Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Daniele 8


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Il terzo anno del regno del re Baldassàr, io Daniele ebbi un'altra visione dopo quella che mi era apparsa prima.
1 Nel terzo anno del regno di Baltassar re mi apparve una visione. Io Daniele, dopo quello ch' io avea veduto nel principio,
2 Quand'ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che è nella provincia dell'Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai.
2 vidi nella mia visione, essendo in lo castello chiamato Susis, lo quale è nella regione di Elam; io vidi in visione, e parvemi esser sopra la porta di Ulai.
3 Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era più alto dell'altro, sebbene fosse spuntato dopo.3 E levai gli occhi miei, e vidi; ed ecco, uno montone stava dinanzi la palude, e avea le corna grandi, e uno era più grande dell' altro, e fu crescente. Dopo questo
4 Io vidi che quel montone cozzava verso l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande.
4 vidi lo montone ventilare con le corna (contro all' oriente e) contro all' occidente e contra l'aquilone e contra il mezzogiorno; e tutte le bestie non potéro resistere a lui, nè esser liberate delle mani sue; e fece secondo la sua volontade, e fu magnificato.
5 Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno.5 E io intendeva; ed ecco, uno becco delle capre venia dall' occidente sopra la faccia di tutta la terra, e non toccava la terra; e questo becco avea uno corno nobile fra gli occhi suoi.
6 Si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scagliò contro con tutta la forza.6 E venne insino al montone cornuto, lo quale avea veduto stando dinanzi alla porta, e corse contro a lui coll' impeto (grande) della sua fortezza.
7 Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere.
7 E approssimandosi appresso il montone, isfrenato andò sopra lui, e percosse lo montone, e minuzzò le due corna sue, e non potea lo montone resistere a lui; e quando l' ebbe posto a terra, conculcollo, e niuno potea liberare lo montone delle mani sue.
8 Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzò e al posto di quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo.
8 E lo becco delle capre si fece grande molto; ed essendo cresciuto, si ruppe lo corno grande, e nascerono sotto quello quattro corna per i quattro venti del cielo.
9 Da uno di quelli uscì un piccolo corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l'oriente e verso la Palestina:9 E di uno di questi corni uscì fuori uno corno piccolo; e fatto è grande contro al mezzodì e contro all' oriente e contro alla fortezza.
10 s'innalzò fin contro la milizia celeste e gettò a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpestò.
10 E magnificossi sino alla fortezza del cielo; (e percosse) e abbassò dalla fortezza e dalle stelle, e conculcolle.
11 S'innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora.
11 E magnificossi sino al principe della fortezza, e tolse da lui lo sacrificio continuo, e depose lo luogo di [sua] santificazione.
12 In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì.
12 E fugli data fortezza contra lo continuo sacrificio per i peccati; e sarà prostrata la verità e gettata a terra; e prospererà e farà (molti mali).
13 Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: "Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell'iniquità, il santuario e la milizia calpestati?".13 E udi' uno de' santi parlare; e disse uno santo all' altro, e non so a cui parlante: insino a quanto tempo durerà questa visione, e lo continuo sacrificio, e lo peccato della desolazione, la qual è stata fatta, e lo santuario e la fortezza sarà conculcata?
14 Gli rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato".

14 Ed egli li rispose: insino al vespro e insino alla mattina, duomilia trecento [dì]; ? sarà mondato il santuario.
15 Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall'aspetto d'uomo;15 E fatto questo, vedendo io Daniele la visione, e cercassi la intelligenza d'essa, ecco, stette nel mio conspetto quasi una similitudine d' uomo.
16 intesi la voce di un uomo, in mezzo all'Ulai, che gridava e diceva: "Gabriele, spiega a lui la visione".16 E udii la voce di uno uomo infra Ulai; ed esclamò e disse: o Gabriel, fa che questo uomo intenda questa visione.
17 Egli venne dove io ero e quando giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse: "Figlio dell'uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine".17 E venne, e istette presso al luogo dove io stava; ed essendo venuto, ispaventato mi chinai nella faccia mia; e dissemi: o figliuolo d' uomo, intendi che la visione sarà compiuta nel tempo dello fine (della consumazione delle persecuzioni).
18 Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la faccia a terra; ma egli mi toccò e mi fece alzare.
18 E conciosia cosa che parlasse a me, lasso cadetti chinato in terra; e toccommi, e levommi, e ridussemi nel grado mio.
19 Egli disse: "Ecco io ti rivelo ciò che avverrà al termine dell'ira, perché la visione riguarda il tempo della fine.19 E dissemi: io ti dimostrerò quelle cose che debbono venire nell' ultimo della maledizione; però che il tempo ha lo fine suo.
20 Il montone con due corna, che tu hai visto, significa il re di Media e di Persia;20 Lo montone, lo quale tu vedesti avere le corna, è lo re de' Medi e de' Persi.
21 il capro è il re della Grecia; il gran corno, che era in mezzo ai suoi occhi, è il primo re.21 E lo becco delle capre (lo qual tu vedesti dopo questo) è lo re de' Greci; e lo corno grande, lo quale era fra gli occhi suoi, quello è lo re primo.
22 Che quello sia stato spezzato e quattro ne siano sorti al posto di uno, significa che quattro regni sorgeranno dalla medesima nazione, ma non con la medesima potenza di lui.
22 E che, questo rotto (e disfatto), si levassero quattro per lui, sono quattro re della loro gente, li quali si leveranno, ma non nella fortezza del primo.
23 Alla fine del loro regno, quando l'empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante.23 E dopo lo regno loro, essendo cresciute le iniquitadi, leverassi uno [re] sanza vergogna, e astuto molto nelle cose ch' egli averà a fare.
24 La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi.24 E la sua fortezza sarà fortificata, ma non nelle sue forze; e vasterà ogni cosa sopra quello che si può credere, e prospererà, e farà (molti mali). E ucciderà li potenti, e lo popolo de' santi,
25 Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo.25 secondo la sua volontade, e sarà dirizzata la iniquità nelle mani sue; e magnificherà il cuore suo, e nella copia di molte cose ucciderà molta gente, e leverassi contro al principe de' principi, e sarà disfatto sanza mano.
26 La visione di sere e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molti giorni".
26 E la visione della mattina e del vespro, la qual è detta, vera è: tu dunque segna la visione, però che sarà dopo molti dì.
27 Io, Daniele, rimasi sfinito e mi sentii male per vari giorni: poi mi alzai e sbrigai gli affari del re: ma ero stupefatto della visione perché non la potevo comprendere.27 E io Daniele rimasi languido e infermo per molti dì; ed essendomi levato, faceva li fatti del re, e istupivami alla visione, e non era chi me la manifestasse.