Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Esodo 33


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Quietate le minace di Dio contro il popolo, il popolo depone i suoi ornamenti, e piange il suo peccato: Dio si placa, e parta con Mosè a faccia a faccia. Questi brama di vedere il volto, e la gloria del Signore.

1E il Signore parlò a Mosè, e disse: Va’, parti da questo luogo tu, e il popol tuo cavato da te dalla terra d'Egitto, verso la terra, che io promisi con giuramento ad Abramo, ad Isacco, e a Giacobbe, quando dissi: Daralla alla tua stirpe:2E manderò tuo precursore l'Angelo per cacciarne il Chananeo, e l'Amorrheo, e l'Hetheo, e il Pherezeo, e l'Heveo, e' l Jebuseo;3Onde tu entri nella terra, che scorre latte e miele. Imperocché io non verrò teco, dappoiché tu sei un popolo di dura cervice: perché io non abbia a sterminarti nel viaggio.4Ma avendo udito il popolo queste dolorose parole pianse: e nissuno si vestì de' soliti suoi ornamenti.5E il Signore disse a Mosè: Di’ a' figliuoli d'Israele: Popolo di dura cervice sei tu: se io mi porrò una volta in mezzo a te, io ti sterminerò. Su via, deponi i tuoi ornamenti affinché io sappia, come ho da trattarti.6Deposero adunque i figliuoli d'Israele i loro ornamenti appiè del monte Horeb.7E Mosè deposto il tabernacolo, lo tese in lontananza fuor degli alloggiamenti, e chiamollo il tabernacolo dell'alleanza. E tutti quelli del popolo, che avean qualche disputa, andavano al tabernacolo dell'alleanza fuori degli alloggiamenti.8E allorché Mosè usciva per andare al tabernacolo, si alzava tutta la moltitudine, e ognuno se ne stava ritto sulla porta della sua tenda, e tenevan dietro cogli occhi a Mosè, fino a che non era entrato nel tabernacolo.9E quando questi era entrato nel tabernacolo dell'alleanza, la colonna della nuvola calava, e stava alla porta, e Dio parlava con Mosè,10Veggendo tutti, come la colonna della nuvola era ferma alla porta del tabernacolo. Eglino poi si stavan sulle porte delle loro tende, e adoravano il Signore.11E il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come suole un uomo parlare col proprio amico. E quando egli se ne tornava agli alloggiamenti, il suo giovine ministro Giosuè figliuolo di Nun non si dipartiva dal tabernacolo.12E Mosè disse al Signore: Tu mi comandi di esser guida di questo popolo, e non mi fai sapere, chi sia colui, che tu manderai con me, e ciò anche dopo che hai detto: Ti conosco per nome, e tu hai trovato grazia dinanzi a me.13Se adunque io ho trovato grazia nel tuo cospetto, fammi veder la tua faccia, affinché io ti conosca, e trovi grazia dinanzi a' tuoi occhi: getta il tuo sguardo sopra questo popolo, e sopra questa nazione.14E il Signore disse: La mia presenza ti precederà, e io darotti requie.15E Mosè disse: Se tu stesso non vai innanzi a noi, non ci far partire da questo luogo.16Imperocché come mai potrem conoscere io, e il popolo di aver trovato grazia nel tuo cospetto, se non vieni con noi, affinché siamo rispettati da tutti i popoli, che abitano la terra?17E il Signore disse a Mosè: Quello pure, che tu hai detto, io lo farò: perché tu hai trovato grazia dinanzi a me, e ti conosco per nome,18E quegli disse: Fammi veder la tua gloria.19Rispose: Io ti mostrerò tutto il bene, e pronunzierò il nome di Signore dinanzi a te: come io avrò misericordia di chi vorrò, e sarò clemente verso di chi mi piace.20E soggiunse: Non potrai vedere la mia faccia; perocché non viverà uomo dopo avermi veduto.21E di poi: Ecco, disse, che io ho un luogo, dove mi sto, e tu starai su quel masso.22E quando passerà (per colà) la mia gloria, io ti porrò nella bocca di quel masso, e ti adombrerò colla mia destra, fin a tanto ch'io sia passato.23E ritirerò la mia mano, e vedrai il mio tergo: ma la faccia mia non potrai vederla.

Note:

33,1:Il popol tuo. Non dice il mio popolo a motivo della recente idolatria.

33,3:Io non verrò teco, dappoichè ec. Non sarò più lo stesso con te; ma ti darò un Angelo per tua guida. Questa separazione di Dio dal suo popolo fu indicata col tendersi il tabernacolo in distanza dagli alloggiamenti, vers. 7. Essendo, dice Dio, la grandezza delle tue empietà proporzionata in certo modo all'amore, che io ti mostrava, è meglio per te, che io mi dilunghi in qualche modo da te, e meno ti favorisca, affinchè gl'insulti che tu farai alla mia Maestà, non mi riducano a sterminartî.

