Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Esodo 3


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Il Signore apparisce in un roveto, che arde senza consumarsi, a Mosè, che pasce le pecore di Jetro suo suocero. Lo manda ancor suo malgrado a liberare i figliuoli d'Israele dalle mani di Faraone con ispogliare gli Egiziani.

1Or Mosè pasceva le pecore di Jetro sacerdote di Madian, suo suocero: e avendo condotto il gregge al fondo del deserto, giunse al monte di Dio Horeb.2E gli apparve il Signore in una fiamma ardente di mezzo ad un roveto: ed egli vedeva, che il roveto ardeva, e non si consumava.3Disse adunque Mosè: Anderò ad osservare questa visione grande, come mai il roveto non si consumi.4Ma il Signore veggendo, come egli si movea per andare a vedere, chiamollo di mezzo al roveto, e disse: Mosè, Mosè. Ed ei rispose: Son qui.5E quegli: Non avvicinarti, disse, a questo luogo: sciogli da tuoi piedi i calzari: perocché santa è la terra dove tu hai i piedi.6E disse: Io sono il Dio del padre tuo, il Dio d'Abramo, il Dio d'Isacco, e il Dio di Giacobbe. Si coperse Mosè la faccia: perocché non ardiva di mirare verso Dio.7E il Signore gli disse: Ho veduto l'afflizione del popol mio in Egitto, e ho udite le sue grida cagionate dalla durezza di coloro, che soprintendono a' lavori:8E conoscendo i suoi affanni son disceso a liberarlo dalle mani degli Egiziani, per trarlo di quella terra ad una terra buona, e spaziosa, ad una terra, che scorre latte, e miele, alle regioni del Chananeo, e dell'Hetheo, e dell'Amorrheo, e del Pherezeo, e dell'Heveo, e del Jebuseo.9Le grida, io dico, de' figliuoli d'Israele sono pervenute a me: e ho mirata l'afflizione loro, sotto di cui sono oppressi dagli Egiziani.10Ma vieni, e io ti spedirò a Faraone, affinché tu tragga il popolo mio, i figliuoli di Israele dall'Egitto,11Disse Mosè a Dio: Chi son io per andare a trovar Faraone, e per trarre i figliuoli d'Israele dall'Egitto?12Ed ei gli disse: Io sarò con te: e il segno, che tu avrai dell'averti io mandato, sarà questo: Quando avrai tratto il mio popolo fuor dell'Egitto, offrirai sacrifizii a Dio sopra di questo monte.13Disse Mosè a Dio: Ecco ch'io anderò a trovare i figliuoli d'Israele, e dirò loro: Il Dio dei padri vostri mi ha spedito a voi. S’ei mi diranno: Qual è il suo nome? che dovrò io dir loro?14Disse Dio a Mosè: io sono quegli, che sono. Così dirai a' figliuoli di Israele: colui, che è, mi ha spedito a voi.15E di nuovo disse Dio a Mosè: Queste cose dirai a' figliuoli d'Israele: Il Signore Dio de' padri vostri, il Dio di Abramo, il Dio d'Isacco, e il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo nome io ho in eterno, e con questo mi rammenteranno per tutte le generazioni.16Va', e raduna i seniori d'Israele, e dirai loro: Il Signore Dio dei padri vostri mi è apparito, il Dio d'Abramo, il Dio d'Isacco, il Dio di Giacobbe, e ha detto: Io vi ho visitati attentamente, e ho veduto tutto quel che è stato di voi nell'Egitto.17E ho decretato di trarvi dalla oppressione d'Egitto alla terra del Chananeo, e dell'Hetheo, e dell'Amorrheo, e del Pherezeo e dell'Heveo, e del Jebuseo, a una terra, che scorre latte, e miele.18Eglino ascolteranno la tua voce: e anderai tu co' seniori d'Israele dinanzi al re d'Egitto, e gli dirai: Il Signore Dio degli Ebrei ci ha chiamati: noi faremo tre giornate di viaggio nella solitudine per offerir sacrifizio al Signore Dio nostro.19Ma io so, che il re di Egitto non vi lascerà andare, se non forzato da mano potente.20Perocché io stenderò la mia mano, e flagellerò l'Egitto con tutti i prodigi, che io sono per fare tra di loro: dopo questi vi lascerà andare.21E farò sì, che questo popolo troverà grazia al cospetto degli Egiziani; e quando partirete, non uscirete con le mani vote:22Ma ogni donna chiederà alla sua vicina, e alla sua casigliana, vasi d'argento, e d'oro, e vestimenta: e li porrete addosso a' vostri figliuoli, e alle vostre figlie, e spoglierete l'Egitto.

Note:

3,1:Giunse al monte di Dio Horeb.Il monte Horeb e nell'Arabia Petrea, ed è vicinissimo al Sinai. Egli è anticipatamente chiamato monte di Dio a motivo delle apparizioni e rivelazioni che ivi ebbe Mosè. In questi luoghi credesi scritto da lui il libro della Genesi a consolazione de' suoi fratelli.

3,2:Gli apparve il Signore ec. Per comune opinione de' Padri, colui che apparve a Mosè nel roveto ardente, fu il Figliuolo di Dio; e il solo riflettere, che quegli si attribuisce l'autorità, e l'essenza di Dio, e ne prende il nome incomunicabile, ciò, dico, può bastare a persuadere chi ricusasse di arrendersi all'autorità per motivo di aver dubitato su questo punto alcuno degli antichi Padri. L'Ebreo legge l'angelo del Signore; ma anche il Figliuolo di Dio è chiamato altre volte Angelo: anzi secondo la significazione di questo nome egli è il vero Angelo, il Nunzio, l'Ambasciadore di Dio agli uomini.
Il roveto ardeva, e non si consumava. La fiamma circondava talmente i rami del roveto, che pareva, ch' egli gittasse fuoco, restando però sempre illeso: immagine dello stato di Mosè, e degl'Israeliti posti da Dio nel fuoco della tribolazione, da cui però doveano uscire illesi e gloriosi.

