Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Levitico 4


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In qual modo offeriscasi l'ostia pel peccato del sacerdote, del principe, della moltitudine, commesso per ignoranza.

1E Il Signore parlò a Mosè, e disse:2Di' a' figliuoli d'Israele: L’anima, che avrà peccato per ignoranza, e avrà fatta alcuna di tutte quelle cose, che il Signor ha comandato, che non si facciano:3Se il sacerdote, che fu unto, è quegli, che ha peccato, facendo peccare il popolo, offerirà pel suo peccato al Signore un vitello senza macchia:4E Io condurrà alla porta del tabernacolo del testimonio dinanzi al Signore: e porrà sul capo di esso la sua mano, e lo immolerà al Signore.5Prenderà ancora del sangue del vitello, e lo porterà dentro il tabernacolo del testimonio:6E intinto il dito nel sangue, ne farà aspersione sette volte dinanzi al Signore verso il velo del Santuario:7E dello stesso sangue ne porrà su' corni dell'altare dei timiami gratissimi al Signore, il qual (altare) sta nel tabernacolo del testimonio: e tutto il rimanente del sangue lo verserà a' piedi dell'altare degli olocausti all’ingresso del tabernacolo.8E (estrarrà) il grasso del vitello immolato per lo peccato, tanto quel che cuopre le viscere, come tutto quello che è internamente.9I due reni, e la rete, che sta sopra questi presso ai fianchi, e il grasso del fegato e co' reni:10Nella stessa maniera, che ciò si estrae dal vitello dell'ostia pacifica: e queste cose le brucerà sopra l’altare degli olocausti.11La pelle poi, e tutta la carne col capo, e piedi, e intestini, ed escrementi,12E con tutto il resto del corpo li porterà fuori degli alloggiamenti in un luogo mondo, dove soglion gettarsi le ceneri; e li brucerà sopra una massa di legne, e saran consunti nel luogo, dove si buttan le ceneri.13Che se tutta la moltitudine d'Israele peccherà d'ignoranza, e per imperizia farà quello che è contro al comando del Signore,14E di poi riconoscerà il suo fallo, offerirà pel suo peccato un vitello, e lo condurrà alla porta del tabernacolo:15E sul capo di esso porran le mani i seniori del popolo dinanzi al Signore. E immolato il vitello al cospetto del Signore,16Il sacerdote, che è unto, porterà del sangue di esso nel tabernacolo del testimonio,17E intinto il dito (nel sangue) farà sette volte l’aspersione verso il velo:18E dello stesso sangue ne spruzzerà su’ corni dell'altare, che è davanti al Signore nel tabernacolo del testimonio; e il rimanente del sangue lo spargerà appiè dell’altare degli olocausti, che è alla porta del tabernacolo del testimonio.19E tutto il grasso di esso lo prenderà, e lo brucerà sopra l’altare:20Facendo anche di questo vitello, come fu fatto del precedente: e fatta dal sacerdote orazione per essi, il Signore sarà propizio verso di loro.21Lo stesso vitello poi lo porterà egli fuor dell'accampamento, e lo brucerà come il precedente; perché è offerto pel peccato del popolo.22Se peccherà un principe, e farà per ignoranza una delle molte cose proibite dalla legge del Signore,23E poscia riconoscerà il suo peccato; offerirà ostia al Signore, un capro senza macchia, parto di capra:24E porrà sul capo di lui la sua mano; e dopo d’averlo immolato in quel luogo, dove suole scannarsi l'olocausto dinanzi al Signore; perocché è (sacrifizio) per il peccato;25Il sacerdote intingerà il dito nel sangue di questa ostia per il peccato, e ne spruzzerà su' corni dell'altare degli olocausti, e il rimanente lo spargerà appiè dell'altare.26Sopra del quale farà bruciare il grasso, come far si suole dell'ostie pacifiche: e il sacerdote farà orazione per lui, e pel suo peccato, e saragli rimesso.27Che se un uomo del volgo avrà peccato per ignoranza, e avrà fatto alcuna delle cose vietate nella legge del Signore, e avrà prevaricato,28E riconoscerà il suo peccato, offerirà una capra senza macchia:29E porrà la mano sul capo di essa, che è ostia per il peccato: e la immolerà nel luogo degli olocausti.30E il sacerdote prenderà col suo dito del sangue: e avendone messo su' corni dell'altare degli olocausti, il rimanente lo verserà appiè di esso.31E levatone tutto il grasso, come suol togliersi dalle vittime pacifiche, lo farà bruciar sull’altare in odor soavissimo al Signore: e pregherà per quell’uomo, e gli sarà perdonato.32Che se pel peccato offerirà vittima presa da un branco di pecore, vale a dire una pecorella senza macchia;33Porrà la mano sul capo di lei, e la immolerà nel luogo, dove sogliono scannarsi le vittime degli olocausti.34E il sacerdote prenderà col dito del sangue di essa, e toccherà i corni dell’altare degli olocausti, e il rimanente lo verserà appiè di esso.35E presone ancor tutto il grasso, come suol prendersi il grasso dell'ariete, che s'immola in ostia pacifica, lo brucerà sopra l'altare in olocausto al Signore; e farà orazione per quell’uomo, e pel peccato di lui, e gli sarà perdonato.

