SCRUTATIO

Venerdi, 4 luglio 2025 - Sant´Elisabetta di Portogallo ( Letture di oggi)

Iob 30


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 1974
1 Ma ora fanno beffe di me li più giovani di tempo, i padri de' quali io non degnava di porre colli cani della mia gregge;1 Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2 de' quali la virtù delle loro mani era a me per nulla, e di quella vita pensavano essere non degni;2 Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3 sterili per povertade e per fame, i quali rodevano nella solitudine, straziati per la sozzezza e per miseria;3 disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4 e mangiavano l' erbe e le corteccie degli arbori; e le radici delli ginepri erano loro cibo.4 da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5 I quali delle valli tagliavano queste cose: e conciosia cosa che [le] avessono trovate, a quelle con rumore correvano.5 Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6 Nelli deserti abitavano delli torrenti, e nelle caverne della terra, ovvero sopra le spine.6 sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7 I quali a questa medesima cosa si dilettavano, e così si computavano d' essere assai delicati;7 In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8 (Mali) figliuoli delli sciocchi e delli non nobili, i quali non erano arditi di apparire nella terra.8 razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9 Ora nello loro canto sono vôlto, e fatto sono a loro in proverbio.9 Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10 Abbòminano me, e fuggonsi da lunga da me, e non si vergognano di sputarmi nella mia faccia.10 Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11 Lo carcasso suo aperse, e afflissemi; e lo freno pose nella mia bocca.11 Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha
abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12 Certo alla dritta parte dell' oriente le mie miserie si dirizzarono; li miei piedi sovvertirono e oppressono, quasi come onde di mare, colle sue vie.12 A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13 Dissiparono gli andamenti miei, e hannomi insidiato; soprastetteno, e non fu chi mi desse aiuto.13 Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14 Quasi come rotto lo muro e aperta la porta, rovinarono sopra me, e rivolti sono alle mie miserie.14 Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15 Ritornato sono in nulla; portonne come vento lo mio desiderio; e sì come nuvola trapassò la mia salute.15 I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16 Ma ora in me medesimo marcisce l'anima mia, e possiede me lo dì della afflizione.16 Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17 Nella notte la bocca mia è forata colli dolori; e coloro che mangiano me, non dormono.17 Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18 Nella moltitudine loro si consuma lo mio vestimento, e quasi come lo cappuccio della tunica (che s'intornia al collo), così cinsono me.18 A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19 Assomigliato sono al fango, e alla favilla e alla cenere.19 Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20 Chiamo a te, e non esaudisci me; io sto, e non mi ragguardi.20 Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21 E mutato se' a me in crudele, e avversasti me nella durezza della tua mano.21 Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22 Levasti me, e sì come ponente sopra lo vento gettasti a terra me molto.22 mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23 E (sopra ciò) io so che tu mi darai la morte, dove ordinata è la casa a ciascheduno vivente.23 So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24 Ma pertanto alla consumazione loro [non] metterai la tua mano; se elli scorreranno, tu medesimo li salverai.24 Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25 Di qui adietro io piagnea già sopra colui ch' era tormentato, e avea compassione l'anima mia al povero.25 Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26 Aspettava li beni, e vennero a me li mali; aspettava la luce, e scorsono le tenebre.26 Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27 Le mie cose dentro bollirono senza riposo alcuno; sopravennero a me li dì dell' afflizioue.27 Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28 Piangendo andava, senza furore; levandomi, nella turba chiamai.28 Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29 Fui io fratello delli dragoni, e compagno delle distruzioni.29 Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30 La mia cotica annegrita è sopra me; l'ossa mie si seccano per caldo.30 La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31 Tornata è in pianto la mia cetera, e l' organo mio nella voce delli piagnenti.31 La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.