Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Matthæum 18


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 In illa hora accesserunt discipuli ad Jesum, dicentes : Quis, putas, major est in regno cælorum ?1 In quel tempo si avvicinarono a Gesù i discepoli per dirgli: "Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?".
2 Et advocans Jesus parvulum, statuit eum in medio eorum,2 Egli, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo a loro
3 et dixit : Amen dico vobis, nisi conversi fueritis, et efficiamini sicut parvuli, non intrabitis in regnum cælorum.3 e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Quicumque ergo humiliaverit se sicut parvulus iste, hic est major in regno cælorum.4 Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il più grande nel regno dei cieli.
5 Et qui susceperit unum parvulum talem in nomine meo, me suscipit :5 Se uno accoglie un solo fanciullo come questo nel mio nome, accoglie me".
6 qui autem scandalizaverit unum de pusillis istis, qui in me credunt, expedit ei ut suspendatur mola asinaria in collo ejus, et demergatur in profundum maris.6 "Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare.
7 Væ mundo a scandalis ! Necesse est enim ut veniant scandala : verumtamen væ homini illi, per quem scandalum venit.7 Guai al mondo per gli scandali! Infatti, se è inevitabile che avvengano scandali, guai però a quell'uomo per mezzo del quale avviene lo scandalo.
8 Si autem manus tua, vel pes tuus scandalizat te, abscide eum, et projice abs te : bonum tibi est ad vitam ingredi debilem, vel claudum, quam duas manus vel duos pedes habentem mitti in ignem æternum.8 Se la tua mano o il tuo piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te. E' meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.
9 Et si oculus tuus scandalizat te, erue eum, et projice abs te : bonum tibi est cum uno oculo in vitam intrare, quam duos oculos habentem mitti in gehennam ignis.9 E se il tuo occhio ti è di scandalo, càvalo e gèttalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un solo occhio, che essere gettato con due occhi nella Geenna del fuoco.
10 Videte ne contemnatis unum ex his pusillis : dico enim vobis, quia angeli eorum in cælis semper vident faciem Patris mei, qui in cælis est.10 Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, poiché vi dico che i loro angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli".
11 Venit enim Filius hominis salvare quod perierat.11 "Infatti, il Figlio dell'uomo è venuto a trarre in salvo ciò che era perito.
12 Quid vobis videtur ? si fuerint alicui centum oves, et erravit una ex eis : nonne relinquit nonaginta novem in montibus, et vadit quærere eam quæ erravit ?12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascia le novantanove sui monti e va in cerca di quella smarrita?
13 Et si contigerit ut inveniat eam : amen dico vobis, quia gaudet super eam magis quam super nonaginta novem, quæ non erraverunt.13 E se gli capita di trovarla, in verità vi dico: si rallegrerà per essa più che delle altre novantanove che non si erano smarrite.
14 Sic non est voluntas ante Patrem vestrum, qui in cælis est, ut pereat unus de pusillis istis.
14 Proprio questo è il volere del Padre vostro che è nei cieli: che neanche uno di questi piccoli si perda".
15 Si autem peccaverit in te frater tuus, vade, et corripe eum inter te, et ipsum solum : si te audierit, lucratus eris fratrem tuum.15 "Se il tuo fratello pecca, va', riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai riacquistato il tuo fratello.
16 Si autem te non audierit, adhibe tecum adhuc unum, vel duos, ut in ore duorum, vel trium testium stet omne verbum.16 Se invece non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, affinché sulla bocca di due o tre testimoni si stabilisca ogni cosa.
17 Quod si non audierit eos : dic ecclesiæ. Si autem ecclesiam non audierit, sit tibi sicut ethnicus et publicanus.17 Se non ascolterà neppure loro, deferiscilo alla chiesa e se neppure alla chiesa darà ascolto, sia egli per te come il pagano e il pubblicano.
18 Amen dico vobis, quæcumque alligaveritis super terram, erunt ligata et in cælo : et quæcumque solveritis super terram, erunt soluta et in cælo.18 In verità vi dico: tutto ciò che avrete legato sulla terra resterà legato nel cielo; e tutto ciò che avrete sciolto sulla terra resterà sciolto nel cielo".
