Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Esodo 16


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Mormorano gl' Israeliti nel deserto di Sin per la scarsezza de' viveri, e Dio manda loro le quaglie, e piove manna a sazietà. Comando del Signore intorno all'osservanza del sabato, e intorno al raccoglier la manna, e come dee riporsene per memoria dell'averli Dio nutriti con essa ogni dì per quarant'anni.

1E si partiron da Elim, e giunse tutta la moltitudine dei figliuoli d'Israele nel deserto di Sin, che è tra Elim e Sinai, a' quindici del secondo mese dopo la loro partenza dalla terra d'Egitto.2E tutta la turba dei figliuoli d'Israele mormorò contra Mosè ed Aronne in quella solitudine.3E disser loro i figliuoli d'Israele: Fossimo pur noi rimasi estinti per man del Signore nella terra d'Egitto, quando sedevamo sopra le caldaie piene di carni, e mangiavamo il pane a sazietà: perché ci avete condotti in questo deserto per far morire tutta la gente di fame?4Ma il Signore disse a Mosè: Ecco che io pioverò a voi pane dal cielo: vada il popolo, e raccolga tanto che basti dì per dì: ond'io faccia prova di lui, se cammini, o no secondo la mia legge.5Ma il sesto dì ne prendano da serbare, e sia il doppio di quel che solevano pigliare per ciascun giorno.6E Mosè ed Aronne dissero a tutti i figliuoli d'Israele: Questa sera voi conoscerete, che il Signore è quegli che vi ha tratti dalla terra d'Egitto:7E domattina vedrete la possanza del Signore: imperocché egli ha udito le vostre querele contro di lui. Quanto a noi, che è quel, che noi siamo, onde abbiate a mormorare contro di noi?8E soggiunse Mosè: il Signore questa sera vi darà delle carni da mangiare, e domattina del pane a sazietà; perché egli ha udite le mormorazioni vomitate da voi contro di lui: perocché noi che siamo? non sono contro di noi le vostre mormorazioni, ma contro il Signore.9Disse ancora Mosè ad Aronne: di' a tutta la moltitudine de' figliuoli d'Israele: Presentatevi dinanzi al Signore: perocché egli ha udite le vostre mormorazioni.10E in quello che Aronne parlava a tutta la moltitudine de' figliuoli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto: ed ecco che la gloria del Signore si fé vedere nella nuvola.11E il Signore parlò a Mosè, e disse:12Ho udite le mormorazioni de' figliuoli d'Israele; tu dirai loro: Questa sera mangerete delle carni, e domattina vi satollerete di pane; e conoscerete, ch'io sono il Signore Dio vostro.13Fattosi adunque sera vennero le quaglie, che ricopersero gli alloggiamenti: e alla mattina la rugiada era sparsa intorno agli alloggiamenti.14La quale avendo coperta la superficie della terra, videsi nel deserto una cosa minuta, e come pestata nel mortaio, e simile alla brinata (che cade) sopra la terra.15E veduta che l'ebbero i figliuoli d'Israele, dissero l'uno all'altro: Manhu? vale a dire: Che è questo? Perocché non sapevan che cosa fosse. Disse loro Mosè: Questo è il pane datovi a mangiare dal Signore.16Ecco l'ordine dato dal Signore: Ne raccolga ognuno quanto gli basta pel suo nutrimento: così voi ne prenderete un gomor per testa secondo il numero delle anime, che stanno in ciascun tabernacolo.17E fecero così i figliuoli d'Israele: e ne raccolsero gli uni più, e gli altri meno.18E avendolo misurato a tanti gomor, chi ne avea raccolto di più, non ne ebbe in maggior quantità, e chi ne avea raccolto di meno, non ne trovò di meno; ma ciascheduno ne raunò a proporzione di quel che poteva mangiare.19E disse loro Mosè: Nissuno ne serbi pel dimane.20V' ebbe di quelli che non obbedirono a lui, e ne serbarono fino al dì seguente: e cominciò a bulicare di vermi, e si corruppe: e Mosè si adirò contro costoro.21E raunavano ognuno la mattina, quanto bastar poteva pel loro sostentamento: e quando il sole era riscaldato, la manna si squagliava.22Ma il sesto giorno raccolsero il doppio del cibo, vale a dire due gomor per testa: e andarono tutti i capi della moltitudine a darne parte a Mosè.23Il quale disse loro: Questo è quello che ha detto il Signore: Domani è la requie del sabato consacrata al Signore: fate tutto quello che avete da lavorare, e cuocete quel che vi è da cuocere: e quello che avanza, serbatelo per domane.24E fecero, come avea comandato Mosè: e (la manna) non si guastò, e non vi si trovò nissun verme.25E Mosè disse: Questo lo mangerete oggi: non ne troverete nella campagna oggi, perché è il sabato del Signore.26Raccoglietelo pei sei giorni: ma il settimo giorno non ne troverete, perché è il sabato del Signore.27E venne il settimo giorno: ed essendo andati alcuni del popolo per raccogliere, non ne trovarono.28E il Signore disse a Mosè: Fino a quando ricuserete di osservare i miei comandamenti, e la mia legge?29Riflettete, che il Signore ha dato a voi il sabato, e per questo il sesto giorno ha dato a voi doppio cibo: ognuno se ne stia nella sua tenda: nissuno esca dal suo posto nel settimo giorno.30E il popolo osservò la requie del settimo giorno.31E la famiglia d'Israele chiamò quel cibo col nome di Man: ed ella era simile al seme di coriandoli bianco, e nel sapore simile alla farina (impastata) col miele.32E Mosè disse: Questo è il comando dato dal Signore: Riempine un gomor, e si conservi per le generazioni, che saranno in appresso, affinché veggano di qual pane vi ho nudriti nella solitudine, quando vi ho tratti dalla terra d'Egitto.33E Mosè disse ad Aronne: Prendi un vaso, e mettivi della manna, quanta ne cape un gomor: e riponla dinanzi al Signore per conservarla nelle future vostre generazioni,34Come ha ordinato a me il Signore. E lo pose Aronne nel tabernacolo per conservarlo.35E i figliuoli d'Israele mangiaron la manna per quarant'anni, fino a tanto che giunsero in terra abitata: con questo cibo furono pasciuti, fino a tanto che giunsero a' confini della terra di Chanaan.36Il Gomor poi è la decima parte dell'ephi.

