Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Giobbe 41


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DIODATIBIBBIA CEI 1974
1 Trarrai tu fuori il leviatan con l’amo, O con una fune che tu gli avrai calata sotto alla lingua?1 Ecco, la tua speranza è fallita,
al solo vederlo uno stramazza.
2 Gli metterai tu un uncino al muso? Gli forerai tu le mascelle con una spina?2 Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo
e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?
3 Userà egli molti preghi teco? Ti parlerà egli con lusinghe?3 Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
4 Patteggerà egli teco, Che tu lo prenda per servo in perpetuo?4 Non tacerò la forza delle sue membra:
in fatto di forza non ha pari.
5 Scherzerai tu con lui, come con un uccello? E lo legherai tu con un filo, per darlo alle tue fanciulle?5 Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6 I compagni ne faranno essi un convito? Lo spartiranno essi fra i mercatanti?6 Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
7 Gli empirai tu la pelle di roncigli, E la testa di raffi da pescare?7 Il suo dorso è a lamine di scudi,
saldate con stretto suggello;
8 Pongli pur la mano addosso, Tu non ricorderai mai più la guerra.8 l'una con l'altra si toccano,
sì che aria fra di esse non passa:
9 Ecco, la speranza di pigliarlo è fallace; Anzi l’uomo non sarà egli atterrato, solo a vederlo?9 ognuna aderisce alla vicina,
sono compatte e non possono separarsi.
10 Non vi è alcuno così feroce, che ardisca risvegliarlo; E chi potrà presentarsi davanti a me?10 Il suo starnuto irradia luce
e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
11 Chi mi ha prevenuto in darmi cosa alcuna? ed io gliela renderò; Quello che è sotto tutti i cieli è mio.11 Dalla sua bocca partono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12 Io non tacerò le membra di quello, Nè ciò ch’è delle sue forze, nè la grazia della sua disposizione.12 Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia, che bolle sul fuoco.
13 Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?13 Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14 Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.14 Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre la paura.
15 I suoi forti scudi sono una cosa superba; Son serrati strettamente come con un suggello.15 Le giogaie della sua carne son ben compatte,
sono ben salde su di lui, non si muovono.
16 L’uno si attiene all’altro, Talchè il vento non può entrar per entro.16 Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la pietra inferiore della macina.
17 Sono attaccati gli uni agli altri, ed accoppiati insieme, E non possono spiccarsi l’uno dall’altro.17 Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
18 I suoi starnuti fanno sfavillar della luce, E i suoi occhi son simili alle palpebre dell’alba.18 La spada che lo raggiunge non vi si infigge,
né lancia, né freccia né giavellotto;
19 Della sua gola escono fiaccole, Scintille di fuoco ne sprizzano.19 stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
20 Delle sue nari esce un fumo, Come d’una pignatta bollente, o d’una caldaia.20 Non lo mette in fuga la freccia,
in pula si cambian per lui le pietre della fionda.
21 L’alito suo accende i carboni, E fiamma esce della sua bocca.21 Come stoppia stima una mazza
e si fa beffe del vibrare dell'asta.
22 La possa alberga nel suo collo, E la doglia tresca davanti a lui.22 Al disotto ha cocci acuti
e striscia come erpice sul molle terreno.
23 Le polpe della sua carne son compresse; Egli ha la carne addosso soda, e non tremola punto.23 Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
24 Il cuor suo è sodo come una pietra, E massiccio come un pezzo della macina disotto.24 Dietro a sé produce una bianca scia
e l'abisso appare canuto.
25 I più forti e valenti hanno paura di lui, quando egli si alza; E si purgano de’ lor peccati, per lo gran fracasso.25 Nessuno sulla terra è pari a lui,
fatto per non aver paura.
26 Nè la spada di chi l’aggiungerà potrà durare, Nè l’asta, nè lo spuntone, nè la corazza:26 Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.
27 Egli reputa il ferro per paglia, E il rame per legno intarlato.
28 La saetta non lo farà fuggire; Le pietre della frombola si mutano inverso lui in istoppia.
29 Gli ordigni son da lui riputati stoppia; Ed egli si beffa del vibrare dello spuntone.
30 Egli ha sotto di sè de’ testi pungenti; Egli striscia come una trebbia di ferro in sul pantano.
31 Egli fa bollire il profondo mare come una caldaia; Egli rende il mare simile a una composizione d’unguentaro.
32 Egli fa rilucere dietro a sè un sentiero, E l’abisso pare canuto.
33 Non vi è alcuno animale in su la terra che gli possa essere assomigliato, Che sia stato fatto per esser senza paura.
34 Egli riguarda ogni cosa eccelsa, Ed è re sopra tutte le più fiere belve