Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Ezechielis 12


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Et factus est sermo Domini ad me, dicens :1 - E il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:
2 Fili hominis, in medio domus exasperantis tu habitas : qui oculos habent ad videndum, et non vident, et aures ad audiendum, et non audiunt : quia domus exasperans est.2 «Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una famiglia pertinace, hanno gli occhi per vedere e non vedono, le orecchie per udire e non ascoltano, perchè è una famiglia pertinace.
3 Tu ergo, fili hominis, fac tibi vasa transmigrationis, et transmigrabis per diem coram eis. Transmigrabis autem de loco tuo ad locum alterum in conspectu eorum, si forte aspiciant, quia domus exasperans est :3 Tu dunque, figlio dell'uomo, mettiti in arnese da viaggio, come se dovessi nella giornata partire dal tuo luogo per altrove e fa' che ti vedano, se mai attirassi la loro attenzione, perchè sono una famiglia pertinace.
4 et efferes foras vasa tua quasi vasa transmigrantis per diem in conspectu eorum : tu autem egredieris vespere coram eis, sicut egreditur migrans.4 Porta fuori i tuoi arnesi come d'uno che deve partire nella giornata in vista di loro; e tu, giunta la sera, uscirai dinanzi a loro come se ne esce uno che è di partenza.
5 Ante oculos eorum perfode tibi parietem, et egredieris per eum.5 In vista di loro farai una breccia nella muraglia e per essa uscirai.
6 In conspectu eorum in humeris portaberis ; in caligine effereris : faciem tuam velabis, et non videbis terram, quia portentum dedi te domui Israël.6 Sotto i loro occhi ti farai portare a spalla e trasportare fuori all'oscuro, ti velerai la faccia senza più veder la terra, perchè voglio far di te un segno fatidico alla casa d'Israele».
7 Feci ergo sicut præceperat mihi Dominus : vasa mea protuli quasi vasa transmigrantis per diem, et vespere perfodi mihi parietem manu : et in caligine egressus sum, in humeris portatus in conspectu eorum.7 Feci dunque come il Signore mi aveva comandato: misi fuori i miei arnesi come uno che deve partire nella giornata, e giunta la sera, feci colle mani una breccia nella muraglia, e nell'oscurità me ne uscii, portato a spalle in vista loro.
8 Et factus est sermo Domini mane ad me, dicens :8 Il mattino dopo il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:
9 Fili hominis, numquid non dixerunt ad te domus Israël, domus exasperans : Quid tu facis ?9 «Figlio dell'uomo, quei della famiglia d'Israele, di quella famiglia pertinace, non ti hanno domandato: - Che cosa stai facendo? -
10 Dic ad eos : Hæc dicit Dominus Deus :
Super ducem onus istud, qui est in Jerusalem,
et super omnem domum Israël, quæ est in medio eorum.
10 Dirai dunque ad essi: - Così dice il Signore Dio: Questo oracolo sarà a carico del sovrano che è in Gerusalemme e a carico di tutti quei della casa d'Israele che stanno in quella loro città .-
11 Dic : Ego portentum vestrum :
quomodo feci, sic fiet illis :
in transmigrationem et in captivitatem ibunt.
11 Dirai: - Io sono il simbolo arcano vostro; - Come ho fatto, così sarà di loro; emigreranno e andranno in ischiavitù.
12 Et dux qui est in medio eorum,
in humeris portabitur ; in caligine egredietur :
parietem perfodient, ut educant eum ;
facies ejus operietur, ut non videat oculo terram.
12 E il sovrano che è in mezzo a loro sarà portato a spalle e uscirà all'oscuro; faranno una breccia nella muraglia per farlo uscire e si velerà la faccia da non vedere cogli occhi la terra.
13 Et extendam rete meum super eum,
et capietur in sagena mea :
et adducam eum in Babylonem, in terram Chaldæorum,
et ipsam non videbit :
ibique morietur.
13 E io stenderò sopra di lui la mia rete e resterà preso alla mia rete; e lo condurrò in Babilonia, nella terra dei Caldei, ma egli non la vedrà, e quivi morrà.
14 Et omnes qui circa eum sunt,
præsidium ejus, et agmina ejus,
dispergam in omnem ventum,
et gladium evaginabo post eos.
14 E tutti quelli che lo attorniano, il suo presidio e la sua scorta, disperderò a tutti vènti e snuderò la spada dietro di essi.