Note:

4,2:L'anima, che avrà peccato per ignoranza, e avrà fatta alcuna di tutte quelle cose, ec. I peccati d'ignoranza, de' quali si parla in questo luogo, riguardano secondo la comune opinione tanto i precetti affermativi, come i negativi; vale a dire tanto i peccati nei quali è ordinato di far qualche cosa, come quelli, ne' quali è proibito di far qualche cosa; e quest'ignoranza s'intende e dell'ignoranza di fatto, e dall'ignoranza della legge, o sia del diritto. L'ignoranza di cui si parla, è quella che non fa, che il peccato non sia in qualche modo volontario: ella è l'ignoranza colpevole, che almen suppone negligenza nell'imparare le proprie obbligazioni; e per questa negligenza si offeriva il sacrifizio: ma se una non per ignoranza, ma per malizia avesse trasgredita la legge, e la colpa era pubblica, era condannato non ad offerir sacrifizio, ma a subire la pena, che gli veniva imposta dal giudice. Questi sacrifizj offerti per i peccati d'ignoranza non rimettevano di loro natura la colpa, ma toglievano l'impurità legale, che per essa si contraeva: valevano, dice l'Apostolo, a moderare la carne, a togliere l'immondezza esteriore, e ad esimere il reo dalla pena, colla quale o i giudici, se avessero avuto notizia del peccato, o Dio stesso lo avrebbe punito. La fede, e la carità unita a questi sacrifizj (che eran pur necessari, perché comandati da Dio) servivano ad espiare effettivamente la colpa dinanzi a Dio per la virtù del sacrifizio di Cristo, il quale coll'unica sua oblazione meritò la santificazione a tutti quegli, i quali in tutti i secoli o prima o dopo di lui ricevettero, e riceveranno la santificazione. Vedi Heb. X.

4,3:Se il sacerdote, che fu unto, ec. I LXX. se il sacerdote sommo: e così l'intese anche la volgata, come si vede da quelle parole che fu unto; lo che era proprio del Pontefice, mentre i sacerdoti interiori ( dopo che furono unti i figliuoli d'Aronne ) non ebbero mai più funzione.
Facendo peccare il popolo. L'Ebreo può tradurre: Se peccherà, come fa il popolo: quasi volendo dire, che è cosa aliena da lui il peccare, da lui che dee intercedere il perdono pei peccati del popolo. La lezione della volgata è ottima, e significa la forza, che ha il mal esempio di un uomo costituito in dignità nella Chiesa. Notisi ancora, che trattasi di peccati non di piena malizia, ma d'ignoranza, e di peccati non enormi; perocchè questi non si espiavano si facilmente; trattasi di peccati, che riguardavano secondo alcuni le cerimonie della legge; contuttocìò si ordina un' ostia maggiore per tali colpe.

4,5:Lo porterà dentro il tabernacolo. Ceremonia, che non si usa, se non nel sacrifizio pel peccato del Pontefice, e in quello pe' peccati del popolo.

