Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Sapienza 12


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
1 Come è buono e soave lo spirito tuo, Signore, in noi!
2 Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli
e li ammonisci ricordando loro i propri peccati,
perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.

2 E però castighi tu coloro li quali delle parti errano; di quelle cose che loro peccano, tu gli riprendi; e parli loro, che lasciata la malizia, credano in te, o Signore.
3 Tu odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa,
3 E però quelli abitatori della tua terra santa, li quali tu spaventasti;
4 perché compivano delitti ripugnanti,
pratiche di magia e riti sacrileghi.
4 però ch' elli facevano opere, che tu avevi in odio, per malie e ingiusti sacrificii;
5 Questi spietati uccisori dei loro figli,
divoratori di visceri in banchetti di carne umana,
iniziati in orgiastici riti,
5 e ucciditori sanza misericordia de' suoi figliuoli, e mangiatori delle interiora delli uomini, divoratori del sangue di mezzo del sacramento tuo;
6 genitori carnefici di vite indifese,
tu li hai voluti distruggere per mano dei nostri antenati,
6 e li autori, padri delle sconsigliate anime, li volesti uccidere per le mani de' padri nostri,
7 perché ricevesse una degna colonia di figli di Dio
la regione da te stimata più di ogni altra.
7 acciò che elli conoscessero la degna peregrinazione de' servi di Dio, in quella terra ch' è a te più cara di tutte.
8 Ma anche con loro, perché uomini, fosti indulgente
mandando loro le vespe come avanguardie del tuo esercito,
perché li distruggessero a poco a poco.
8 E ancora perdonasti tu a costoro, sì come a uomini, e mandasti le vespe dinanzi dalla tua oste, per che a poco a poco isterminassono coloro.
9 Pur potendo in battaglia dare gli empi in mano dei giusti,
oppure distruggerli con bestie feroci
o all'istante con un ordine inesorabile,
9 Non per che tu fossi debile in battaglia a sottomettere li malvagi alli giusti, o vero alle crudeli bestie, o ad esterminargli somigliantemente con dura parola;
10 colpendoli invece a poco a poco,
lasciavi posto al pentimento,
sebbene tu non ignorassi che la loro razza era perversa
e la loro malvagità naturale
e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata,
10 ma comandando alle parti, concedevi luogo di penitenza, sappiendo bene che la loro generazione era malvagia, e che in loro vanitade era malizia, perchè il loro pensiero non si poteva mutare in perpetuo.
11 perché era una stirpe maledetta fin da principio.

Non certo per timore di alcuno
lasciavi impunite le loro colpe.
11 Il loro seme era maledetto dal cominciamento; e [per] che non temevi alcuno, perdonanza davi alli loro peccati.
12 E chi potrebbe domandarti: "Che hai fatto?",
o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza?
Chi oserebbe accusarti
per l'eliminazione di genti da te create?
Chi si potrebbe costituire contro di te
come difensore di uomini ingiusti?
12 Or chi sarà colui che dica a te: che hai tu fatto? Or chi starà contro alla tua sentenza? Or chi per vendicare li malvagi uomini verrà nel conspetto tuo? Or chi imputerà a te, se (loro) periranno le genti che tu facesti?
13 Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti
dall'accusa di giudice ingiusto.
13 Non è altro Iddio, che te; al quale è cura di tutte le cose, acciò che tu dimostri che tu non sentenzii ingiustamente.
14 né un re né un tiranno potrebbe affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
14 Nè re nè tiranno nel conspetto tuo chiederanno di coloro che tu facesti perdere (e morire).
15 Essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Condannare chi non merita il castigo
lo consideri incompatibile con la tua potenza.
15 Adunque, conciosia cosa che tu sia giusto, giustamente disponi tutte le cose; e condanni anco colui che non deve essere punito, e distermini dalla tua virtù.
16 La tua forza infatti è principio di giustizia;
il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti.
16 La tua virtù sì è principio di giustizia; però che tu se' Signore di tutti, a tutti fai perdonanza.
17 Mostri la forza se non si crede nella tua onnipotenza
e reprimi l'insolenza in coloro che la conoscono.
17 Tu dimostri virtù, il quale non se' creduto essere perfetto in virtù; e coloro che non ti conoscono, li trasporti in audacia.
18 Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza;
ci governi con molta indulgenza,
perché il potere lo eserciti quando vuoi.

18 Ma tu, signoreggiatore di virtù, digiudichi con tranquillitade, e con grande riverenza ne disponi noi; la potenza è sotto te, quando tu vuoli.
19 Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini;
inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza
perché tu concedi dopo i peccati
la possibilità di pentirsi.
19 Tu ammaestrasti il popolo tuo per tali opere, però che si conviene che questo sia giusto e umano, e di buona speranza tu facesti li tuoi figliuoli; però che tu se' giudicante, e che dài luogo nelli peccati alla penitenza.
20 Se gente nemica dei tuoi figli e degna di morte
tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza,
concedendole tempo e modo
per ravvedersi dalla sua malvagità,
20 Or se li nimici de' servi tuoi, e degni di morte, tu li tormentasti con tanta attenzione (e liberasti), dando luogo e tempo ch' elli si potessono mutare della loro malizia,
21 con quanta attenzione hai castigato i tuoi figli,
con i cui padri concludesti, giurando,
alleanze di così buone promesse?
21 con quanta diligenza giudichi tu li figliuoli tuoi, alli cui padri tu giurasti e pattovisti buone promessioni?
22 Mentre dunque ci correggi,
tu colpisci i nostri nemici in svariatissimi modi,
perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà
e speriamo nella misericordia, quando siamo giudicati.

22 Dunque, quando tu ne ammaestri, tu flagelli li nimici nostri in molte maniere, acciò che noi giudicando pensiamo la bontade tua; e quando di noi si giudica, speriamo la tua misericordia.
23 Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza
tu li hai tormentati con i loro stessi abomini.
23 Onde e a coloro che in loro vita vivettono disensatamente e ingiustamente, dèsti loro sommi tormenti per queste cose ch' elli adoronno.
24 Essi s'erano allontanati troppo sulla via dell'errore,
ritenendo dèi i più abietti e i più ripugnanti animali,
ingannati come bambini senza ragione.
24 Però che molto tempo elli andarono per la via dello errore, giudicando essere iddii quelle imagini le quali colle mani feciono indarno, vivendo a modo di stolti e di fanciulli.
25 Per questo, come a fanciulli irragionevoli,
hai mandato loro un castigo per derisione.
25 Per questo dèsti loro giudicio in loro ischernimento, sì come ad insensati fanciulli.
26 Ma chi non si lascia correggere da castighi di derisione,
sperimenterà un giudizio degno di Dio.
26 Ma coloro che non sono corretti per li beffamenti e per le riprensioni, hanno poi provato (e sentito) il degno giudicio di Dio.
27 Infatti, soffrendo per questi animali, si sdegnavano,
perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi,
e capirono e riconobbero il vero Dio,
che prima non avevano voluto conoscere.
Per questo si abbatté su di loro il supremo dei castighi.
27 Però che in quelle cose elli pativano (molestamente sosteneano, nelle quali sosteneano) s' indignavano, per quelle nelle quali loro pensavano essere iddii, quando elli erano sterminati, vedendo colui il quale prima negavano, riconobbero lui esser vero Iddio; per la quale cosa la fine della condannagione loro si venne sopra loro.