Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ezechielis 33


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Et factum est verbum Domini ad me, dicens :1 Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2 Fili hominis, loquere ad filios populi tui, et dices ad eos : Terra, cum induxero super eam gladium, et tulerit populus terræ virum unum de novissimis suis, et constituerit eum super se speculatorem :2 «Figlio dell’uomo, parla ai figli del tuo popolo e di’ loro: Se mando la spada contro un paese e il popolo di quel paese prende uno di loro e lo pone quale sentinella e
3 et ille viderit gladium venientem super terram, et cecinerit buccina, et annuntiaverit populo :3 questi, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona il corno e dà l’allarme al popolo,
4 audiens autem quisquis ille est sonitum buccinæ, et non se observaverit, veneritque gladius, et tulerit eum : sanguis ipsius super caput ejus erit.4 se colui che sente chiaramente il suono del corno non ci bada e la spada giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina.
5 Sonum buccinæ audivit, et non se observavit : sanguis ejus in ipso erit. Si autem se custodierit, animam suam salvabit.5 Aveva udito il suono del corno, ma non vi ha prestato attenzione: sarà responsabile della sua rovina; se vi avesse prestato attenzione, si sarebbe salvato.
6 Quod si speculator viderit gladium venientem, et non insonuerit buccina, et populus se non custodierit, veneritque gladius, et tulerit de eis animam : ille quidem in iniquitate sua captus est ; sanguinem autem ejus de manu speculatoris requiram.6 Se invece la sentinella vede giungere la spada e non suona il corno e il popolo non è avvertito e la spada giunge e porta via qualcuno, questi sarà portato via per la sua iniquità, ma della sua morte domanderò conto alla sentinella.
7 Et tu, fili hominis, speculatorem dedi te domui Israël : audiens ergo ex ore meo sermonem, annuntiabis eis ex me.7 O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
8 Si me dicente ad impium : Impie, morte morieris : non fueris locutus ut se custodiat impius a via sua, ipse impius in iniquitate sua morietur ; sanguinem autem ejus de manu tua requiram.8 Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
9 Si autem annuntiante te ad impium ut a viis suis convertatur, non fuerit conversus a via sua, ipse in iniquitate sua morietur, porro tu animam tuam liberasti.
9 Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato.
10 Tu ergo, fili hominis, dic ad domum Israël : Sic locuti estis, dicentes : Iniquitates nostræ et peccata nostra super nos sunt, et in ipsis nos tabescimus : quomodo ergo vivere poterimus ?10 Tu, figlio dell’uomo, annuncia alla casa d’Israele: Voi dite: “I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere?”.
11 Dic ad eos : Vivo ego, dicit Dominus Deus, nolo mortem impii, sed ut convertatur impius a via sua, et vivat. Convertimini, convertimini a viis vestris pessimis, et quare moriemini, domus Israël ?11 Di’ loro: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio –, io non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta dalla sua malvagità e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o casa d’Israele?
12 Tu itaque, fili hominis, dic ad filios populi tui : Justitia justi non liberabit eum, in quacumque die peccaverit, et impietas impii non nocebit ei, in quacumque die conversus fuerit ab impietate sua : et justus non poterit vivere in justitia sua, in quacumque die peccaverit.12 Figlio dell’uomo, di’ ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e il malvagio non cade per la sua malvagità se si converte dalla sua malvagità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca.
13 Etiamsi dixero justo quod vita vivat, et confisus in justitia sua fecerit iniquitatem, omnes justitiæ ejus oblivioni tradentur, et in iniquitate sua quam operatus est, in ipsa morietur.13 Se io dico al giusto: “Vivrai”, ed egli, confidando sulla sua giustizia commette il male, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà nel male che egli ha commesso.
14 Si autem dixero impio : Morte morieris : et egerit pœnitentiam a peccato suo, feceritque judicium et justitiam,14 Se dico al malvagio: “Morirai”, ed egli si converte dal suo peccato e compie ciò che è retto e giusto,
15 et pignus restituerit ille impius, rapinamque reddiderit, in mandatis vitæ ambulaverit, nec fecerit quidquam injustum : vita vivet, et non morietur.15 rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà;
16 Omnia peccata ejus quæ peccavit, non imputabuntur ei : judicium et justitiam fecit : vita vivet.16 nessuno dei peccati commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà.
