Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Esodo 5


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Mosè e Aronne intimano a Faraone i comandi di Dio; ma egli se ne burla, e aggrava quel più gli Israeliti, negando ad essi le paglie: la qual cosa avendo udito Mosè prega per essi il Signore.

1Dopo di ciò andarono Mosè, e Aronne a dire a Faraone: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Lascia andare il mio popolo affinché mi offerisca sacrifizio nel deserto.2Ma quegli rispose: Chi è il Signore, onde io debba udir la sua voce, e lasciar andare Israele? non so chi sia il Signore, e non lascerò andare Israele.3Disser quegli: Il Dio degli Ebrei ci ha chiamati, affinché andiamo tre giornate di strada nella solitudine a sacrificare al Signore Dio nostro, perché non venga sopra di noi la peste, o la spada.4Disse loro il re d'Egitto: Per qual motivo voi Mosè, ed Aronne disturbate il popolo dai suoi lavori? andate alle vostre incumbenze.5E disse Faraone: Il popolo è grande nel paese: vedete, come la moltitudine si è augumentata: quanto più se li lascerete respirare da' lavori.6Allora adunque comandò a' soprastanti de' lavori, ed agli esattori del popolo, dicendo:7Voi non darete più come prima le paglie al popolo per fare i mattoni; ma vadano essi a raccoglier le stoppie.8E imporrete loro la stessa quantità di mattoni di prima senza diminuzione alcuna: perocché hanno bel tempo, e per questo gridano, e dicono: Andiamo a sacrificare al nostro Dio.9Opprimiamoli co' lavori, e li dieno compiti, affinché non dieno retta alle ciance.10Andarono adunque i soprastanti de' lavori, e gli esattori, e dissero al popolo: Faraone così dice: Io non do a voi le paglie:11Andate a raccoglierne dove potete trovarne: e non si sbasserà nulla del vostro lavoro.12E il popolo si disperse per tutta la terra d'Egitto a raccoglier le paglie.13E i soprastanti de' lavori li pressavano, dicendo: Compite il vostro lavoro dì per dì, come solevate, quando vi si davan le paglie.14E furono flagellati i maestri de' lavori de' figliuoli d'Israele dagli esattori di Faraone, i quali dicevano: Per qual motivo non avete compito ieri, e oggi la quantità dei mattoni secondo il solito?15E i capi de' figliuoli di Israele andarono gridando a trovare Faraone, e dissero: Per qual motivo tratti male così i tuoi servi?16Non si danno a noi le paglie, e ci si ordinano i mattoni come prima: ecco che noi tuoi servi siamo straziati coi flagelli, e si fa ingiustizia al tuo popolo.17Disse egli: Siete gente infingarda, e per questo dite: Andiamo a far sacrifizii al Signore.18Andate adunque a lavorare: non vi saran date le paglie, e darete il solito numero di mattoni.19E i capi de' figliuoli di Israele si vedevano a mal partito, perocché dicevasi loro: Non si diminuirà nulla dei mattoni da farsi dì per dì.20E usciti da Faraone si imbatterono in Mosè, e Aronne, i quali aspettavano colà presso.21E disser loro: Il Signore vegga, e giudichi; perocché voi ci avete messi in cattivo odore dinanzi a Faraone, e ai servi di lui, e gli avete posta in mano la spada, perché ci uccida.22E si rivolse Mosè al Signore, e disse: Signore, per qual motivo hai tu afflitto questo popolo? Perché mi hai tu mandato?23Imperocché dopo che io son venuto a trovar Faraone per parlargli in tuo nome, egli ha afflitto il tuo popolo, e tu non gli hai liberati.

Note:

5,1:Affinché mi offerisca sacrifizio nel deserto.A L'Ebreo piuttosto significa celebri una solennità; ma il sacrifizio è una parte principale delle solennità, che si celebrano in onore di Dio.

5,3:Perchè non venga sopra di noi la peste, ec. Dio ci punirebbe di pestilenza, o di spada, se noi non obbedissimo.

5,7:Non darete più come prima le paglie ec. La paglia potea servire o a cuocere i mattoni, ovvero a mescolarsi colla terra, della quale faceansi i mattoni; la quale terra mediante la paglia si rendeva più tenace, e più soda, e questi mattoni seccavansi al sole in molti paesi dell'orientee.

5,14:E furono flagellati i maestri de' lavori ec. Oltre i soprastanti Egiziani messi dal re (vers. 6.) vi erano degli Ebrei proposti a vigilare a' lavori; e questi furono i flagellati, come si vede chiaramente dal testo Ebreo.

5,22-23:Perché mi hai tu mandato? Imperocchè dopo che io son venuto ec. Parole non di contumacia e di collera, ma di preghiera e di appassionata carità, come notò un antico interprete.