Scrutatio

Lunedi, 19 maggio 2025 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 20


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA TINTORI
1 Meglio è morbidamente riprendere, che con ira, e non divietare colui che si confessa nella orazione.1 Quanto è meglio correggere e non proibii di parlare a chi si confessa (in colpa), che covar lo sdegno!
2 La concupiscenza del castrato isverginoe la giovinezza;2 Un impudico eunuco disonorerà una vergine,
3 così colui che per forza giudica.3 così fa chi colla violenza rende iniquo giudizio.
4 Come è buona cosa, che colui che è corretto il manifesti per penitenza! Fuggirai così il volontario peccato.4 Quanto è bello nella correzione mostrar pentimento! Così eviterai il peccato volontario.
5 Ed è uno che tace, il quale è trovato savio; ed è da odiare colui ch' è disposto al molto favellare.5 V'è chi apparisce saggio col tacere, e chi si rende odioso per l'intemperanza nel parlare.
6 Ed è un altro che tace, però che non ha sentimento della parlatura; ed è tacente colui che sa il tempo acconcio a parlare.6 Uno tace perchè non sa quel che dire, un altro tace sapendo che quello è il tempo adatto.
7 L'uomo savio tacerae infino al tempo; e lo sciocco e il semplice non guarderanno tempo.7 L'uomo saggio tacerà fino al tempo opportuno, ma il leggero e l'imprudente non conosceranno tempo.
8 Colui che usa molte parole, offende l'anima sua; e colui che si toglie signoria ingiustamente, sarà odiato.8 Chi molto parla farà del male all'anima propria, e chi ingiustamente s'arroga dell'autorità sarà odiato.
9 L'uomo non ammaestrato procede ne' mali, e in lui è trovamento di danno.9 La riuscita è un male per l'uomo senza ritegno, e il guadagno gli riesce a detrimento.
10 Egli è uno dono che non è utile; ed è uno, il cui merito è doppio.10 Vi son doni inutili e doni che han doppia ricompensa.
11 Ed è una remunerazione per avere fama; ed è chi per umilitade leva il capo.11 V'è chi negli onori trova l'umiliazione, e chi dall'umiliazione alza la testa.
12 Ed è chi molte cose ricompera per piccolo prezzo, ed è chi restituisce in sette doppi.12 V'è chi compra molte cose con poco, ma poi è costretto a pagare il settuplo.
13 Il savio nelle parole fa sè medesimo amabile; ma le grazie de' matti si gittano.13 Il saggio si rende amabile colle sue parole, ma le graziosaggini degli stolti son gettate.
14 Lo dono dello insipido non sarà utile a te; però che gli occhi di colui sono settiplicati.14 Il dono dello stolto non ti sarà utile, perchè egli ha sette occhi:
15 Picciole cose darà, e molte cose rimpropererae; e l'aprimento della bocca sua partorisce molti mali.15 darà poca roba e molti rimproveri, e, aperta la bocca, sputerà fuoco.
16 Alcuno presta oggi, e domane più domanda; odioso è cotale uomo.16 V'è chi oggi presta e domani richiede: tale persona si rende odiosa.
17 E non avere per amico il pazzo (non sarà amico); non sarà grazia nelli beni di colui.17 Lo stolto non avrà amici, e i suoi doni non saran graditi.
18 Coloro che mangiano il pane dello stolto sono di falsa lingua. Oh quanti e quante volte lo scherniranno!18 Quelli che mangiano il pane di lui son lingue bugiarde, e, quante volte e quanti si burleran di lui?
19 Nè ancora quello che era da avere, darae con diritto senno; distribuiscene similmente e quello che non era d'avere.19 Egli, senza retto giudizio, dà via ciò che doveva serbare come quello che non doveva serbare.
20 Il cadere di falsa lingua è sì come il cadere in suso lo smalto; così lo cadimento de' rei verrà tostamente.20 Le cadute della lingua bugiarda sono come quelle sul pavimento; così, repentina sarà la caduta dei cattivi.
21 L'uomo sgrazioso è sì come favola; nella bocca delli non ammaestrati sarae continua.21 L'uomo sgraziato è come favola senza sostanza che va continuamente sulle bocche dei maleducati.
22 Il proverbio ch' esce della bocca del pazzo, sarà biasimato; però che non lo dice nello suo tempo.22 Il proverbio sarà disapprovato sulla bocca dello stolto, perchè non lo dice a suo tempo.
23 Elli è alcuno che non puote peccare per povertade; e nel suo riposo fia stimolato.23 V'è chi non può peccare per la miseria, ma nella sua inerzia è vivamente eccitato.
24 Ed è chi perde l'anima per timidezza, e chi per isciocchezza perde quella; per autorità d' alcuna persona perde sè.24 V'è chi perde l'anima sua per la vergogna, e la perde per colpa di persona imprudente, e si perde per rispetto umano.
25 Ed è alcuno che per vergogna promette all'amico; e sì se l'ha guadagnato per nimico.25 V'è chi per umano rispetto promette all'amico, e ci guadagna di farselo gratuitamente nemico.
26 Sozzo vituperio è nella bocca dell' uomo la bugia; e quella fia spesso nella bocca de' non savi.26 Obbrobriosa macchia è nell'uomo la bugia, e sarà di continuo nella bocca dei maleducati.
27 Migliore è il ladro, che la continuanza dell' uomo bugiardo; e l'uno e l'altro erediteranno perdizione.27 E' preferibile il ladro all'uomo che ha l'abitudine di mentire, ma l'uno e l'altro andranno in perdizione.
28 Li costumi delli uomini sono bugie sanza onore; e la confusione di coloro sì è con loro sanza intervallo.28 Gli abituati a mentire son disonorati, e la loro infamia li accompagnerà sempre.
29 Il savio nelle parole farà grande sè medesimo, e l'uomo prudente adumilierà li potenti.29 Chi è saggio nel parlare si accresce il credito, e l'uomo prudente sarà accetto ai grandi.
30 Chi lavora la terra sua inalza il monte delle biade, e chi opera giustizia sarà esaltato; colui che piace alli gloriosi, schiferà iniquità.30 Chi coltiva la sua terra farà alto il suo mucchio, chi opera con giustizia sarà esaltato, e chi piace ai grandi fuggirà l'iniquità.
31 Li presenti e li doni accecano li occhi dei giudici, e sì come al muto nella bocca loro isvolgeranno li castigamenti di coloro.31 I regali e i doni accecano gli occhi dei giudici; come freno in bocca ne rattengono le correzioni.
32 Sapienza ascosa e tesoro non veduto, che utilità è nell' uno e nell' altro?32 La sapienza nascosta, il tesoro non visto, a che giovano l'una e l'altro?
33 Migliore è colui che cela la sciocchezza sua, che l'uomo che nasconde la sapienza sua.33 E' migliore chi nasconde la sua stoltezza di chi tiene occulto il suo sapere.