Scrutatio

Mercoledi, 22 maggio 2024 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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LA SACRA BIBBIANOVA VULGATA
1 Meglio un buon nome che un buon profumo e il giorno della morte che quello della nascita.1 Melius est nomen bonum quam unguenta pretiosa,
et dies mortis die nativitatis.
2 Meglio andare in una casa dove si fa cordoglio, che in una casa dove si fa baldoria, perché è questa la fine di tutti gli uomini e il vivo così ci riflette.2 Melius est ire ad domum luctus
quam ad domum convivii;
in illa enim finis cunctorum hominum,
et vivens hoc conferet in corde.
3 Meglio la tristezza del riso, perché davanti a un volto triste il cuore si fa migliore.3 Melior est tristitia risu,
quia per tristitiam vultus corrigitur animus.
4 Il pensiero del sapiente è rivolto alla casa in cordoglio, il pensiero dello stolto alla casa in allegria.4 Cor sapientium in domo luctus,
et cor stultorum in domo laetitiae.
5 Meglio ascoltare il rimprovero del sapiente piuttosto che l'adulazione degli stolti,5 Melius est a sapiente corripi
quam laetari stultorum canticis,
6 perché come lo scoppiettio degli sterpi sotto la pentola, così è il riso dello stolto. Ma anche questo è vanità,6 quia sicut sonitus spinarum ardentium sub olla,
sic risus stulti.
Sed et hoc vanitas.
7 perché l'oppressione può rendere stolto il sapiente, e un donativo può corrompere il cuore.7 Quia calumnia stultum facit sapientem,
et munus cor insanire facit.
8 Meglio la fine di una cosa che il suo inizio, meglio la longanimità che la superbia.8 “ Melior est finis negotii quam principium,
melior est patiens arrogante ”.
9 Non essere facile ad irritarti nell'intimo, perché l'irritazione ha sede nel seno degli stolti.9 Ne sis velox in animo ad irascendum, quia ira in sinu stulti requiescit.
10 Non ti domandare com'è che il tempo passato è migliore di quello di oggi, perché questo problema non viene da saggezza.10 Nedicas: “Quid, putas, causae est quod priora tempora meliora fuere quam nuncsunt? ”. Non enim ex sapientia interrogas de hoc.
11 E' bene avere oltre alla sapienza un patrimonio: è un vantaggio per quelli che vedono il sole,11 Bona est sapientia cumdivitiis et prodest videntibus solem.
12 perché si vive all'ombra della sapienza, si vive all'ombra del danaro; ma vale di più il sapere, perché la sapienza fa vivere chi la possiede.12 Sicut enim protegit sapientia, sicprotegit pecunia; hoc autem plus habet eruditio, quod sapientia vitam tribuitpossessori suo.
13 Cerca di capire l'opera di Dio, perché nessuno può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo.13 Considera opera Dei: quod nemo possit corrigere, quod illecurvum fecerit.
14 Nei giorni felici sii lieto, nei giorni del dolore rifletti: gli uni come gli altri vengono per volere di Dio, perché l'uomo non possa sapere mai nulla del proprio futuro.14 In die bona fruere bonis et in die mala considera: sicuthanc, sic et illam fecit Deus, ita ut non inveniat homo quidquam de futuro.
15 Tutto ho veduto nei giorni miei vani. C'è il giusto che perisce nonostante la sua giustizia, e l'empio che vive a lungo nonostante la sua malvagità.15 Cuncta vidi in diebus vanitatis meae: est iustus, qui perit in iustitia sua,et impius, qui multo vivit tempore in malitia sua.
16 Cerca perciò di non essere né troppo giusto né troppo saggio, se non vuoi perire.16 Noli esse nimis iustus
neque sapiens supra modum!
Cur te perdere vis?
17 Ma non essere nemmeno troppo cattivo né troppo stolto, se non vuoi perire prima del tuo tempo.17 Ne agas nimis impie
et noli esse stultus!
Cur mori debeas in tempore non tuo?
18 E' bene che tu stia attaccato a una cosa, ma che tu non ti discosti nemmeno dall'altra. Quel che conta è che tu tema Dio, e riuscirai in entrambe le cose.18 Bonum est ut, quod habes, teneas, sed et ab illo ne subtrahas manum tuam,quia qui timet Deum, utrumque devitat.
19 La sapienza rappresenta per il saggio una forza maggiore di quella di dieci potenti in una città,19 Sapientia confortabit sapientem superdecem principes civitatis.
20 per quanto sulla terra non ci sia nessun uomo che sia giusto, che faccia il bene senza peccare.20 Nullus enim homo iustus in terra, qui faciat bonumet non peccet.
21 Inoltre, non prestare attenzione a tutte le parole che si dicono, perché non ti capiti di sentire il tuo servo parlar male di te,21 Sed et cunctis sermonibus, qui dicuntur, ne accommodes cortuum, ne forte audias servum tuum maledicentem tibi;
22 ché la tua coscienza sa che anche tu, molte volte, hai parlato male degli altri.22 scit enim conscientiatua, quia et tu crebro maledixisti aliis.
23 Poiché è con la sapienza che avevo fatte tutte queste considerazioni, decisi di diventare sapiente, ma la sapienza era lontana da me.23 Cuncta tentavi in sapientia, dixi: “ Sapiens efficiar ”.
24 Lontano è il reale ed estremamente profondo. Nessuno ne verrà a capo.24 Et ipsalongius recessit a me. Longe est, quod fuit; et alta est profunditas. Quisinveniet eam?
25 Allora mi detti a riflettere nel mio cuore per cercare la sapienza e l'interpretazione delle cose, facendo esperienza del male, dell'insipienza, della stoltezza e della follia.25 Lustravi universa animo meo, ut scirem et considerarem et quaereremsapientiam et rationem et ut cognoscerem impietatem esse stultitiam et erroremimprudentiam.
26 E questo ho trovato, che la donna è più amara della morte, perché essa è un laccio, il suo cuore è una rete e catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio ne può scampare, ma il peccatore ci resta preso.26 Et invenio amariorem morte mulierem, quae laqueus venatorumest, et sagena cor eius, vincula sunt manus illius. Qui placet Deo, effugieteam; qui autem peccator est, capietur ab illa.
27 Ecco, questo è ciò che ho trovato, ha detto Qohèlet, nel cercare la ragione di tutto, cosa per cosa:27 Ecce hoc inveni, dixitEcclesiastes, unum et alterum, ut invenirem rationem,
28 aquello che cerco, non l'ho trovato.28 quam adhuc quaeritanima mea, et non inveni:
Hominem de mille unum repperi,
mulierem ex omnibus non inveni.
29 Ma questo l'ho trovato: Dio ha fatto l'uomo semplice; è lui che va in cerca di tanti e tanti perché.29 Ecce solummodo hoc inveni:
Quod fecerit Deus hominem rectum,
et ipsi quaesierint infinitas quaestiones.