3,5:Sciogli da' tuoi piedi i calzari ec. Questo rito dinota l'interiore umiltà e riverenza, colla quale dee l'uomo presentarsi davanti alla maestà del Signore: passò questo rito agli Ebrei, e i sacerdoti facevano le loro funzioni nel tempio a piedi scalzi, come afferma Teodoreto, e sembra indicarsi nel capo xxx. 19. Fu poi praticato questo rito anche da' Gentili; onde quel detto attribuito a Pitagora; sacrifica, e adoro co' piè ignudi.

3,6:Si coperse Mosè la faccia: ec. Vedasi, come la presenza di Dio infonde nell'animo di Mosè un sentimento grande della propria bassezza e indegnità.

3,8:Ad una terra buona, e spaziosa, ad una terra, ec. S. Girolamo le da cento sessanta miglia di lunghezza da Dan a Bersabea, e quarantasei di larghezza da Joppo a Bethlehem. Secondo queste misura la terra promessa non è di un'eccessiva estensione; ma il titolo, che le si da qui di ampia terra, è relativo al paese di Gessen molto angusto riguardo al numero degli Ebrei, e riguardo a questa medesima terra. Quanto alla sua fertilità può vedersi quello, che ne ha scritto il Brocardo, il quale circa trecento anni sono vi passò dieci interi anni. La sola popolazione quasi incredibile, che in essa si mantaneva, è una dimostrazione insuperabile della bontà de' terreni di Chanaan. Quella specie di filosofi, i quali in questi nostri tempi si ajutano, quanto possono, per oscurare tutte le verità ancor più manifeste, affin di poter negare la fecondità della terra santa, debbono avere in contanti, che la nazione Ebrea mangiasse de' sassi. Riguardo allo scorrervi latte e miele, benché questa sia un'espressione iperbolica simile ad altre usate anche da autori profani per descrivere la fecondità d'un Paese, l'abbondanza dell'uno e dell'altro è attestata da modernissimi viaggiatori.

3,11:Chi sono io per andare ec. Egli sapeva già di essere stato eletto da Dio a tale impresa; ma considerando qui la sua debolezza e incapacità, per sentimento non di diffidenza, ma di umiltà sta titubando.

3,12:Il segno, che avrai dell'averti io mandato, ec. Conferma Dio la missione di Mosè, che è quello, che dovea bastare a lui per adempirla animosamente sulla certa fidanza dell'ajuto di chi lo mandava. Io sono, che ti spedisco; io per conseguenza sarò con te, e in segno, che ti spedisco, ti prometto, che tu, liberato il popolo dall'Egitto, offerirai a me sacrifizio sopra questo stesso monte. Sogno simile fu dato ad Ezechia, e anche a Davidde. Vedi 1. Reg XVI.13.4. Reg. XIX. 29.

3,14:IO SONO QUEGLI, CHE SONO. S. Giovanni nell'Apoc. 1. 8. espresse la forza di questo nome, dicendo: Colui, ch'è, che era, e che sarà. Vedi le note a questo luogo. Dinotasi con questo nome la necessita dell'esistenza di Dio, l'eternità, l'immutabilità, e la pienezza dell'essere. I filosofi Pagani fecero uso di questa definizione di Dio, onde Platone nel Timeo scrive, che quello solo è ch'è eterno ed immutabile: le altre cose poi, anzi che essere, più veramente non sono: quindi ancora la celebre iscrizione del tempio di Delfo: Tu sei. La maniera di pronunziare il nome incomunicabile di Dio è diversa negli antichi autori, e nei padri. S. Girolamo e Origene pronunziano Jao. Vedi il primo in Ps. 8., o il secondo, lib. 6. cont. Cels. I più lo pronunziano Jehovah: i Giudei non pronunziano questo nome; ma incontrandolo nel testo della Scrittura leggono in cambio di esso Adonai.
Con questo mi rammenteranno ec. Con questo nome Jehovah io sarò rammentato e invocato nei tempi avvenire.

3,16:I seniori d'Israele. Alcuni per questi seniori intendono un consiglio, o sia senato permanente eletto per provvedere alle occorrenze di quella repubblica sotto la dipendenza del re d'Egitto: altri vogliono, che in questo luogo sieno indicati solamente i capi delle tribù, e i più ragguardevoli uomini rispettati non per la legittima potestà, di cui fossero rivestiti, ma per la loro età e virtù.

3,18:Faremo tre giornate di viaggio ec. Dio fa sapere al tiranno parte del vero, e gliene cela l'altra parte. Da Gessen al Sinai non v'ha più di tre giornate di strada. Il sacrifizio dovea farsi sul Sinai, vers. 12.

3,22:Ogni donna chiederà alla sua vicina ec. Si vede, che gli Ebrei viveano mescolati cogli Egiziani nella terra di Gessen.
E spoglierete l'Egitto. Ottima maniera di acquisto ella è questa donazione, che DIO fa agli Ebrei di tutto quello, che potranno prendere dall'Egitto; e questa donazione fu loro fatta da Dio in pagamento e compensazione delle fatiche sofferte da essi in servendo al re, per le quali nissuna mercede non era stata renduta giammai. Vedi Sap. X. 17. Tertull. Lib. II. cont. Mare, cap. 20. conquide gli empi, i quali da questo luogo presero occasione di bestemmiare contro Dio, come autore del peccato.