Salmi 58

LA SACRA BIBBIA	BIBBIA MARTINI
1 Al maestro di coro. "Non distruggere". Di Davide. Miktam.	1 Non mandare in perdizione: a Davidde: iscrizione da mettere sopra una colonna: quando Saul mandò ad assediar la sua casa per ammazzarlo. Salvami da' miei nemici, o mio Dio, e liberami da coloro, che insorgono contro di me.
2 Amministrate forse la giustizia con fedeltà, o potenti? Governate forse con rettitudine, o figli degli uomini?	2 Toglimi dalle mani dì quei, che lavorano iniquità, e salvami dagli uomini sanguinari.
3 Ma voi nel cuore operate iniquità, tessono violenza le vostre mani nel paese.	3 Perocché ecco che avran presa l'anima mia: uomini di gran possa son venuti ad assalirmi.
4 Sviati sono gli empi fin dalla nascita, fin dal seno materno sono traviati quelli che dicono menzogne.	4 Né ciò, o Signore, per la mia iniquità, né per mia colpa: senza iniquità io corsi, e regolai i miei passi.
5 Hanno veleno come quello del serpente, dell'aspide sordo, che si tura le orecchie,	5 Sorgi, e vienimi incontro, e considera. E tu, o Signore, Dio degli eserciti. Dio d'Israele, Svegliati per visitare tutte le nazioni, non far misericordia a verun di coloro, che operano l'iniquità.
6 che non dà retta alla voce dell'incantatore, neppure dell'incantatore più esperto.	6 Verranno alla sera, e patiranno fame canina, e gireranno intorno alla città.
7 O Dio, spezza i loro denti nella loro bocca, frantuma, o Signore, i loro molari leonini.	7 Ecco che apriranno la loro bocca, avendo un coltello nelle loro labbra (dicendo): Chi ci ha ascoltati?
8 Si dileguino come fluida acqua, dissecchino come fieno che si calpesta,	8 Ma tu, o Signore, ti burlerai di loro: stimerai come un nulla tutte te genti.
9 come la cera che si scioglie e svanisce, come un aborto di donna che non ha mai visto il sole.	9 La mia fortezza riporrò in te, perché tu se', o Dio, il mio difensore:
10 Prima che le vostre pentole sentano il calore del pruno, ancor vivo, come in un turbine, se lo porti via!	10 La misericordia del mio Dio mi preverrà.
11 Si rallegrerà il giusto alla vista della vendetta, i suoi piedi laverà nel sangue degli empi.	11 Dio mi ha fatto vedere la vendetta de' miei nemici: non gli uccidere; affinchè non se ne scordi il popol mio. Dispergili colla tua possanza, e degradagli, o Signore, protettor mio,
12 E dirà la gente: "Certo, c'è un premio per il giusto! Certo, c'è Dio che governa sulla terra!".	12 A motivo del delitto della loro bocca, e per le parole delle loro labbra: e siano presi dalla propria lor superbia.
	13 E per lo spergiuro, e per la menzogna saran chiamati alla perdizione dall'ira, che li consuma, ed ei più non saranno. E conosceranno come il Signore regnerà sopra Giacobbe, e fino alla estremità della terra.
	14 Si convertiranno alla sera, e saranno affamati come cani, e gireranno attorno alla città.
	15 Eglino andran vagabondi cercando cibo: e se non saran satollati, ancora mormoreranno.
	16 Ma io canterò la tua fortezza, e inni di letizia offerirò al mattino alla tua misericordia. Perché tu se' stato mia difesa, e mio rifugio nel dì della mia tribolazione.
	17 Aiuto mio, te io canterò, perché tu, o Dio, tu se' mia difesa: Dio mio, mia misericordia.