Note:

16,4:Ond'io faccia prova di lui ec. Dio, a cui nissun movimento è ignoto del cuore umano, dice, che vuol provare, cioè far conoscere agli stessi Ebrei, se veramente sieno obbedienti a lui, e si fidino di sua Previdenza. Ei vuol dar loro da mangiare; ma solamente dì per dì; e benché lo dia in gran copia, vuole, che non ne raccolgono più del necessario al vitto quotidiano, affinchè dipendano continuamente da lui, e ogni dì sentano gli effetti di sua benefica mano.

16,5:Ma il sesto dì nè prendano da serbare. Da queste parole gli antichi interpreti concludono, che la manna cadde la prima volta in giorno di Domenica, dalla quale al venerdì sono sei giorni. Nel sesto giorno adunque doveano gli Ebrei racoogliere il doppio di manna per serbarne la metà al sabato, giorno di riposo, nel quale Dio non volea, che avessero la fatica di raccorla, macinarla e cuocerla.

16,6-7:Quella sera poi conoseerete ec. Questa sera Dio vi darà delle carni, domani vi darà del pane; onde argomenterete e quello, che possa il Signore, e ch' egli è, che vi ha tratti dall'Egitto.

16,9:Presentatevi dinanzi al Signore. Volgendovi verso la nuvola, in cui risiede la maestà di lui, e donde egli si fa vedere, e parla a noi, e c'intima i suoi comandi. Vedi Ps. XCVIII. 7. Esod. XXXIII. 9

16,13-14:La rugiada era sparsa... la quale avendo coperta ec. Credesi comunemente, che questa rugiada sia la stessa manna; ma gli Ebrei dicono, che la rugiada cadeva colla manna, e la involgeva, e che tenuto il sole, e svanita la rugiada, restava la manna, che gli Ebrei poscia raccoglievano. Gli stessi Ebrei per rappresentare questo avvenimento pongono sulla mensa il pane tra due tovaglie. Il Caldeo, e Vatablo favoriscono tal sentimento, in cui si avrebbe una nuova somiglianza tralla manna, e il corpo di Cristo nell'Eucaristia velato sotto le specie del pane. Ma in primo luogo e contraria a questo racconto la nostra versione; in secondo luogo il calore del sole liquefaceva anche la manna; onde gli Ebrei dovean raccorla di buon mattino. Leggesi ne' Numeri XI. 9. che cadendo la notte la rugiada cadeva insieme anche la manna, ma questa rugiada comunemente s'intende, che cadesse prima della manna a ricoprire la terra, affinché la manna non restasse imbrattata.

