Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Esodo 23


font

Leggi prescritte ai giudici. Dee salvarsi il bue, e l'asino del nemico. I giudici non debbono accettar donativi. Del riposo dell'anno, e del giorno settimo, e delle tre solennità principali. Dio promette di mandare un Angelo per guida del viaggio, e che premierà chi osserva i comandamenti.

1Non ascoltare racconti bugiardi: e non ti presterai a dire falso testimonio in favore dell’empio.2Non andar dietro alla turba per fare il male: e nei tuoi giudizii non acchetarti al parere del maggior numero, allontanandoti dalla verità.3In giudizio non avrai riguardo nemmeno del povero.4Se incontri il bue del tuo nemico, o l'asino che sia scappato, riconducigli a lui.5Se vedrai l'asino di colui, che ti odia, cadere sotto il peso, non tirerai di lungo: ma darai mano a lui per rialzarlo.6Non sarai disfavorevole al povero nella sua lite.7Fuggi la menzogna. Non dar morte all'innocente, e al giusto; perocché io ho in odio l'empio.8E non accetterai donativi, i quali accecano anche i sapienti, e alterano il linguaggio de' giusti.9Non darai fastidio al forestiero: imperocché sapete cosa sia l'essere forestiero; mentre voi pure foste forestieri nella terra d'Egitto.10Per sei anni seminerai la tua terra, e ne raccorrai i frutti.11Ma il settimo anno la lascerai stare in riposo, affinché i poveri del popol tuo abbiano da mangiare; e le bestie selvatiche si pascano di quello che resterà: lo stesso farai della vigna, e del tuo uliveto.12Per sei giorni lavorerai: il settimo giorno cesserai dal lavoro, affinché abbia riposo il tuo bue e il tuo asino, e si ristori il figliuolo della tua schiava, e lo straniero.13Osservate tutte le cose, che io vi ho dette. Non farete giuramento pel nome di dei stranieri, il qual (nome) non uscirà dalla vostra bocca.14Tre volte l'anno farete festa in onor mio.15Osserverai la solennità degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, conforme ti comandai, nel mese delle biade nuove, quando tu uscisti dall'Egitto. Non comparirai dinanzi a me colle mani vote.16E (farai) la solennità della messe dei frutti primaticci di tue fatiche, di qualunque sorte ne avrai seminati ne' campi: e parimente la solennità alla fine dell'anno, allorché avrai raunate tutte le tue biade dalla campagna.17Tre volte l'anno tutti i tuoi maschi si presenteranno dinanzi al Signore Dio tuo.18Non offerirai il sangue della mia vittima insieme col fermentato: e il grasso della vittima solenne non resterà sino al mattino.19Porterai alla casa del Signore Dio tuo le primizie delle biade della tua terra. Non cuocerai l'agnello nel latte di sua madre.20Ecco che io manderò il mio Angelo, il quale vada innanzi a te, e ti custodisca per viaggio, e t'introduca nel paese che io ho preparato.21Onoralo, e ascolta la sua parola, e guardati dal disprezzarlo: imperocché egli non ti perdonerà, se farai del male; ed è in lui il mio nome.22Che se tu ascolterai la sua voce, e farai tutto quello ch'io dico, io sarò nemico ai tuoi nemici, e perseguiterò quei che ti perseguiteranno.23E anderà innanzi a te il mio Angelo, e t'introdurrà nella terra degli Amorrhei, e degli Hethei, e de' Pherezei, e de' Chananei, e degli Hevei, e de' Gebusei, i quali io sterminerò.24Tu non adorare, e non render onore ai loro dei; e non fare quel che essi fanno: ma distruggigli, e stritola le loro statue.25E servirete al Signore Dio vostro, affinché io benedica il vostro pane e la vostra acqua, e allontani da voi le malattie.26Non sarà nel tuo paese donna che abortisca, o sia sterile: compierò il numero dei tuoi giorni.27Il terrore mandato da me precorrerà la tua venuta, e io sterminerò tutti i popoli, nella terra de' quali tu entrerai: e porrò in fuga dinanzi a te tutti i tuoi nemici:28Mandando avanti i calabroni, i quali faranno fuggire l'Heveo, e il Chananeo, e l'Hetheo prima del tuo arrivo.29Io non li discaccerò davanti a te in un solo anno, affinché il paese non diventi un deserto, e non si moltiplichino le fiere contro di te.30Li caccerò a poco a poco dal tuo cospetto, fino a tanto che tu vada moltiplicando, e diventi padrone del paese.31E io fisserò i tuoi confini dal mar Rosso fino al mare di Palestina, e dal deserto sino al fiume: darò nelle vostre mani gli abitanti del paese, e li caccerò dal cospetto vostro.32Tu non farai alleanza con essi, né coi loro dei.33Non abiteranno nella tua terra, perché non ti inducano a peccare contro di me col servire agli dei loro: la qual cosa sarebbe certamente per te occasione di rovina.

