Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Proverbi 27


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DIODATIBIBBIA CEI 2008
1 Non gloriarti del giorno di domani; Perciocchè tu non sai ciò che il giorno partorirà1 Non vantarti del domani,
perché non sai neppure che cosa genera l’oggi.
2 Loditi lo strano, e non la tua propria bocca; Lo straniero, e non le tue proprie labbra2 Ti lodi un estraneo e non la tua bocca,
uno sconosciuto e non le tue labbra.
3 Le pietre son pesanti, e la rena è grave; Ma l’ira dello stolto è più pesante che amendue quelle cose.3 La pietra è greve, la sabbia è pesante,
ma più d’entrambi la collera dello stolto.
4 La collera è una cosa crudele, e l’ira una cosa strabocchevole; E chi potrà durar davanti alla gelosia?4 L’ira è crudele, il furore è impetuoso,
ma alla gelosia chi può resistere?
5 Meglio vale riprensione palese, Che amore occulto.5 Meglio un rimprovero aperto
che un amore nascosto.
6 Le ferite di chi ama son leali; Ma i baci di chi odia sono simulati6 Leali sono le ferite di un amico,
ingannevoli i baci di un nemico.
7 La persona satolla calca il favo del miele; Ma alla persona affamata ogni cosa amara è dolce7 Lo stomaco sazio disprezza il miele,
per lo stomaco affamato anche l’amaro è dolce.
8 Quale è l’uccelletto, che va ramingo fuor del suo nido, Tale è l’uomo che va vagando fuor del suo luogo8 Come un uccello che vola lontano dal nido,
così è l’uomo che va errando lontano da casa.
9 L’olio odorifero e il profumo rallegrano il cuore; Così fa la dolcezza dell’amico dell’uomo per consiglio cordiale.9 Profumo e incenso allietano il cuore
e il consiglio dell’amico addolcisce l’animo.
10 Non lasciare il tuo amico, nè l’amico di tuo padre; E non entrare in casa del tuo fratello nel giorno della tua calamità; Meglio vale un vicino presso, che un fratello lontano10 Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre,
non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia.
Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
11 Figliuol mio, sii savio, e rallegra il mio cuore; Ed io avrò che rispondere a colui che mi farà vituperio11 Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore;
così avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
12 L’uomo avveduto, veggendo il male, si nasconde; Ma gli scempi passano oltre, e ne portano la pena12 L’accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
13 Prendi pure il vestimento di chi ha fatta sicurtà per lo strano; E prendi pegno da lui per la straniera13 Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un estraneo,
e tienilo in pegno per uno sconosciuto.
14 Chi benedice il suo prossimo ad alta voce, Levandosi la mattina a buon’ora, Ciò gli sarà reputato in maledizione14 Chi benedice il prossimo di buon mattino ad alta voce,
sarà considerato come se lo maledicesse.
15 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia, E una donna rissosa, è tutt’uno.15 Lo stillicidio incessante in tempo di pioggia
e una moglie litigiosa si rassomigliano:
16 Chi vuol tenerla serrata, pubblica di voler serrar del vento, E dell’olio nella sua man destra16 chi vuole trattenerla, trattiene il vento
e raccoglie l’olio con la mano destra.
17 Il ferro si pulisce col ferro; Così l’uomo pulisce la faccia del suo prossimo17 Il ferro si aguzza con il ferro
e l’uomo aguzza l’ingegno del suo compagno.
18 Chi guarda il fico ne mangia il frutto; Così chi guarda il suo signore sarà onorato18 Chi custodisce un fico ne mangia i frutti,
chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
19 Come l’acqua rappresenta la faccia alla faccia; Così il cuor dell’uomo rappresenta l’uomo all’uomo19 Come nell’acqua un volto riflette un volto,
così il cuore dell’uomo si riflette nell’altro.
20 Il sepolcro, e il luogo della perdizione, non son giammai satolli; Così anche giammai non si saziano gli occhi dell’uomo20 Come il regno dei morti e l’abisso non si saziano mai,
così non si saziano mai gli occhi dell’uomo.
21 La coppella è per l’argento, e il fornello per l’oro; Ma l’uomo è provato per la bocca che lo loda21 Come il crogiuolo è per l’argento e il forno è per l’oro,
così l’uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
22 Avvegnachè tu pestassi lo stolto in un mortaio, Col pestello, per mezzo del grano infranto, La sua follia non si dipartirebbe però da lui22 Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio
tra i grani con il pestello,
non si allontanerebbe da lui la sua stoltezza.
23 Abbi diligentemente cura delle tue pecore, Metti il cuor tuo alle mandre.23 Preòccupati dello stato del tuo gregge,
abbi cura delle tue mandrie,
24 Perciocchè i tesori non durano in perpetuo; E la corona è ella per ogni età?24 perché le ricchezze non sono eterne
e una corona non dura per sempre.
25 Il fieno nasce, e l’erbaggio spunta, E le erbe de’ monti son raccolte.25 Tolto il fieno, ricresce l’erba nuova
e si raccolgono i foraggi sui monti;
26 Gli agnelli son per lo tuo vestire, E i becchi sono il prezzo di un campo.26 gli agnelli ti danno le vesti
e i capretti il prezzo per comprare un campo,
27 E l’abbondanza del latte delle capre è per tuo cibo, E per cibo di casa tua, E per lo vitto delle tue serventi27 le capre ti danno latte abbondante per nutrire te,
per nutrire la tua famiglia e mantenere le tue domestiche.