Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Genesis 32


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Jacob quoque abiit itinere quo c?perat : fueruntque ei obviam angeli Dei.1 Alla mattina per tempo Làbano si levò, baciò i suoi figli e le sue figlie e li benedisse. Poi Làbano partì e ritornò a casa sua.
2 Quos cum vidisset, ait : Castra Dei sunt hæc : et appellavit nomen loci illius Mahanaim, id est, Castra.2 Mentre Giacobbe continuava il suo cammino, gli si opposero gli angeli di Dio.
3 Misit autem et nuntios ante se ad Esau fratrem suum in terram Seir, in regionem Edom :3 Giacobbe, al vederli, esclamò: "Questo è l'accampamento di Dio!" e chiamò quel luogo Macanaim.
4 præcepitque eis, dicens : Sic loquimini domino meo Esau : Hæc dicit frater tuus Jacob : Apud Laban peregrinatus sum, et fui usque in præsentem diem.4 Poi Giacobbe mandò dinanzi a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, verso il paese di Seir, la campagna di Edom.
5 Habeo boves, et asinos, et oves, et servos, et ancillas : mittoque nunc legationem ad dominum meum, ut inveniam gratiam in conspectu tuo.5 Diede loro questo comando: "Così direte al mio signore Esaù: "Ho soggiornato come forestiero presso Làbano e mi ci sono fermato finora;
6 Reversique sunt nuntii ad Jacob, dicentes : Venimus ad Esau fratrem tuum, et ecce properat tibi in occursum cum quadringentis viris.6 posseggo buoi, asini e greggi, e schiavi e schiave. Ho mandato a informare il mio signore, per trovar grazia ai suoi occhi".
7 Timuit Jacob valde : et perterritus divisit populum qui secum erat, greges quoque et oves, et boves, et camelos, in duas turmas,7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, e dissero: "Siamo stati da tuo fratello Esaù, e certamente egli marcia contro di te, avendo con sé quattrocento uomini".
8 dicens : Si venerit Esau ad unam turmam, et percusserit eam, alia turma, quæ relicta est, salvabitur.8 Giacobbe si spaventò assai e fu nell'angustia; poi divise in due accampamenti la gente che era con lui, le greggi, gli armenti e i cammelli.
9 Dixitque Jacob : Deus patris mei Abraham, et Deus patris mei Isaac : Domine qui dixisti mihi : Revertere in terram tuam, et in locum nativitatis tuæ, et benefaciam tibi :9 Pensò infatti: "Se Esaù viene contro una delle schiere e l'abbatte, il restante accampamento si salverà".
10 minor sum cunctis miserationibus tuis, et veritate tua quam explevisti servo tuo. In baculo meo transivi Jordanem istum : et nunc cum duabus turmis regredior.10 Poi Giacobbe disse: "O Dio di mio padre Abramo, Dio di mio padre Isacco, Signore che mi hai detto: "Ritorna al tuo paese e alla tua parentela e io ti farò del bene",
11 Erue me de manu fratris mei Esau, quia valde eum timeo : ne forte veniens percutiat matrem cum filiis.11 io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedeltà che hai usato col servo tuo. Col mio solo bastone io ho passato questo fiume, ma ora sono divenuto due accampamenti.
12 Tu locutus es quod benefaceres mihi, et dilatares semen meum sicut arenam maris, quæ præ multitudine numerari non potest.12 Salvami, ti prego, dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui e temo che venga e mi dia addosso non risparmiando né madri né figlioli.
13 Cumque dormisset ibi nocte illa, separavit de his quæ habebat, munera Esau fratri suo,13 Eppure tu hai detto: "Ti farò del bene e renderò la tua discendenza come la rena del mare, che non si può contare tanto è numerosa".
14 capras ducentas, hircos viginti, oves ducentas, et arietes viginti,14 Giacobbe passò colà quella notte. Poi, di quello che gli capitava tra mano, prese di che fare un dono a suo fratello Esaù:
15 camelos f?tas cum pullis suis triginta, vaccas quadraginta, et tauros viginti, asinas viginti et pullos earum decem.15 duecento capre e venti becchi, duecento pecore e venti montoni,
16 Et misit per manus servorum suorum singulos seorsum greges, dixitque pueris suis : Antecedite me, et sit spatium inter gregem et gregem.16 trenta cammelle allattanti coi loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 Et præcepit priori, dicens : Si obvium habueris fratrem meum Esau, et interrogaverit te : Cujus es ? aut, Quo vadis ? aut, Cujus sunt ista quæ sequeris ?17 Egli affidò ai suoi servi i singoli greggi separatamente e disse ai suoi servi: "Attraversate davanti a me e interponete un certo spazio fra gregge e gregge".
