Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ecclesiastes 1


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VULGATABIBBIA TINTORI
1 Verba Ecclesiastæ, filii David, regis Jerusalem.1 Parole dell'Ecclesiaste, figlio di David, re di Gerusalemme.
2 Vanitas vanitatum, dixit Ecclesiastes ;
vanitas vanitatum, et omnia vanitas.
2 Vanità delle vanità — disse l'Ecclesiaste — vanità delle vanità. Tutto è vanità.
3 Quid habet amplius homo
de universo labore suo quo laborat sub sole ?
3 Qual vantaggio trae l'uomo da tutta la fatica in cui s'affanna sotto il sole?
4 Generatio præterit, et generatio advenit ;
terra autem in æternum stat.
4 Una generazione va e l'altra viene, ma la terra rimane sempre al suo posto.
5 Oritur sol et occidit,
et ad locum suum revertitur ;
ibique renascens,
5 Il sole si leva e tramonta, ritorna al suo posto per rinascere,
6 gyrat per meridiem, et flectitur ad aquilonem.
Lustrans universa in circuitu pergit spiritus,
et in circulos suos revertitur.
6 gira verso il mezzogiorno e piega all'aquilone. Il vento sì spande in ogni parte sopra tutte le cose e ritorna a prendere i suoi giri.
7 Omnia flumina intrant in mare,
et mare non redundat ;
ad locum unde exeunt flumina
revertuntur ut iterum fluant.
7 Tutti i fiumi si gettano in mare, e il mare non trabocca: i fiumi ritornano al luogo dove son nati, per riprendere di nuovo il loro corso.
8 Cunctæ res difficiles ;
non potest eas homo explicare sermone.
Non saturatur oculus visu,
nec auris auditu impletur.
8 Tutte le cose son diffìcili: l'uomo non ha parole per spiegarle. L'occhio non è mai sazio di vedere, l'orecchio non è mai pieno di sentire.
9 Quid est quod fuit ? Ipsum quod futurum est.
Quid est quod factum est ? Ipsum quod faciendum est.
9 Che è mai quello che fu? Quello che sarà. E quello che è stato fatto? Ciò che sarà fatto ancora.
10 Nihil sub sole novum,
nec valet quisquam dicere : Ecce hoc recens est :
jam enim præcessit in sæculis quæ fuerunt ante nos.
10 Non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Di nessuna cosa si può dire: « Questa è nuova »: già fu nei secoli che ci precedettero.
11 Non est priorum memoria ;
sed nec eorum quidem quæ postea futura sunt
erit recordatio apud eos qui futuri sunt in novissimo.
11 Delle cose d'altri tempi non rimane memoria; ma neppure di ciò che sarà nell'avvenire resterà la memoria per quelli che verranno negli ultimi tempi.
12 Ego Ecclesiastes fui rex Israël in Jerusalem ;
12 Io, Ecclesiaste, fui re d'Israele in Gerusalemme,
13 et proposui in animo meo quærere et investigare sapienter
de omnibus quæ fiunt sub sole.
Hanc occupationem pessimam
dedit Deus filiis hominum, ut occuparentur in ea.
13 e feci nell'animo mio il proposito di fare con sapienza delle ricerche e degli studi sopra tutto ciò che accade sotto il sole. Questa penosissima occupazione Dio l'ha data ai figli degli uomini, perchè vi si affatichino.
14 Vidi cuncta quæ fiunt sub sole,
et ecce universa vanitas et afflictio spiritus.
14 Osservai tutto quello che si fa sotto il sole, e vidi che tutto è vanità e afflizione di spirito.
15 Perversi difficile corriguntur,
et stultorum infinitus est numerus.
15 I perversi diffìcilmente si correggono, e il numero degli stolti è infinito.
16 Locutus sum in corde meo, dicens :
Ecce magnus effectus sum, et præcessi omnes sapientia
qui fuerunt ante me in Jerusalem ;
et mens mea contemplata est multa sapienter, et didici.
16 Io dissi in cuor mio: Ecco, io son diventato grande ed ho sorpassato in sapienza tutti quelli che furono avanti di me in Gerusalemme; la mia mente ha contemplato con sapienza molte cose, e ne ho imparate.
17 Dedique cor meum ut scirem prudentiam atque doctrinam,
erroresque et stultitiam ;
et agnovi quod in his quoque esset labor et afflictio spiritus :
17 Poi applicai la mia mente a conoscere la prudenza, e la dottrina, e gli errori, e la stoltezza, e riconobbi che anche in questo c'era affanno e afflizione di spirito.
18 eo quod in multa sapientia multa sit indignatio ;
et qui addit scientiam, addit et laborem.
18 Perchè dove c'è molta sapienza c'è molto sdegno, e chi moltiplica la scienza moltiplica gli affanni.