Note:

23,1:Non ascoltare racconti bugiardi. Non ascoltare i calunniatori, quelli, che parlano male del prossimo. I dottori Ebrei dicevano, che il maligno detrattore, e chi accoglie il detrattore, e chi dice il falso testimonio contro del suo prossimo, è degno di esser gettato a' cani.

23,2:Non andar dietro alla turba per fare il male ec. Molti credono, che qui si parli de' giudici, i quali non debbono seguire l'impeto del popolo, nè badare nelle loro adunanze a quello, che pensi il maggior numero, ma a quello, che è vero e provato: quindi i dottori Ebrei volevano, che nei consigli dicesser prima il loro parere quelli, che avean meno di autorità, affinchè questi talvolta contro la propria opinione non fossero tirati dall'altrui autorità, o da umano rispetto ad approvare quel, che giusto non fosse. La massima è ottima anche pe' particolari, i quali se vogliono fuggire il male, debbono seguire l'esempio del piccolo numero, non de' molti.

23,4-5:Se incontri il bue del tuo nemica ec. Questi precetti dimostrano, che la dilezionc de' nemici fu comandata anche nella vecchia legge.

23,7:Ho in odio l'empio. Quale è chi dà morte, ovvero condanna l'innocente, e il giusto.

23,8:Alterano il linguaggio de' giusti. Fanno, che cangino di massime e di sentimenti. Racconta Plutarco, che in Tebe le immagini de' giudici erano senza mani.

23,11:Ma il settimo anno la lascerai stare ec. Il settimo giorno era il sabato degli uomini; il settimo anno era il sabato della terra. Quest'anno settimo cominciava, come l'anno comune, all'equinozio d'autunno, e per quell'anno non si seminava, nè si mieteva; ma quello, che la terra dava spontaneamente, e quello, che veniva sulle piante, era raccolto da' poveri, e da chi se lo prendea senza distinzione di padrone o non padrone. Quest' anno sabatico era istituito: primo per rammentare agli Ebrei il dominio di Dio sopra la loro terra: Secondo per conservare quanto mai si poteva l'uguaglianza delle condizioni e de' beni; perocchè in quell'anno rendeasi la libertà agli schiavi, e si permetteva a tutti di prendere quello, che dava la terra; terzo, Dio volea, che il suo popolo si avvezzasse a confidare nella sua providenza, e aspettare anche più da lei, che dalle sue fatiche e industrie il sostentamento. Dio perciò aveva promesso una grand'abbondanza nel sesto anno. Levit. XXV. 20. 21.: finalmente si ispirava così il distaccamento dalle cose temporali, e l'umanità verso i poveri contadini, e gli schiavi, e il minuto popolo.

23,14:Tre volte l'anno farete festa ec. Sono prescritte le tre feste principali, la Pasqua, la Pentecoste, e i Tabernacoli.

23,15:Non comparirai dinanzi a me con le mani vote. Sì portavano al tabernacolo le oblazioni, le vittime, le primizie, le decime.

