Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Esodo 17


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Agl'Israeliti, che mormoravano di nuovo in Raphidim per mancanza d'acqua, il Signore dà dell'acqua da un masso. Gli Amaleciti assaliscono gli Ebrei; ma combattendo Giosuè, e Mosè pregando colle mani distese sul monte, i nemici son vinti.

1Partì di poi tutta la moltitudine de' figliuoli d'Israele dal deserto di Sin, e fatte le loro fermate secondo gli ordini del Signore, posero gli alloggiamenti a Raphidim, dove non ebbe il popolo acqua da bere.2E levatosi a romore contro Mosè, disse: Dacci acqua da bere. Rispose loro Mosè: Perché mormorate contro di me? Perché tentate voi il Signore?3Pativa adunque in quel luogo il popolo per la sete mancando l'acqua, e mormorrò contro Mosè, dicendo: Perché ci hai tu fatti uscire dall'Egitto a far perire di sete noi, e i nostri figliuoli, e i giumenti?4Ma Mosè alzò la voce al Signore, dicendo: Che farò io di questo popolo? non andrà molto, che ei mi lapiderà.5E il Signore disse a Mosè: Fatti incontro al popolo, e prendi teco de' seniori d'Israele: e prendi nella tua mano la verga, con cui percuotesti il fiume, e va'.6Ecco che starò ivi dinanzi a te sopra la pietra di Horeb: e tu percuoterai la pietra, e ne scaturirà l'acqua, affinché il popolo beva. Così fece Mosè in presenza de' seniori d'Israele:7E pose a quel luogo il nome di Tentazione a causa della mormorazione de' figliuoli d'Israele, e perché eglino tentaron il Signore, dicendo: È egli con noi il Signore, o non è?8Ma gli Amaleciti vennero a dar battaglia ad Israele in Raphidim.9E disse Mosè a Giosuè: Fa' una scelta di uomini, e va' a combattere contro gli Amaleciti: domane io starò sulla cima del monte, tenendo la verga di Dio nella mia mano.10Fece Giosuè quello che Mosè avea detto, e attaccò la zuffa con Amalec: e Mosè, ed Aronne, ed Hur salirono sulla vetta del monte.11E quando Mosè alzava le mani, Israele vinceva: ma se egli alcun poco abbassava le mani, Amalec era vincente.12E Mosè avea stanche le braccia: presa adunque una pietra gliela poser sotto, ed ei vi si mise a sedere: e Aronne e Hur sostenevano a lui le braccia dall'una e dall'altra parte. Donde avvenne, che le sue braccia ressero immote fino al tramontar del sole.13E Giosuè sbaragliò Amalec, e mise a fil di spada il suo esercito.14E il Signore disse a Mosè: Scrivi questa cosa per memoria in un libro, e falla sapere a Giosuè; perocché io cancellerò sotto del cielo la memoria di Amalec.15E Mosè edificò un altare, a cui impose questo nome: Il Signore mia esaltazione, e disse:16La mano del Signore dal soglio di lui sarà stesa, e farà guerra contro Amalec per tutte le generazioni.

Note:

17,1:E fatte le loro fermate. Dal deserto di Sin passarono a Daphea, e da Daphea secondo alcuni ad Alus, e di poi a Raphidim.

17,2:Perché tentate voi il Signore? Per quel motivo diffidate della protezione del Signore sperimentata già tante volte, chiedete nuovi miracoli, onde conoscere se Dio sia con voi?

17,7:Non colla impazienza, né colle mormorazioni, ma coll'orazione e fidanza in Dio dovete impetrare il suo ajuto ne' vostri bisogni.

17,5:La verga, con cui percuotesti il fiume. Il Nilo, cap. VII. 20.

17,6:Starò ivi dinanzi a te sulla pietra di Horeb. Il monte di Horeb era congiunto al Sinai: a Mosè era notissimo quel monte, sul quale area veduto il roveto ardente, e dove Dio gli area comandato di andar a liberare il suo popolo dall'Egitto. Alcuni viaggiatori dicono, che duri tuttora la fontana fatta scaturir da Mosè, altri, che quel masso non dia più acqua; ma vi si vedono de' segni delle aperture, per le quali passava l'acqua. S. Paolo, 1. Cor. X. 4., ravvisò in questo atto il mistero di Cristo, come ivi si è osservato. Ma siccome l'Apostolo dice, che questa pietra, o sia l'acqua della pietra seguitava gli Ebrei; quindi alcuni Interpreti credono, che gli stessi Ebrei camminassero sempre lungo il rio fatto dalla acqua della pietra fin dove questo si scaricavano nel mare, cioè fino ad Asiongaber: imperocchè da' Numeri, cap. XX. 1. 2., apparisce, che non seguitarono queste acque sino alla fine del viaggio, come hanno creduto gli Ebrei, e alcuno degl'Interpreti, nè quella parola di Paolo significa tutto questo, per quanto pormi.

17,7:Pose a quel luogo il nome di Tentazione. L'Ebreo: chiamò quel luogo massa e meriba, cioè tentazione e contraddizione. Della ingratitudine e pervicacia dimostrata in questo luogo degli Ebrei si parla in molti luoghi della scrittura. Vedi Ps. LXXXVII. 15., Ps. CXVIII. 8., cv., 14. Heb. cap. III. 7. 8. ec.

17,8:Ma gli Amaleciti ec. Erano discendenti di Amalec, figliuolo di Eliphaz, il quale era primogenito di Esau. Gen. cap. XXXVI. 12.; il loro paese era nell'Arabia Petrea verso il mar rosso.

17,9:Disse a Giosuè. Egli era figliuolo di Nun, e della tribù di Ephraim. Da prima si chiamò Osea, ovvero Ausem; ma dopo la vittoria riportata da lui contro gli Amaleciti fu chiamato sempre Giosuè, ovvero Jhosuah, che e lo stesso nome di Gesù Cristo nostro redentore, di cui in figura questo grand'uomo eletto da Mosè con profetico spirito a comandare alle schiere d'Israele Contro gli Amaleciti.

17,11:E quando Mosè alzava le mani ec. La maggior parte de' padri dicono, che Mosè teneva le mani distese, rappresentando la figura della croce di Cristo nel tempo che orava, e predicando con quest'azione la vittoria, che dovea riportare per noi Gesù Cristo sulla sua croce contro il Demonio. S. Girolamo, lib. 2. cont. Jovin., scrisse, che all'orazione di Mosè andò congiunto il digiuno di tutto il popolo fino alla sera.

17,12:E Hur. Egli era figliuolo di Caleb, figliuolo di Erson, il qual Caleb era diverso da Caleb di Jephone.

17,14:Io cancellerò... la memoria di Amalec. Ecco quello, che Mosè dovea scrivere in questo libro, e farlo anche sapere a Giosuè, che lo notificasse agli altri capi del popolo. Vedi 1. Reg. XV. La crudeltà, che aveano usata gli Amaleciti contro gli Ebrei, e descritta, Deuteron. XXV. 18.; onde meritarono, che Dio li facesse cadere adesso sotto la spada di Giosuè, e di poi sotto quella di Saul, dopo il quel tempo non si parla mai più di loro.

17,16:La mano del Signore dal soglia di lui sarà stesa. Vale a dire: Il Signore stendendo la mano dal suo trono giurerà guerra contro Amalec, e gli farà guerra in perpetuo. Si è veduta altre volte la formalità usata nel far giuramento di stendere la mano. Parmi questo il senso di questo luogo più oscuro nell'originale, che nella volgata.