19 Iterum dico vobis, quia si duo ex vobis consenserint super terram, de omni re quamcumque petierint, fiet illis a Patre meo, qui in cælis est.19 "Ancora: in verità vi dico che, se due di voi sulla terra saranno d'accordo su qualche cosa da chiedere, qualunque essa sia, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
20 Ubi enim sunt duo vel tres congregati in nomine meo, ibi sum in medio eorum.
20 Infatti, dove sono riuniti due o tre nel mio nome, ivi sono io, in mezzo a loro".
21 Tunc accedens Petrus ad eum, dixit : Domine, quoties peccabit in me frater meus, et dimittam ei ? usque septies ?21 Allora Pietro si fece avanti e gli domandò: "Signore, quante volte, se il mio fratello peccherà contro di me, dovrò perdonargli? Fino a sette volte?".
22 Dicit illi Jesus : Non dico tibi usque septies : sed usque septuagies septies.22 Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".
23 Ideo assimilatum est regnum cælorum homini regi, qui voluit rationem ponere cum servis suis.23 "Per questo il regno dei cieli è paragonato a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
24 Et cum cœpisset rationem ponere, oblatus est ei unus, qui debebat ei decem millia talenta.24 Iniziando dunque a chiedere i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti.
25 Cum autem non haberet unde redderet, jussit eum dominus ejus venundari, et uxorem ejus, et filios, et omnia quæ habebat, et reddi.25 Poiché costui non poteva pagare, il padrone comandò che fossero venduti lui, la moglie, i figli e quanto possedeva e saldasse così il conto.
26 Procidens autem servus ille, orabat eum, dicens : Patientiam habe in me, et omnia reddam tibi.26 Allora quel servo, con la faccia per terra, lo supplicava dicendo: "Signore, sii benevolo con me e ti soddisferò in tutto".
27 Misertus autem dominus servi illius, dimisit eum, et debitum dimisit ei.27 Il padrone fu mosso a pietà di quel servo, lo lasciò libero e gli condonò il debito.
28 Egressus autem servus ille invenit unum de conservis suis, qui debebat ei centum denarios : et tenens suffocavit eum, dicens : Redde quod debes.28 Ora, appena uscito, lo stesso servo s'imbatté in uno dei suoi compagni il quale gli doveva cento denari. Lo afferrò e, quasi strozzandolo, diceva: "Rendimi quanto mi devi".
29 Et procidens conservus ejus, rogabat eum, dicens : Patientiam habe in me, et omnia reddam tibi.29 Bocconi a terra, questi lo implorava dicendo: "Sii benevolo con me e ti soddisferò".
30 Ille autem noluit : sed abiit, et misit eum in carcerem donec redderet debitum.30 Egli non acconsentì, ma andò a farlo gettare in prigione finché non gli avesse pagato il debito.
31 Videntes autem conservi ejus quæ fiebant, contristati sunt valde : et venerunt, et narraverunt domino suo omnia quæ facta fuerant.31 Venuti a conoscenza dell'accaduto, gli altri servi se ne rattristarono grandemente e andarono a riferire ogni cosa al loro padrone.
32 Tunc vocavit illum dominus suus : et ait illi : Serve nequam, omne debitum dimisi tibi quoniam rogasti me :32 Allora il padrone, chiamatolo a sé, gli dice: "Servo malvagio, ti ho condonato tutto quel debito perché mi avevi supplicato;
33 nonne ergo oportuit et te misereri conservi tui, sicut et ego tui misertus sum ?33 non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, come io ho avuto pietà di te?".
34 Et iratus dominus ejus tradidit eum tortoribus, quoadusque redderet universum debitum.34 Preso perciò dall'ira, il padrone lo consegnò agli sbirri, finché non gli avesse restituito tutto ciò che gli doveva.
35 Sic et Pater meus cælestis faciet vobis, si non remiseritis unusquisque fratri suo de cordibus vestris.35 Proprio così il Padre mio celeste tratterà voi, qualora non rimettiate di cuore ciascuno al proprio fratello".