Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Jeremiæ 20


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VULGATABIBBIA TINTORI
1 Et audivit Phassur filius Emmer, sacerdos, qui constitutus erat princeps in domo Domini, Jeremiam prophetantem sermones istos.1 Or il sacerdote Fassur figlio di Emmer, che era sorvegliante in capo della casa del Signore, sentì che Geremia profetizzava con questi discorsi.
2 Et percussit Phassur Jeremiam prophetam, et misit eum in nervum quod erat in porta Benjamin superiori, in domo Domini.2 E Fassur percosse il profeta Geremia, e lo fece mettere in catene alla porta superiore di Beniamino, nella casa del Signore.
3 Cumque illuxisset in crastinum, eduxit Phassur Jeremiam de nervo, et dixit ad eum Jeremias : Non Phassur vocavit Dominus nomen tuum, sed Pavorem undique.3 Allo spuntar del giorno dopo, Fassur tolse Geremia dalle catene, e Geremia gli disse: « Non Fassur ti chiama il Signore, ma spavento universale.
4 Quia hæc dicit Dominus : Ecce ego dabo te in pavorem,
te et omnes amicos tuos :
et corruent gladio inimicorum suorum,
et oculi tui videbunt :
et omnem Judam dabo in manum regis Babylonis,
et traducet eos in Babylonem,
et percutiet eos gladio.
4 Perchè così parla il Signore: « Ecco io ti abbandono allo spavento, te e i tuoi amici: essi cadranno sotto la spada dei loro nemici, e i tuoi occhi vedranno. E abbandonerò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, e li condurrà a Babilonia, e li ucciderà colla spada.
5 Et dabo universam substantiam civitatis hujus,
et omnem laborem ejus, omneque pretium,
et cunctos thesauros regum Juda
dabo in manu inimicorum eorum :
et diripient eos, et tollent,
et ducent in Babylonem.
5 E abbandonerò tutte le ricchezze di questa città, tutte le sue fatiche, tutte le sue cose preziose, e tutti i tesori dei re di Giuda, li abbandonerò in ma no dei loro nemici, i quali saccheggeranno, toglieranno, porteranno a Babilonia.
6 Tu autem, Phassur, et omnes habitatores domus tuæ,
ibitis in captivitatem :
et in Babylonem venies,
et ibi morieris, ibique sepelieris
tu, et omnes amici tui,
quibus prophetasti mendacium.
6 Tu poi, o Fassur, e tutti quelli che sono in casa tua andrete in schiavitù: tu andrai a Babilonia, e là morrai, là sarai sepolto tu e tutti i tuoi amici ai quali profettizzasti menzogne ».
7 Seduxisti me, Domine, et seductus sum :
fortior me fuisti, et invaluisti :
factus sum in derisum tota die ;
omnes subsannant me.
7 Tu mi hai sedotto, o Signore, ed io mi son fatto sedurre, tu sei stato più forte di me, ed hai vinto: son diventato lo scherno di tutto il giorno, tutti sghignazzano su me;
8 Quia jam olim loquor,
vociferans iniquitatem, et vastitatem clamito :
et factus est mihi sermo Domini in opprobrium,
et in derisum tota die.
8 perchè già da gran tempo io parlo, grido contro l'iniquità ed annunzio ad alta voce la distruzione; e la parola del Signore mi attira l'infamia e lo scherno tutto il giorno.
9 Et dixi : Non recordabor ejus,
neque loquar ultra in nomine illius :
et factus est in corde meo quasi ignis exæstuans,
claususque in ossibus meis,
et defeci, ferre non sustinens.
9 E io a dire: « Non lo ricorderò più, non parlerò più in suo nome ». Ma ecco nel mio cuore come un fuoco divorante, chiuso nelle mie ossa, ed io venni meno, non potendo più tollerarlo.
10 Audivi enim contumelias multorum,
et terrorem in circuitu :
Persequimini, et persequamur eum,
ab omnibus viris qui erant pacifici mei,
et custodientes latus meum :
si quomodo decipiatur, et prævaleamus adversus eum,
et consequamur ultionem ex eo.
10 Infatti ho sentito gli oltraggi della moltitudine e lo spavento all'intorno: — Perseguitatelo, perseguitiamolo — (ho sentito dire) da tutti gli uomini con cui era in pace, mi stanno ai fianchi (a spiare e dicono): — Se in qualche modo egli cadesse in errore, noi prevarremo contro di lui e su di fui potremo vendicarci. —
11 Dominus autem mecum est, quasi bellator fortis :
idcirco qui persequuntur me cadent,
et infirmi erunt :
confundentur vehementer,
quia non intellexerunt opprobrium sempiternum,
quod numquam delebitur.
11 Ma‘ con me è il Signore, come forte guerriero, per questo i miei persecutori cadranno e diverranno impotenti, saranno oltremodo confusi per non aver capito l'obbrobrio sempiterno che non sarà mai cancellato.
12 Et tu, Domine exercituum, probator justi,
qui vides renes et cor,
videam, quæso, ultionem tuam ex eis :
tibi enim revelavi causam meam.
12 E tu, o Signore degli eserciti che provi il giusto, che vedi gli affetti e il cuore, fammi vedere la tua vendetta contro di loro, perchè a te ho rimessa la mia causa.
13 Cantate Domino,
laudate Dominum,
quia liberavit animam pauperis de manu malorum.
13 Cantate al Signore, lodate il Signore, perchè liberò l'anima del povero dalla mano dei cattivi.
14 Maledicta dies in qua natus sum !
dies in qua peperit me mater mea
non sit benedicta !
14 Maledetto sia il giorno in cui nacqui, il giorno in cui mi partorì la mia madre non sia benedetto.
15 Maledictus vir qui annuntiavit patri meo,
dicens : Natus est tibi puer masculus,
et quasi gaudio lætificavit eum !
15 Maledetto sia l'uomo che l'annunziò a mio padre, dicendo: « T'è nato un bambino maschio » e quasi lo riempi di gioia.
16 Sit homo ille ut sunt civitates quæ subvertit Dominus,
et non pœnituit eum :
audiat clamorem mane,
et ululatum in tempore meridiano,
16 Quell'uomo sia come le città che il Signore distrusse senza alcun pentimento, se ne ascoltino le grida al mattino e gli urli al mezzogiorno.
17 qui non me interfecit a vulva,
ut fieret mihi mater mea sepulchrum,
et vulva ejus conceptus æternus !
17 Perchè non mi fece morire nel seno materno, in modo che la mia madre fosse il mio sepolcro ed io fossi in eterno chiuso nel suo seno?
18 Quare de vulva egressus sum,
ut viderem laborem et dolorem,
et consumerentur in confusione dies mei ?
18 Perchè uscii dal suo seno, a vedere l'affanno e il dolore, a finire nell'ignominia i miei giorni?