Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 12


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore.1 Se bisogno è di lodare; veramente non è utile; ma verrò alle visioni e rivelazioni del Signore.
2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo.2 Io so uno uomo in Cristo, che dinanzi quattordici anni passati; se in corpo, o fuori di corpo fu, non so, Dio il sa; questo tale uomo fu rapito insino al terzo cielo.
3 E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio -3 E so questo tal uomo; s' egli fu in corpo, o fuori di corpo, io non so, Dio il sa;
4 fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.4 che portato fu nel Paradiso, e udì (e intese) parole secrete, le quali non son licite di parlare ad alcuno uomo.
5 Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze.5 Per queste cose mi voglio rallegrare e magnificare; ma per me in niuna cosa mi voglio gloriare, se non nelle mie infirmità.
6 Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me.
6 E se io mi vorrò gloriare, non sarò meno che savio; perchè dirò la verità; ma vogliomi temperare (di non dire troppo), perchè alcuno non pensi che io dica troppo oltra quello ch' egli può pensare di me.
7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia.7 E perchè la (moltitudine e la) grandezza delle revelazioni (le quali io abbio avuto) non mi levino in superbia, sì m' è dato il stimolo della carne mia, l'angelo di Satana, che mi affliga.
8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me.8 Per la qual cosa io ne pregai il Signore tre volte, che (questo stimolo) si partisse da me.
9 Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.9 Il Signore disse a me: bàstati (Paulo) la grazia mia; chè la virtù si compie e affina nella infirmità (e nella provazione). Adunque volentieri mi rallegro nelle mie infirmità, perchè la virtù di Cristo dimori in me.
10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
10 Per la quale cosa piaccio a me nelle infirmità, nel disonore, nelle necessità, nelle persecuzioni e nelle angustie (di sostenere parimente) per amore di Iesù Cristo; e quando io son infermo, allora son (più forte e più) potente
11 Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto. Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché non sono per nulla inferiore a quei "superapostoli", anche se sono un nulla.11 Son fatto pazzo, voi mi avete forzato; chè io dovea essere (lodato e) commendato da voi; chè io non ho fatto niente meno di coloro che sopra misura son apostoli; e benchè io sia niente,
12 Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli.12 niente di meno li segni dello apostolato mio son fatti sopra di voi, in ogni pazienza, in miracoli, in dimostramenti e virtù.
13 In che cosa infatti siete stati inferiori alle altre Chiese, se non in questo, che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi questa ingiustizia!
13 E che aveste meno voi che l'altre Chiese, se non che io non vi gravai in alcuna cosa? Donatemi questa cosa.
14 Ecco, è la terza volta che sto per venire da voi, e non vi sarò di peso, perché non cerco i vostri beni, ma voi. Infatti non spetta ai figli mettere da parte per i genitori, ma ai genitori per i figli.14 Ed ecco che son apparecchiato di venire da voi la terza volta; e non (so se) sarò grave in alcuna cosa; chè io non cerco le vostre cose, ma voi; chè certo li figliuoli non guadagnano li tesauri per li parenti, ma il padre per li figliuoli.
15 Per conto mio mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre anime. Se io vi amo più intensamente, dovrei essere riamato di meno?
15 E io molto volentieri mi voglio dare, e volentieri me voglio essere dato, a utilità delle vostre anime, avvenga ch' io, molto amando voi, sia meno amato da voi.
16 Ma sia pure che io non vi sono stato di peso; però, scaltro come sono, vi ho preso con inganno.16 E poniamo che io non vi gravassi; essendo ingegnoso, con inganno pigliai voi.
17 Vi ho forse sfruttato per mezzo di qualcuno di quelli che ho inviato tra voi?17 Or ingannai io voi per alcuni di coloro li quali io mandai a voi?
18 Ho vivamente pregato Tito di venire da voi e ho mandato insieme con lui quell'altro fratello. Forse Tito vi ha sfruttato in qualche cosa? Non abbiamo forse noi due camminato con lo stesso spirito, sulle medesime tracce?

18 Vero è che io pregai Tito, e mandai con lui (Luca) il vostro fratello. Or ingannovvi Tito? E non andassimo noi in uno medesimo spirito e per quelli medesimi vestigii?
19 Certo, da tempo vi immaginate che stiamo facendo la nostra difesa davanti a voi. Ma noi parliamo davanti a Dio, in Cristo, e tutto, carissimi, è per la vostra edificazione.19 Ma voi credevate che noi ci s' escusassimo appresso voi? Ma parliamo noi in Cristo dinanzi a Dio; in tutte le cose, carissimi, per vostra edificazione.
20 Temo infatti che, venendo, non vi trovi come desidero e che a mia volta venga trovato da voi quale non mi desiderate; che per caso non vi siano contese, invidie, animosità, dissensi, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini,20 Io temo che forse, quando io venerò, non vi ritrovi tali quali io voglio trovare, e io sia trovato da voi, quale voi non volete; che per la ventura non siano tra voi contenzioni, o invidie, ovver animosità (di odio), dissensioni ovver susurrazioni, detrazioni o sedizioni.
21 e che, alla mia venuta, il mio Dio mi umilii davanti a voi e io abbia a piangere su molti che hanno peccato in passato e non si sono convertiti dalle impurità, dalla fornicazione e dalle dissolutezze che hanno commesso.21 Chè temo ancora, che Iddio non mi faccia umile fra voi, quando io verrò, che non mi convenga piangere molti di coloro, li quali hanno peccato, e non hanno fatto penitenza della immondizia e della fornicazione, e delle altre sozze cose che feceno.