16,16:Un gomor per testa. Il gomor tenea circa otto libbre; quantità sufficiente anche per un gran mangiatore.

16,18:Chi ne anca raccolto di più, non ebbe in maggior quantità, ec. Alcuni ne avean raccolto maggior quantità, altri minore; chi ne avea raccolto di più del suo bisogno, ne diede a chi ne avea raccolto di meno; così si fece quell'uguaglianza, alla quale sull'esempio di quello, che qui fu fatto, esortava Paolo i Cristiani. Vedi 1. Cor. VIII. 14. Alcuni padri credono, che Dio con un continuo miracolo diminuisse la quantità della manna a chi ne avea raccolto più del dovere, e l'accrescesse a chi ne avea raccolto meno.

16,21:Quando il sole era riscaldato, la manna si squagliava. Quella cioè, che restava sulla terra; perocchè quella raccolta dagli Ebrei non solo non si fondeva al sole; ma si cuoceva al fuoco, si pestava, e si macinava: tanto era consistente.

16,31:Ella era simile al seme di coriandoli. Era simile al seme di coriandoli nella forma, non nel colore; perocchè questi sono neri, e la manna era bianca.

16,33:Riponla dinanzi al Signore per conservarla ec. Vale a dire conservala per riporla nell'arca, quando questa sarà fatta: e nell'arca fu conservata questa manna in un vaso d'oro. Heb. IX. 4. Frattanto fu custodita nel tabernacolo o di Aronne, o di Mosè. Vedi verso seg. La manna è chiamata da Paolo cibo spirituale, per ragion di quel cibo veramente celeste, che era per essa il significato; vale a dire il Corpo di Cristo nell'Eucaristia: e la stessa Sapienza diceva agli Ebrei: Non Mosè diede a voi il pane del cielo; ma il Padre mio da a voi il pane vero del cielo, Joan. VI. 32.: colle quali parole venghiamo accertati, che la manna era una figura del mistero del corpo, e del sangue di lui nell'Eucaristia, e che questa figura era in se stessa, e ne' suoi effetti infinitamente da meno del figurato, che è Gesù Cristo disceso dal seno del Padre, e divenuto per un miracolo dell'amor suo verso degli uomini sostentamento delle anime nel pellegrinaggio di questa vita. In questo pane di vita ricevesi l'autore stesso di tutte le benedizioni, e di tutti i doni celesti, che viene dal cielo invincibilmente, e in maniera nascose a' sensi, come di notte scende non veduta la manna. Questo pane non è gustato, se non da quelli, i quali lasciato l'Egitto con le sue carnali delizie, vale a dire il secolo con tutto quello, che in esso si ama, passato il mare, cioè rinnovati, e purificati pel Battesimo verso la terra di promissione camminano. Passato il deserto al primo arrivo della terra di promissione cesserà la manna, perché nella patria beata goderanno li eletti la presenza del loro Dio e Salvatore non ascoso sotto il velame de' misteri, ma a faccia a faccia: la manna, dice lo stesso Cristo, non sottrasse gli Ebrei dalla morte; laddove questo pane celeste non solo conserva la vita delle anime; ma egli è ancora principio, e semenza d'immortalità pe' corpi stessi che lo ricevono. Con quanta maggior ragione perciò i fedeli considerando l'eccelso dono, il dono ineffabile, che Gesù Cristo fa loro di tutto se stesso nell'Eucaristia, pieni di altissima meraviglia diranno: Che è questo, che è questo? E con Davidde ripeteranno: Quanto è grande, o Signore, la moltiplice tua bontà, cui tu ascosa serbi per coloro, che temono. Ps. XXX. 23.