15 Et scient quia ego Dominus,
quando dispersero illos in gentibus,
et disseminavero eos in terris.
15 E conosceranno che sono io il Signore quando li avrò dispersi fra le genti e disseminati per tutte le terre.
16 Et relinquam ex eis viros paucos
a gladio, et fame, et pestilentia,
ut enarrent omnia scelera eorum
in gentibus ad quas ingredientur,
et scient quia ego Dominus.
16 Alcuni pochi di loro io lascerò sopravvivere alla spada, alla fame e alla peste, affinchè, tra le genti ove saranno pervenuti, raccontino le scelleratezze di costoro; e riconoscano che io sono il Signore».
17 Et factus est sermo Domini ad me, dicens :17 E il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:
18 Fili hominis, panem tuum in conturbatione comede,
sed et aquam tuam in festinatione et mœrore bibe.
18 «Figlio dell'uomo, mangia il tuo pane nell'ambascia e bevi la tua acqua nell'ansia e nella mestizia.
19 Et dices ad populum terræ :
Hæc dicit Dominus Deus
ad eos qui habitant in Jerusalem, in terra Israël :
Panem suum in sollicitudine comedent,
et aquam suam in desolatione bibent :
ut desoletur terra a multitudine sua,
propter iniquitatem omnium qui habitant in ea.
19 E dirai al popolo della tua terra: - Così dice il Signore a quelli che abitano in Gerusalemme e nella terra di Israele: Mangeranno nell'ambascia il loro pane e berranno la loro acqua nella desolazione; finchè il paese, vuoto di tutta la sua pienezza, resti spopolato per colpa di tutti coloro che lo abitano.
20 Et civitates quæ nunc habitantur, desolatæ erunt,
terraque deserta,
et scietis quia ego Dominus.
20 E le città che ora formicolano di abitatori, diventeranno solitarie e deserte contrade; e così conoscerete che io sono il Signore -».
21 Et factus est sermo Domini ad me, dicens :21 E il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:
22 Fili hominis, quod est proverbium istud
vobis in terra Israël, dicentium :
In longum differentur dies,
et peribit omnis visio ?
22 «Figlio dell'uomo: che modo di proverbiare è questo che corre tra voi sulla terra d'Israele e che dice: - I giorni sono di là da venire, e ogni previsione rischia di andare fallita? -
23 Ideo dic ad eos :
Hæc dicit Dominus Deus :
Quiescere faciam proverbium istud,
neque vulgo dicetur ultra in Israël :
et loquere ad eos quod appropinquaverint dies,
et sermo omnis visionis.
23 Perciò dirai loro: - Così dice il Signore Dio: Io farò cessare questo proverbiare, e non si udrà più ciò che si soleva udire in Israele, anzi assicurali che i giorni si avvicinano, e al suo avveramento la parola di ogni predizione.
24 Non enim erit ultra omnis visio cassa,
neque divinatio ambigua in medio filiorum Israël :
24 Perchè non resterà nessuna predizione incompiuta, nè presagio ambiguo in mezzo ai figli d'Israele.
25 quia ego Dominus loquar,
et quodcumque locutus fuero verbum, fiet,
et non prolongabitur amplius :
sed in diebus vestris, domus exasperans,
loquar verbum, et faciam illud,
dicit Dominus Deus.
25 Perchè io, il Signore, parlerò e qualunque parola avrò pronunciata si effettuerà, senza più alcuna dilazione; sì, ai vostri giorni, o famiglia pertinace, dirò la parola e la effettuerò -», dice il Signore Dio.
26 Et factus est sermo Domini ad me, dicens :26 E il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:
27 Fili hominis, ecce domus Israël dicentium :
Visio quam hic videt,
in dies multos et in tempora longa iste prophetat.
27 «Figlio dell'uomo, senti quei della casa di Israele che dicono: - La visione che costui ha veduta avverrà al di là di molti giorni, le profezie che egli fa sono per tempi lontani! -
28 Propterea dic ad eos :
Hæc dicit Dominus Deus :
Non prolongabitur ultra omnis sermo meus :
verbum quod locutus fuero, complebitur,
dicit Dominus Deus.
28 Perciò dirai a loro: - Così dice il Signore Dio: Tutto ciò che ho pronunciato non avrà più dilazione; la parola che avrò detta si compirà -» dice il Signore Dio.