17 Et dixerunt filii populi tui : Non est æqui ponderis via Domini : et ipsorum via injusta est.17 Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: “Non è retta la via del Signore”. È la loro via invece che non è retta!
18 Cum enim recesserit justus a justitia sua, feceritque iniquitates, morietur in eis.18 Se il giusto si allontana dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà.
19 Et cum recesserit impius ab impietate sua, feceritque judicium et justitiam, vivet in eis.19 Se il malvagio si converte dalla sua malvagità e compie ciò che è retto e giusto, per questo vivrà.
20 Et dicitis : Non est recta via Domini. Unumquemque juxta vias suas judicabo de vobis, domus Israël.
20 Voi andate dicendo: “Non è retta la via del Signore”. Giudicherò ciascuno di voi secondo la sua condotta, o casa d’Israele».
21 Et factum est in duodecimo anno, in decimo mense, in quinta mensis transmigrationis nostræ, venit ad me qui fugerat de Jerusalem, dicens : Vastata est civitas.21 Nell’anno dodicesimo della nostra deportazione, nel decimo mese, il cinque del mese, arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: «La città è presa».
22 Manus autem Domini facta fuerat ad me vespere, antequam veniret qui fugerat : aperuitque os meum donec veniret ad me mane : et aperto ore meo, non silui amplius.22 La sera prima dell’arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
23 Et factum est verbum Domini ad me, dicens :23 Mi fu rivolta questa parola del Signore:
24 Fili hominis, qui habitant in ruinosis his super humum Israël, loquentes aiunt : Unus erat Abraham, et hæreditate possedit terram : nos autem multi sumus : nobis data est terra in possessionem.24 «Figlio dell’uomo, gli abitanti di quelle rovine, nella terra d’Israele, vanno dicendo: “Abramo era uno solo ed ebbe in possesso la terra e noi siamo molti: a noi dunque è stata data in possesso la terra!”.
25 Idcirco dices ad eos : Hæc dicit Dominus Deus : Qui in sanguine comeditis, et oculos vestros levatis ad immunditias vestras, et sanguinem funditis, numquid terram hæreditate possidebitis ?25 Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e vorreste avere in possesso la terra?
26 stetistis in gladiis vestris, fecistis abominationes, et unusquisque uxorem proximi sui polluit : et terram hæreditate possidebitis ?26 Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso la terra?
27 Hæc dices ad eos : Sic dicit Dominus Deus : Vivo ego, quia qui in ruinosis habitant, gladio cadent : et qui in agro est, bestiis tradetur ad devorandum : qui autem in præsidiis et speluncis sunt, peste morientur.27 Annuncerai loro: Così dice il Signore Dio: Com’è vero ch’io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna, e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste.
28 Et dabo terram in solitudinem et in desertum, et deficiet superba fortitudo ejus : et desolabuntur montes Israël, eo quod nullus sit qui per eos transeat :28 Ridurrò la terra a una solitudine e a un deserto e cesserà l’orgoglio della sua forza. I monti d’Israele saranno devastati, non vi passerà più nessuno.
29 et scient quia ego Dominus, cum dedero terram eorum desolatam et desertam, propter universas abominationes suas quas operati sunt.29 Sapranno che io sono il Signore quando farò della loro terra una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commesso.
30 Et tu, fili hominis, filii populi tui, qui loquuntur de te juxta muros et in ostiis domorum, et dicunt unus ad alterum, vir ad proximum suum, loquentes : Venite, et audiamus quis sit sermo egrediens a Domino.30 Figlio dell’uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l’un l’altro: “Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore”.
31 Et veniunt ad te, quasi si ingrediatur populus, et sedent coram te populus meus : et audiunt sermones tuos, et non faciunt eos : quia in canticum oris sui vertunt illos, et avaritiam suam sequitur cor eorum.31 In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno.
32 Et es eis quasi carmen musicum, quod suavi dulcique sono canitur : et audiunt verba tua, et non faciunt ea.32 Ecco, tu sei per loro come una canzone d’amore: bella è la voce e piacevole l’accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.
33 Et cum venerit quod prædictum est (ecce enim venit), tunc scient quod prophetes fuerit inter eos.33 Ma quando ciò avverrà, ed ecco avviene, sapranno che c’è un profeta in mezzo a loro».