Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 20


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Gionata, rinnovata l'alleanza con Davidde, tenta inutilmente di riconciliarlo col padre: ma col segnale delle tre frecce lo libera dalle mani di lui.

1Ma David si fuggi da Najoth, che è presso Ramatha; e andò a parlare a Gionata (e disse): Che ho fatt’io? Qual’è l’iniquità, e il peccato commesso da me verso il padre tuo, che vuole la mia vita?2Rispose quegli: Mai no: tu non morrai: imperocché non farebbe giammai il padre mio cosa alcuna o grande, o piccola, senza prima darmene parte: celerà egli adunque a me il padre mio questa cosa solamente? questo non sarà mai.3E fece nuovo giuramento a Davidde. Ma questi disse: Sa certamente il padre tuo, com’io ho trovata grazia negli occhi tuoi, e dirà: Gionata non dee saper questo, affinchè non ne abbia dispiacere. Per altro (viva il Signore, e viva l’anima tua) un solo gradino, per così dire, v'ha tra me, e la morte.4E Gionata disse a David: Farò io per te tutto quello che mi dirai.5E David disse a Gionata: Tu sai che domane son le calende, e io, secondo il costume, sono solito a sedere a tavola presso al re: lascia adunque che io mi nasconda alla campagna sino alla sera del terzo giorno.6Se il padre tuo facendovi attenzione cercherà di me, tu gli risponderai: David mi ha chiesto in grazia di andare prontamente a Bethlehem sua patria: perocché vi è un sacrifizio solenne per tutti quelli di sua tribù.7S’egli dice: Bene sta: il tuo servo avrà pace: ma s'egli ne prende ira, sappi, che la malizia di lui è giunta al colmo.8Abbi adunque pietà del tuo servo: dappoiché hai fatto contrarre a me tuo servo una sacra alleanza con te: che se è in me qualche colpa, tu dammi la morte, ma non introdurmi dal padre tuo.9E Gionata disse: Lungi sia questo da te: perocché non è possibile, che ove io conosca, che il mal animo del padre mio sia giunto all’ultimo segno contro di te, io non te lo faccia sapere.10E David rispose a Gionata: Chi mi recherà l'avviso, ove per disgrazia il padre tuo ti dia qualche cattiva risposta riguardo a me?11E Gionata disse a David: Vieni, andiamo fuori alla campagna. E quando furono ambedue alla campagna,12Disse Gionata a David: Signore Dio d'Israele, se io domani, o il giorno appresso scoprirò quello che pensi il padre mio, e vi sarà qualche cosa di buon per Davidde, e non gliene darò subito parte, e non farollo sapere a lui,13Il Signore faccia questo e peggio a Gionata. E se il padre mio conserverà tuttora il suo mal animo contro di te, io te lo confiderò, e ti darò licenza di andartene in pace, e il Signore sia con te, come fu col padre mio:14E se io vivrò, userai di tua gran bontà verso di me: che se io morrò,15Non lascerai di avere compassione in perpetuo della mia casa, allorché il Signore sterminerà l’un dopo l'altro dal mondo i nemici di David: (altrimenti) il Signore levi Gionata dalla sua casa, come punirà i nemici di David.16Strinse adunque Gionata alleanza colla casa di David: ma il Signore fece vendetta de' nemici di David.17Fece di più Gionata a David quest'altro giuramento, perchè gli voleva bene, e veramente lo amava come l'anima propria.18E dissegli Gionata: Domane son le calende, e si cercherà di te:19Perocchè si cercherà il perchè tu non sii al tuo posto anche il dì seguente. Scenderai pertanto in fretta al luogo, dove tu dei star nascosto il dì lavorativo, e ti porrai presso alla pietra chiamata Ezel.20E io tirerò tre saette verso quella (pietra), scoccandole come per esercitarmi a tirar al segno.21E manderò anche un servo, a cui dirò: Va, e riportami le saette.22Se io dirò al servo: Bada, che le saette sono di qua da te, prendile, tu (allora) vieni a trovarmi, perocché tu se’ sicuro, e non vi è mal nissuno, viva il Signore. Ma se io dirò al servo: Bada, che le saette sono di là da te: vattene in pace: il Signore ti manda via.23Quanto poi a quella che abbiam discorso tra noi, il Signore ne sia (testimone) tra me, e te in eterno.24Davidde adunque stette nascosto alla campagna, e vennero le calende, e il re si assise a mensa.25E quando il re si fu posto a sedere sulla sua sedia, la quale, secondo l’uso, era vicina al muro, Gionata si alzò, e Abner si assise accanto a Saul, e voto videsi il posto di Davidde.26E Saul non disse nulla quel giorno: perocchè si pensò che fosse accaduto fosse a Davidde di non esser mondo, nè purificato.27Ma venuto l’altro dì dopo le calende, videsi di nuovo il posto di Davidde rimaner voto. E Saul disse al suo figlio Gionata: Per qual motivo il figliuolo d’Isai non è venuto a mangiare nè jeri, né oggi?28E Gionata rispose a Saul: Mi ha pregato istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem:29E ha detto: Permettimi ch’io vada, mentre un sagrifizio solenne fassi nella città, uno de' miei fratelli mi ha invitato: or adunque se io ho trovato grazia negli occhi tuoi, andrò tosto, e rivedrò i miei fratelli. Per questo egli non è venuto alla mensa del re.30Ma Saul si adirò contro Gionata, e gli disse: Figliuolo di donna che va a caccia di uomini, non so io forse che tu vuoi bene al figliuolo d’Isai per tua confusione, e per confusione dell'indegna tua madre?31Imperocché sino a tanto che il figliuolo d'Isai avrà vita sopra la terra, tu non sarai sicuro detto stato tuo, nè del tuo regno. Per la qual cosa fin da questo punto spedisci gente a condurlo a me: perocché egli dee morire.32Ma Gionata rispose a Saul padre suo e disse: Perchè dovrà agli morire? che ha egli fatto?33E Saulle diè di piglio alla lancia per ferirlo. E riconobbe Gionata, come il padre suo era risoluto di uccider Davidde.34Gionata adunque si levò infuriato da mensa, e non gustò cibo il secondo dì delle calende. Perocché era afflitto per ragion di Davidde, e pel disonore fattogli dal suo padre.35E alla punta del dì (seguente) andò Gionata alla campagna, secondo il concerto fatto con Davidde, ed era con lui un piccolo garzone.36Al quale egli disse: Va, e riportami le saette che io tiro. E mentre quegli andava di corsa, tirò egli un'altra saetta di là da lui.37E il garzoncello essendo giunto al luogo della (prima) saetta tirata da Gionata, sclamò Gionata appresso a lui, e disse: Bada che la saetta è là più innanzi a te.38E di nuovo Gionata diede un grido dietro al garzoncello, e disse: Fa presto: non ti trattenere. E il garzone di Gionata raccolse le saette, e portolle al suo padrone.39Ed ei non sapeva nulla affatto di che si trattasse: perchè soli Gionata, e David lo sapevano.40Indi Gionata diede al servo le sue armi, e gli disse: Va e portale alla città.41E partito il servo, si levò Davidde dal suo posto, che era verso mezzodì, e si prostrò boccone per terra, facendo riverenza per tre volte: e baciandosi l'un l'altro pensiero insieme, ma più Davidde.42Gionata adunque disse a Davidde: Va in pace: tutto quello che abbiam giurato nel nome del Signore noi due dicendo: il Signore sia (testimone) tra me e te, tra la mia stirpe, e la tua stirpe in eterno...43E David si mosse, e partì: e Gionata tornò in città.