18 respondebis : Servi tui Jacob, munera misit domino meo Esau, ipse quoque post nos venit.18 E ordinò al primo: "Quando t'incontrerà Esaù mio fratello e ti domanderà: "Di chi sei tu e dove vai? A chi appartiene questo gregge che va dinanzi a te?",
19 Similiter dedit mandata secundo, et tertio, et cunctis qui sequebantur greges, dicens : Iisdem verbis loquimini ad Esau cum inveneritis eum.19 tu risponderai: "Al tuo servo Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ed ecco egli stesso viene dietro di noi".
20 Et addetis : Ipse quoque servus tuus Jacob iter nostrum insequitur. Dixit enim : Placabo illum muneribus quæ præcedunt, et postea videbo illum : forsitan propitiabitur mihi.20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e al terzo e a tutti quelli che camminavano dietro le greggi, dicendo: "Queste parole voi rivolgerete a Esaù, quando lo troverete,
21 Præcesserunt itaque munera ante eum, ipse vero mansit nocte illa in castris.
21 e gli direte: "Anche il tuo servo Giacobbe sta venendo dietro di noi". Pensava infatti: "Renderò lucente la sua faccia col dono che mi precede e in seguito vedrò il suo volto; forse mi accoglierà benevolmente".
22 Cumque mature surrexisset, tulit duas uxores suas, et totidem famulas cum undecim filiis, et transivit vadum Jaboc.22 Così il dono partì prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell'accampamento.
23 Traductisque omnibus quæ ad se pertinebant,23 Durante quella notte egli si alzò, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figlioli e attraversò il guado dello Iabbok.
24 mansit solus : et ecce vir luctabatur cum eo usque mane.24 Li prese e fece loro attraversare il torrente e fece passare anche tutto il suo avere.
25 Qui cum videret quod eum superare non posset, tetigit nervum femoris ejus, et statim emarcuit.25 Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò contro di lui fino allo spuntar dell'aurora.
26 Dixitque ad eum : Dimitte me : jam enim ascendit aurora. Respondit : Non dimittam te, nisi benedixeris mihi.26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo percosse nel cavo del femore; e il cavo del femore di Giacobbe si lussò, mentr'egli si abbracciava con lui.
27 Ait ergo : Quod nomen est tibi ? Respondit : Jacob.27 Quegli disse: "Lasciami andare, ché spunta l'aurora". Rispose: "Non ti lascerò partire se non mi avrai benedetto".
28 At ille : Nequaquam, inquit, Jacob appellabitur nomen tuum, sed Israël : quoniam si contra Deum fortis fuisti, quanto magis contra homines prævalebis ?28 Gli domandò: "Qual è il tuo nome?". Rispose: "Giacobbe".
29 Interrogavit eum Jacob : Dic mihi, quo appellaris nomine ? Respondit : Cur quæris nomen meum ? Et benedixit ei in eodem loco.29 Riprese: "Non più Giacobbe sarà il tuo nome, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto".
30 Vocavitque Jacob nomen loci illius Phanuel, dicens : Vidi Deum facie ad faciem, et salva facta est anima mea.30 Giacobbe allora gli chiese: "Dimmi il tuo nome, ti prego!". Gli rispose: "Perché chiedi il mio nome?". Ed ivi lo benedì.
31 Ortusque est ei statim sol, postquam transgressus est Phanuel : ipse vero claudicabat pede.31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel, "perché -- disse -- ho visto Dio faccia a faccia eppure la mia vita è rimasta salva".
32 Quam ob causam non comedunt nervum filii Israël, qui emarcuit in femore Jacob, usque in præsentem diem : eo quod tetigerit nervum femoris ejus, et obstupuerit.32 Il sole spuntò quando egli ebbe passato Penuel e Giacobbe zoppicava dell'anca.
33 Per questo i figli d'Israele, fino al giorno d'oggi, non mangiano il nervo sciatico, che si trova nel cavo del femore, perché quello aveva lussato il cavo del femore di Giacobbe sul nervo sciatico.