33,7:Mosè deposto il tabernacolo, ec. il tabernacolo ordinato da Dio non era ancor fatto; onde s'intende qui un tabernacolo destinato alle adunanze del popolo particolarmente pel culto della religione, in cui Dio soleva parlare a Mosè prima dell'erezione dell'allro tabernacolo. Il vedere trasportato fuori degli alloggiamenti quel tabernacolo dovea umiliare gli Ebrei, e dar loro una maggior idea del loro peccato, per cui eransi renduti indegni di avere tra loro lo stesso Dio.

33,11:Il suo giovane ministro ec. Giosuè avea almeno cinquant'anni; ma è chiamato giovane, eppur fanciullo per l'obbedienza, colla quale serviva a Mosè, come un figliuolo al padre. Vedi Gen. XXXVII. 2., o XII. 12. Si vede, che tutta la cura del tabernacolo in assenza di Mosè era affidata a Giosuè, il quale solo potea entrarvi, ed egli solo vi accompagnava Mosè, quando vi andava; perocchè non vi dormivano nè egli, ne Mosè.

33,12-13:Non mi fai sapere, chi sia ec. Dio avea detto, che manderebbe un Angelo a condurre il popolo alla terra promessa: Mosè volea qualche cosa di più; volea, che Dio stesso fosse lor guida; e questo egli domanda a Dio con molta umiltà e verecondia, e perciò non in termini chiari, ed espressi.
Fammi vedere la tua faccia. Fammiti vedere qual duce e condottiero del nostro viaggio, affinchè io ti conosca placato e propizio a me e al popolo.

33,14:La mia presenza ec. Vale a dire, lo stesso, come hanno i LXX.
E darotti requie. Sarò tuo conforto in tutti i pericoli, ovvero ti consolerò, concedendo alla tua fede, e alle tue istanze quello, che io ti negai per la pervicacia del popolo.

33,15-16:Se tu stesso non vai innanzi a noi, ec. Non è, che Mosè dubitasse dell'effetto della promessa di Dio, ma pieno di consolazione, d'amore, e di gratitudine torna a ribattere lo stesso punto, e a spiegare vie più le ardenti sue brame; onde ottiene, che Dio gli confermi la stessa promessa. Vedi sopra questo luogo Ambros. lib. 3. ep. II. ad Iren.

33,18:Fammi vedere la tua gloria. Il Signore, o sia l'Angelo in figura umana parlava a Mosè; ma questi non vedea colui, che gli parlava di mezzo alla nuvola: egli perciò domanda la grazia di vederlo. S. Agostino e altri Padri hanno creduto, che Mosè bramasse di vedere l'essenza stessa di Dio; ma comunemente è rigettata questa opinione, perché Mosè non potea ignorare, che Dio non vedesi in questa vita, se non per enimmi.

33,19:Io ti mostrerò tutto il bene. Ti farò vedere tutto quel bene, che tu sei capace di vedere al presente.
E pronunzierò il nome di Signore ec. Quando io passerò davanti a te, pronunzierò ad alta voce il nome di Signore, il nome sacrosanto Jehovah; nome proprio del solo Dio Vero, il quale ha anche per suo speciale attributo la misericordia, e la clemenza, di cui fo parte agli uomini secondo il mio beneplacito. Veggasi cap. XXXIV.6., dove Dio adempie questa promessa.

33,20:Non potrai vedere la mia faccia. Tu Vorresti Vedere la mia faccia, e la gloria, onde io sono circondato nella figura corporea, che io ho vestita per parlare con te; ma siccome ella rappresenta, benché imperfettamente, l'essere divino, tu non potresti vederla senza morire. Vedi Gen. XIII. 16.

33,21-22:Io ho un luogo, dove mi sto, ec. V'ha un luogo sul monte, cui onoro di mia presenza, dove son solito di parlarti, e dove ordinariamente si ferma la nuvola: quando io vorrò passare per quel luogo con tutta la gloria, onde io son cinto, io ti farò mettere in una caverna del masso, e ti farò ombra colla mia mano, affinché tu non mi vegga in faccia; ma passato che io sia, farò a te vedere il mio tergo. Vedi cap. XXXIV.
Con gran ragione S. Agostino, quaest. 154 ravvisò in tutta questa storia una profezia riguardante Gesù Cristo. La faccia del Signore significa la divinità di Cristo: i Giudei non conobbero questa divinità, anzi uccisero Cristo, perché egli si dichiarava figliuolo di Dio; ma passato che egli fu al Padre dopo la morte e la risurrezione, molti de' medesimi Ebrei videro i segni, i prodigi, le opere grandi, che ci lasciò dietro a se, e abbracciaron la fede.