4,6-7:Ne farà aspersione sette volte ec. Una parte del sangue della vittima si spargeva appiè dell'altare; un'altra parte si metteva su corni dell'altare de' timiami; della terza parte si faceano sette aspersioni verso il velo, che separava il Santo dal Santo de' Santi.

4,12:Li porterà fuori degli alloggiamenti ec. Tolto quello, che è notato, vers. 8. 9, tutto il resto della vittima, insieme colla pelle, si portava a bruciare fuori degli alloggiamenti; e questo si osservava riguardo al vitello offerto pel peccato del popolo; onde anche da ciò apparisce quale idea volesse Dio, che si avesse del peccato del sacerdote, agguagliando il peccato di lui a' peccati di tutto il popolo. Serviva ancora questa cerimonia a imprimere agli ebrei un sentimento di giusto terrore; mentre veggendo queste vittime per lo peccato portarsi a bruciare fuori degli alloggiamenti venivano a intendere, che molto piu il peccato ai peccatori meritavano di essere puniti col fuoco dell'altra vita. Contenea finalmente questa cerimonia una tacita preghiera a Dio, che volesse far si che i peccati del Pontefice e del poolo non fossero funesti ne all'uno, nè all'altro; ma insieme colla vittima per essi offerta fossero tolti via e aboliti. Sopra di che dobbiam ricordarci, che gli alloggiamenti degli Ebrei erano allora, come una città ambulante col suo tabernacolo, che era il tempio d'allora, e che Cristo conformandosi a questa figura, compiè il suo sacrifizio fuori della porta di Gerusalemme, come notò già l'Apostolo, Heb. XIII. 12. 15.; onde s. Leone serm. 9. de pass. scrive così: Né dentro il chiuso della città, la quale secondo il merito di sua scelleraggine dovea essere diroccata, ma fuori, e lontan dagli alloggiamenti Cristo fu crocifisso, affinchè finito il mistero delle vittime antiche, sopra un nuovo altare fosse posta la nuova vittima, e la croce di Cristo forse altare non del tempio, ma di tutto il mondo. Vedi il luogo della lettera agli Ebrei sopraccitato, e le annotazioni.
In un luogo mondo, dove soglion gettarsi le ceneri. Le ceneri delle vittime si gettavan primieramente nell'atrio presso l'altare degli olocausti, cap. 1. 16.; di là poi si portavan fuori degli alloggiamenti in luogo mondo, dove non si mettesse nè corpi morti, né immondezze.

4,14:Offerirò... un vitello. La stessa ostia, le stesse cerimonie che si sono vedute nel sacrifizio precedente, si osservano in questo, se non che qui non il Pontefice, ma i seniori impongono le mani all'ostia per tutto il popolo.

4,16:Il sacerdote, che e unto. Il Pontefice. Vedi vers. 3

4,18:Che è alla porta. Vicino alla porta.

4,22:Un principe. Per questo nome intendonsi i capi di famiglia, e quelli della tribù, e i capi dell'esercito.

4,25:Nel sangue di questa ostia per il peccato. Vuol significare, che se questa non fosse ostia per lo peccato, il sacerdote non tingerebbe i corni dell'altare col di lei sangue; perocchè questo non facessi, se non in quella specie di sacrifizj. L'altare rappresentava Dio, onde aspergendo l'altare col sangue di quell'ostia si veniva a dare a Dio il sangue di essa in vece del sangue e della vita del peccatore. Si in questo versetto, come in altri luoghi in vece di ostia per il peccato, l'Ebreo legge peccato; e cosi l'Apostolo parlando di Cristo dice, che il Padre fece peccato per noi colui, che non avea peccato cerano 2. Cor. V. ult.

4,26:Sopra del quale farà bruciare il grasso, ec. Le carni poi saran date a' sacerdoti. Vedi cap. IV. 26

4,35:In olocausto al Signore. L'Ebreo s'esprime qui, come nel capo III. 5. Vedi sopra.
Notisi che nel sacrifizio per lo peccato usavasi il sale, ma non altre libagioni né di vino, né d'olio, né di farro, le quali si usavan solo pell'olocausto, e per l'ostia pacifica.