23,16:La solennità della messa de' frutti primaticci. Questa è la Pentecoste, che veniva cinquanta giorni dopo la Pasqua; e in questa festa si offerivano al Signore i pani fatti della prima mietitura de' grani, e le primizie degli altri frutti raccolti dalla Pasqua in poi la ricognizione del supremo dominio di Dio.

23,17:Tre volte l'anno ec. Alle tre feste già rammemorate.

23,18:Non offerirai il sangue della mia vittima insieme col fermentato. Tutti gli Ebrei per questa vittima del Signore intendono l'agnello pasquale, il quale non potea immolarsi, se prima non si era tolto via tutto il pane tormentato. E il grasso della vittima solenne non resterà fino al mattino. Anche queste parole s'intendono da molti della vittima pasquale, della quale il solo sangue e il grasso era offerto al Signore; il resto era mangiato da' privati: vuole adunque Dio, che il grasso della vittima sia abbruciato in onore di lui con sollecitudine. Vedi Exod. XXXIV. 26.

23,19:Le primizie delle biade ec. Pare, che debbansi qui intendere le primìzie dell'orzo, che offerivasi per la Pasqua.
Non cuocermi l'agnello nel latte di sua madre. Vale a dire, non prenderai per vittima della Pasqua un agnello, che non abbia altra sostanza, che quella, che ei poppa dalla sua madre, e il quale cuocendosi per mangiarlo sarebbe cotto nel latte di sua madre. Secondo questa sposizione sarebbe proibita l'immolazione dell'agnello ancora lattante, e sarebbe questa un'eccezione alla legge, che permette di immolare gli animali dopo gli otto giorni della loro nascita. Exod. XXXI. 30., Levit. XXII. 27. Questa tralle molte sembra la più piana e letterale interpretazione; e i Padri hanno ravvisato in questa legge una profezia riguardante Gesù Cristo vero Agnello pasquale, il quale non dovea essere messo a morte da Erode, nè da' Giudei nella età ancor tenera, ma nella età più robusta. Cosi il Crisostomo, e S. Agostino.

23,20:Manderò il mio Angelo, il quale ec. Per quest' Angelo è inteso comunemente il Figliuolo di Dio non solo da molti Padri, ma anche da antichi Rabbini, i quali scrissero, che quest'Angelo era l'Angelo redentore, di cui si parla, Gen. XLVIII 16., e da Filone Ebreo e da quasi tutti gl'interpreti. Quest'Angelo del gran consiglio, il quale si dice via, verità, e vita delle anime, fu il condottiero, che Dio diede agli Ebrei nel loro pellegrinaggio vera la terra promessa, e lui tentarono gli Ebrei, come è detto, 1. Cor. x.9., come egli è la luce,e scorta di tutti quelli, i quali dal deserto di questo mondo camminano verso la patria beata;

23,21:Ed è in lui il mio nome. E in lui la mia potestà, la mia autorità, la mia stessa natura: imperocchè il padre è in Cristo, è Cristo è nel padre. Joan. X. 38.

23,26:Compierò il numero de' tuoi giorni. Ti darò gli anni di vita, che può durare il tuo temperamento, e non ti manderò la morte prima del tempo.

23,28:Mandando avanti i calabroni, ec. Che cosi avvenisse, vedasi, Jos. ult. 12. Così leggiamo, che altri popoli furono costretti ad abbandonare le loro terre, gli uni per l'infestazione delle ranocchie, gli altri pe' topi, altri per le mosche, o per altre meschine bestiuole. Dee anche osservarsi, che ne' paesi caldi certe specie di animali sono in maggior quantità, e più molesti.

23,29:Io non ti discaccerò davanti a te in un solo anno, ec. Considerata tutta l'estensione del paese promesso agli Ebrei, essi erano allora in piccol numero, e non avrebbero potuto abitarlo tutto, nè coltivarlo; onde le fiere, delle quali non è carestia in que' paesi, si sarebbero troppo moltiplicate, se Dio ne avesse scacciati subito gli antichi abitatori. Vedesi anche qui un tratto della bontà e all'azione di Dio verso il suo popolo.