Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Giobbe 24


font
DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 Perchè non dirassi che i tempi sono occultati dall’Onnipotente, E che quelli che lo conoscono, non veggono i suoi giorni?1 Dall' Onnipotente non sono nascosi li tempi; ma coloro che conoscono lui, non sanno li suoi giorni.
2 Gli empi muovono i termini, Rapiscono le gregge, e le pasturano;2 Gli altri trapassarono li termini, e dirubarono le gregge, e spaventarono loro.
3 Menano via l’asino degli orfani; Prendono in pegno il bue della vedova;3 Lo asino delli pupilli fecero fuggire, e portarono per pegno lo bue della vedova.
4 Fanno torcere i bisognosi dalla via, I poveri della terra si nascondono tutti.4 Rivolsono la via delli poveri, e premettero parimente gli mansueti della terra.
5 Ecco, son simili ad asini salvatici nel deserto: Escono al lor mestiere, si levano la mattina per andare alla preda; La campagna è il lor pane, per li lor fantini.5 Li altri, come asini nel deserto, vanno al loro lavorìo; e vigilanti alla preda apparecchiano lo pane alli figliuoli.
6 Mietono il campo, E vendemmiano la vigna che non è loro.6 Lo campo [non] loro mietono; e la vigna di colui, che hanno per forza costretto, vendemmiano.
7 Fanno passar la notte agl’ignudi senza vestimenti, Sì che non hanno con che coprirsi al freddo.7 Ignudi lasciano li uomini, togliendo loro le vestimenta, a' quali non è coprimento nel freddo,
8 Sono bagnati dalle acque che traboccano da’ monti; E per mancamento di ricetto, abbracciano i sassi.8 i quali l'acque de' monti bagnano; e non avendo velamenti, s' abbracciano alle pietre.
9 Rapiscono l’orfano dalla poppa, E prendono pegno dal povero.9 Forza fecero, pigliando li pupilli, e lo popolo povero spogliarono.
10 Fanno andar gl’ignudi senza vestimenti; E quelli che portano loro le manelle delle biade soffrono fame.10 [Agli] ignudi e andanti senza vestimento e agli affamati tolsero le spighe.
11 Quelli che spremono loro l’olio intra i lor muri, E quelli che calcano ne’ torcoli soffrono sete.11 Intra li monticelli loro si riposarono nel mezzo dì, i quali premuti li canali hanno sete.
12 Gli uomini gemono dalla città E l’anima de’ feriti a morte sclama; E pure Iddio non appone loro alcun fallo12 Delle cittadi fecero piagnere li uomini; e l'anima delli feriti chiamò, e Iddio non li lascia partire senza vendetta.
13 Essi son di quelli che son ribelli alla luce, Non conoscono le sue vie, E non si fermano ne’ suoi sentieri.13 Quelli furono ribelli dello lume; non seppono le sue vie, e non sono ritornati per le vie sue.
14 Il micidiale si leva allo schiarir del dì Uccide il povero, e il bisognoso; E poi la notte opera da ladro.14 La prima mattina si leverae l'omicida, e ucciderae lo bisognoso e lo povero; e di notte sarae quasi come ladro.
15 Parimente l’occhio dell’adultero osserva la sera, Dicendo: L’occhio di alcuno non mi scorgerà; E si nasconde la faccia.15 Gli occhii dello adultero osservano la oscuritade, e dice: non mi vederae l'occhio; e coprirae lo volto suo.
16 Di notte sconficcano le case, Che si aveano segnate di giorno; Non conoscono la luce,16 Cava nelle tenebre le case, sì come nel dì (quando) insieme lo diceano a loro, e non conoscerono la luce.
17 Perciocchè la mattina è ad essi tutti ombra di morte; Se alcuno li riconosce, hanno spaventi dell’ombra della morte17 Se subito apparirà l'aurora, pensano che sia l'ombra della morte; e così nelle tenebre come nella luce vanno.
18 Fuggono leggermente, come in su le acque; La lor parte è maledetta nella terra, Non riguardano alla via delle vigne.18 Lieve è sopra la faccia dell' acqua; maledetta sia la parte sua nella terra, e non vada per la via delle vigne.
19 La secchezza e il caldo involano le acque della neve; Così il sepolcro invola quelli che hanno peccato.19 Al grande caldo vada dall' acque delle nevi, e insino alli inferni lo peccato suo.
20 La matrice li dimentica, I vermini son loro dolci, Non son più ricordati; Anzi i perversi son rotti come un legno.20 Dimèntichisi di lui la misericordia; la dolcezza sua vermini; non sia in memoria, ma sia attrito come legno che non fa frutto.
21 E benchè tormentino la sterile che non partorisce, E non facciano alcun bene alla vedova;21 In verità spaventò la sterile (e quella) che non partorisce, e alla vedova non fece bene.
22 E traggano giù i possenti con la lor forza; E, quando si levano, altri non si assicuri della vita;22 Detrasse li forti nella sua fortezza; e quando starae, (non troverae e) non crederae alla vita sua.
23 Pur nondimeno Iddio dà loro a che potersi sicuramente appoggiare, E gli occhi suoi sono sopra le lor vie.23 Diede Iddio a lui lo luogo della penitenza, e lui usò quello nella superbia; e gli occhii suoi sono nelle vie di colui.
24 Per un poco di tempo sono innalzati, poi non son più; Sono abbattuti, e trapassano come tutti gli altri, E son ricisi come la sommità d’una spiga.24 Levati sono al poco, e non staranno fermi; elli saranno umiliati, sì come ogni cosa, e saranno tolti, e saranno contriti sì come (per) le sommità delle spighe.
25 Se ora egli non è così, chi mi dimentirà, E metterà al niente il mio ragionamento?25 La qual cosa se non è così, chi puote riprendere me, ch' ella sia bugia, e ponere innanzi a Dio le mie parole?