Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Salmi 48


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - Al corifeo. De' figliuoli di Core. Salmo.1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra:
2 Udite questo, voi popoli tutti, prestate orecchio, voi tutti che abitate il mondo,2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco.
3 figli del volgo e figli di nobili, ricchi e poveri insieme.3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza.
4 La mia bocca proferirà sapienzae la meditazione del mio cuore [genererà] il senno.4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema.
5 Piegherò a una parabola il mio orecchio, esporrò sulla cetra il mio enigma.5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte.
6 Perchè temerei nel giorno dell'avversità, [quando] l'iniquità dei miei insidiatori mi circonda,6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze.
7 quali confidano nella lor forza, e nella moltitudine di lor ricchezze si gloriano?7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo,
8 Nessun uomo in alcun modo può riscattar suo fratello, nè pagherà mai a Dio la propria quietanza,8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione,
9 il prezzo di riscatto per l'anima sua, [e invano] si travaglierà in eterno.9 E tuttavia viverà perpetuamente.
10 Vivrebbe egli dunque sino alla fine,10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente.
11 e non vedrebbe lui la morte, mentre vede i saggi morire?[No; ma] a un tempo l'insensato e lo stolto perirannoe lasceranno ad altri le loro ricchezze,11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno,
E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre.
12 e i loro sepolcri saran le lor case in eternoe la dimora loro d'età in età, [quantunque] abbian imposto i loro nomi alle loro terre.12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
13 L'uomo mentr'è in auge non ha senno; si mette al paro de' giumenti irragionevolie diviene simile ad essi.13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati.
14 Questa è la sorte, un laccio per essi, e [tuttavia] se [ne] compiaccion dipoi nel lor ragionare!14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno.
15 A mo' di pecore son cacciati negli Inferi, e la morte li pascerà. E domineranno su loro i giusti, al mattino, e [ogni] aiuto cesserà per loro negli Inferi, dopo la lor gloria.15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà.
16 Ma Dio riscatterà l'anima mia dalla mano degli Inferi, quando mi prenderà [con sè].16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui.
17 Non temere quando un uom divien ricco, e si accresce lo splendore della sua casa.17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.
18 Perchè morendo non prenderà seco tutto questo, nè scenderà con lui il suo splendore.18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene.
19 L'anima sua invero sarà benedetta nella sua vitae ti loderà quando gli farai del bene;19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno.
20 [ma alla fine] andrà a raggiunger la generazione de' suoi padri, e in eterno non vedrà la luce.20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
21 L'uomo mentr'è in auge, non ha senno; si mette al paro de' giumenti irragionevoli e divien simile ad essi.