Note:

20,1:David si faggi da Naioth. Probabilmente all'arrivo di Saul, e nel tempo, che questi mutato da Dio in altro uomo cantava le laudi di lui.

20,2:Non farebbe giammai il padre mio ec. Si può argomentare da queste parole, che Gionata non era informato ne di quello, che avea fatto il padre per far prendere Davidde in sua casa, nè della gente mandata da lui a Naioth pel medesimo fine. Certi trasporti di bile contro Davidde Gionata, potè credere, che fossero effetto del maligno spirito, da cui il padre era dominato. Finalmente questo giovane principe pieno di sincerità e di carità verso Davidde non può indursi a credere, che il padre usi seco finzione, o nutrisca odio si ingiusta e ferale verso l'amico.

20,5:Domane son le calende ec. Il primo giorno del mese, il novilunio, pel quale erano ordinati de' sacrifizj, a' quali succedavano solenni conviti, come apparisce da questo luogo, ma non era proibito di lavorare; Vedi Num. X. vers. 10, Ps. 81. 3.

20,6:David mi ha chiesto in grazia di andare... a Betlelehem ec. Davidde pote effettivamente andare a Bethlehen e tornare il terzo giorno; onde non è qui veruna finzione. Il sacrifizio di cui si parla è il convito, che ne veniva appresso, probabilmente era di tutta la famiglia di David.

20,16:Strinse adunque Giornata alleanza... ma il Signore, ec. Ecco per quanto mi pare il vero senso di questo luogo: Gionata fece questa nuova alleanza con David per la mutua conservazione delle loro famiglie; ma questa alleanza fu senza effetto, perché il Signore volle punir Saulle anche nella sua stirpe, per la persecuzione fatta a Davidde.

20,19:Anche il dì seguente, ec. il giorno dopo le calende dovea essere giorno di sabato, nel qual giorno Saulle invitava i suoi cortigiani e i capitani, tra' quali era Davidde. Quindi il giorno seguente è detto giorno lavorativo.

20,25:E quando il re si fa posto a sedere.... Gionata si alzò, e Abner si assise Gionata avea preso il suo posto alla destra del padre; entrato Abner, si alzò in segno di rispetto, perchè Abner era il generalissimo di Saulle. Dopo Abner veniva il poste di Davidde; indi gli altri principali capitani.

20,26:Di non esser mondo, nè purificato. Pensò, che Davidde avesse contratta qualche immondezza, dalla quale non fosse ancora purificato. Si è veduto, come molte di tali immondezze duravano sino alla sera. Ma da ciò s'inferisce, che il convito era delle carni delle ostie pacifiche offerte in quel giorno.

20,42:Tutto quello che abbiam giurato ec. il discorso non e finito, e questa reticenza mirabilmente esprime il dolore de' due amici nella loro separazione. Un luogo simile a questo è in S. Luca XIX. 42.