morsus,
et non est inventa sanitas animae illorum,
quia digni erant ab huiusmodi exterminari;
10 Ma i tuoi figliuoli neppur dai velenosi dragoni furono vinti, perché la tua misericordia venne a sanarli:10 filios autem tuos nec draconum venenatorum vicerunt dentes:
misericordia enim tua adveniens sanabat illos.
11 Conciossiaché per farli ricordare de' tuoi precetti erano punti, e tosto erano salvati; affinchè non avvenisse, che perdutane affatto la memoria goder non potessero del tuo ajuto;11 In memoriam enim sermonum tuorum
pungebantur et velociter salvabantur,
ne in altam incidentes oblivionem
non possent distrahi a tua beneficientia.
12 Imperocché non fu né un'erba, né un lenitivo, che li guarì, ma la tua parola, o Signore, la quale tutto risana;12 Etenim neque herba neque malagma sanavit eos,
sed tuus, Domine, sermo, qui sanat omnia.
13 Perocché tu, o Signore, se' quello, che hai in tua balìa la vita, e la morte, e conduci fino alle porte di morte, e indietro richiami:13 Tu enim vitae et mortis habes potestatem,
et deducis ad portas mortis et reducis.
14 Or l'uomo ben puo uccidere un altro per malvagità; ma partito, che sia lo spirito, egli non può far, che ritorni, nè richiamerà indietro l'anima altrove già ricettata.14 Homo autem occidit quidem per malitiam suam
et spiritum, qui exierit, restituere non potest,
nec liberare animam, quae recepta est.
15 Ma di fuggire dalla tua mano non è possibile,15 Sed tuam manum effugere impossibile est:
16 Quindi gli empj, che negavano di conoscerti, furon flagellati dal forte tuo braccio, perseguitati da acque nuove, e grandini, e tempeste, e consunti dal fuoco.16 negantes enim te nosse impii
per fortitudinem brachii tui flagellati sunt,
novis pluviis et grandinibus et imbribus persecutionem passi
et per ignem consumpti.
17 E questo era il mirabile, che il fuoco attività maggiore aveva nell'acqua, la quale spegne ogni cosa, perché il mondo tutto fa le vendette de' giusti,17 Quod enim valde mirabile erat,
in aqua, quae omnia exstinguit, plus ignis valebat;
vindex est enim orbis iustorum.
18 Talora poi il fuoco si ammansiva, affinchè non ne fosser brugiate le bestie spedite contro degli empj, ond'eglino ciò veggendo sapessero come per giudizio divino erano straziati.18 Quodam enim tempore mansuetabatur flamma,
ne combureret, quae ad impios missa erant, animalia,
sed ut ipsi videntes
scirent quoniam Dei iudicio patiuntur persecutionem.
19 E in altro tempo il fuoco sopra la natural forza ardeva per ogni parte nell'acqua, affin di sperdere della iniqua terra le produzioni.19 Quodam autem tempore et in medio aquarum
supra virtutem ignis exardescit,
ut iniquae terrae genimina exterminet.
20 Ma all'opposto il popolo tuo nutristi col cibo degli Angeli, e dal cielo somministrasti ad essi un pane bell'e fatto senza loro fatica, contenente in se ogni delizia, ed ogni soave sapore;20 Pro quibus angelorum esca nutrivisti populum tuum
et paratum panem de caelo praestitisti illis sine labore,
omne delectamentum in se habentem
et ad omnem gustum aptum.
21 Perocché quella tua sostanza dimostrava come tu se' dolce inverso i figliuoli, e addattandosi al genio di ciascheduno, ella diventava quello, che ciascuno voleva:21 Substantia enim tua dulcedinem tuam in filios ostendebat;
et deserviens sumentis voluntati,
ad quod quisque volebat, convertebatur.
22 Ma la neve, ed il ghiaccio reggevano alla forza del fuoco senza liquefarsi; affinché (i tuoi) vedessero come i frutti de' nemici erano distrutti dal fuoco ardente, che folgoreggiava in mezzo alla grandine, ed alla pioggia.22 Nix autem et glacies sustinebant ignem et non tabescebant,
ut scirent quoniam fructus inimicorum
exterminabat ignis ardens in grandine et in pluviis coruscans;
23 E qui all'opposto perché i giusti avessero onde sostentarsi, si scordò egli della sua stessa virtù.23 hic autem iterum, ut nutrirentur iusti,
etiam suae virtutis oblitus est.
24 Perocché la creatura, che serve a te suo facitore, gli ardori raddoppia e a tormentare gli ingiusti, e mite diventa in pro di quelli, che in te confidano.24 Creatura enim tibi Factori deserviens
invalescit in tormentum adversus iniustos
et lenior fit ad benefaciendum
pro his, qui in te confidunt.
25 E quindi ancora (la creatura) trasfigurandosi allora in tutte guise serviva alla tua benignità nutrice di tutti secondo i voti di quelli, che a te ricorrevano.25 Propter hoc, et tunc in omnia transfigurata,
omnium nutrici gratiae tuae deserviebat
ad voluntatem eorum, qui a te desiderabant,
26 Affinchè i tuoi figliuoli amati da te, o Signore, riconoscessero come non i frutti rinascenti pascono gli uomini, ma la tua parola è quella che conserva chi crede in te.26 ut discerent filii tui, quos dilexisti, Domine,
quoniam non nativitates fructuum pascunt homines,
sed sermo tuus credentes in te conservat.
27 Perocché quello, che non poteva esser consunto dal fuoco, riscaldato a un piccol raggio del sole squagliavasi.27 Quod enim ab igne non poterat exterminari,
statim ab exiguo radio solis calefactum tabescebat,
28 Affinché sapessero tutti, come dee prevenirsi il sole per la benedizione, e si dee alla levata del sole adorarti.28 ut notum esset quoniam oportet praevenire solem
ad benedictionem tuam
et ad ortum lucis te adorare.
29 Perocché la speranza dell'ingrato, come il ghiaccio dell'inverno si scioglie, e si sperde come acqua inutile.29 Ingrati enim spes tamquam hibernalis glacies tabescet
et disperiet tamquam aqua supervacua.