Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Proverbi 14


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 La donna saggia costruisce la sua casa,
quella stolta la demolisce con le proprie mani.
1 La savia donna governa la sua casa (e la sua famiglia); ma la folle donna mette a male ciò ch' ella ha tra le mani.
2 Cammina nella propria giustizia chi teme il Signore,
ma chi è traviato nelle proprie vie lo disprezza.
2 Colui che teme Dio è tenuto vile da colui che tiene vita malvaglia e disleale.
3 Nella bocca dello stolto c’è il germoglio della superbia,
ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia.
3 La bocca del folle ha tuttavia arigogliosa parola; ma il savio si guarda da molto dire.
4 Se non ci sono buoi la greppia è vuota,
l’abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro.
4 In qualunche luogo che il prode uomo sia, molte genti ne vagliono di meglio; ma la compagnia del malvagio non averà già mai bene alla fine.
5 Il testimone sincero non mentisce,
chi proferisce menzogne è testimone falso.
5 Il prode uomo e leale non mentirae per altrui, (e graverà); il malvagio non averà già cura di ciò che si dica, nè contro cui elli porti testimonianza.
6 Lo spavaldo ricerca la sapienza ma invano,
la scienza è cosa facile per l’intelligente.
6 Il folle sì demanderà consiglio, e sì non lo troverà; e la dottrina del savio è molto leggiera ad intendere.
7 Stai lontano dall’uomo stolto:
in lui non troverai labbra sapienti.
7 Va contro al folle; e' non intende ciò che tu gli dici.
8 Il sapiente avveduto conosce la sua strada,
ma la stoltezza degli sciocchi è inganno.
8 Il savio guarderà molto bene quello che ha a fare; il folle tuttavia è d'una parte e dall' altra, di là e di qua, (e molto ha il savio pensiero, e diverse maniere).
9 Tra gli stolti risiede la colpa,
tra i giusti dimora la benevolenza.
9 Il malvagio si rallegra nel suo peccato (e nel suo dolore); ma tra li prodi uomini non averae se none grazia (di leggieri).
10 Il cuore conosce la propria amarezza
e alla sua gioia non partecipa l’estraneo.
10 Il cuore (che spesso guarda com' egli ha vivuto e che vita ha menata) se si sente in buono stato e sanza peccato, molto è in grande gioia; ma niuno strano non potrà già [partecipare] a sua gioia (nè a suo solazzo; chè niuno conosce sì bene l'uomo, come sè medesimo).
11 La casa degli empi sarà abbattuta,
ma la tenda dei giusti prospererà.
11 La casa del malvagio (e' loro poderi) saranno distrutti (e anderanno a niente); e gli alberghi dei buoni uomini (e ciò ch' egli hanno fatto) anderanno tuttavia e saranno in buono stato.
12 C’è una via che sembra diritta per l’uomo,
ma alla fine conduce su sentieri di morte.
12 Bene addiviene che l' uomo riguarda una maniera diritta, che assomiglia buona; ma s'egli vi stesse lungamente, egli n' anderebbe alla morte (dell' inferno. Però si deve ciascuno bene guardare, in che stato egli è, se mena vita per che si possa salvare).
13 Anche nel riso il cuore prova dolore
e la gioia può finire in pena.
13 La gioia (di questo secolo è molto picciola e) finisce in dolore, (quando conviene passare la sentenza della morte); e spesso addiviene che tutta sua vita è uno uomo in pena (in dolore e in malizia).
14 Il perverso si sazia della sua condotta,
l’uomo buono delle sue opere.
14 Il malvagio uomo sarà punito (e distrutto) secondo ciò ch' elli ha fatto; il prode uomo sarà signore sopra i malvagi.
15 L’ingenuo crede a ogni parola,
ma chi è avveduto controlla i propri passi.
15 Il semplice uomo crede tutto ciò che l'uomo gli dice; ma il savio riguarda bene il suo fatto (e la parola che l'uomo gli dice).
16 Il saggio teme e sta lontano dal male,
lo stolto invece è impulsivo e si sente sicuro.
16 Il savio teme, e sì si guarda di fare male; ma il folle non guarda che fa, se gli addiviene tosto.
17 Chi è pronto all’ira commette sciocchezze,
il malintenzionato si rende odioso.
17 Quello che non è tenuto per sostenere è sostenuto per forza; e lo uomo malizioso è da schifare.
18 Gli inesperti ereditano la stoltezza,
gli accorti si coronano di scienza.
18 Il savio tiene piccolo il folle; il savio intende volentieri ragione.
19 I cattivi si inchinano davanti ai buoni,
i malvagi davanti alle porte del giusto.
19 I buoni sopramontano tuttavia i malvagi (che non si vogliono mettere a fare bene).
20 Il povero è odioso anche a chi gli è pari,
ma numerosi sono gli amici del ricco.
20 Al suo prossimo medesimo il povero è inodioso; ma molte genti fanno sembianti d'amare il ricco. (Il povero ha molti pochi amici; per sembianti il ricco tengono più genti caro).
21 Chi disprezza il prossimo pecca,
beato chi ha pietà degli umili.
21 Colui che dispregia il suo prossimo, pecca (molto gravemente); e colui che avrà pietade del povero uomo, bene incontrerà loro. Coloro che credono nel (nostro) Signore (bene averanno, e) sono pieni (di pietade e) di misericordia.
22 Non errano forse quelli che compiono il male?
Amore e fedeltà per quanti compiono il bene.
22 Coloro che fanno male, vivono in mala maniera; veritade e misericordia apparecchiano al buono vita perdurabile; (la veritade, cioè di guardarsi di misfare altrui, di ricordarsi della sua vita com' ella sta; la misericordia deve avere pietà del povero uomo che ha mestiere d' avere pietade di lui; e sarà giudicato senza peccato).
23 In ogni fatica c’è un vantaggio,
ma le chiacchiere portano solo miseria.
23 In tutti i beni averà tuttavia abondanza, (abbiendo che vogliono fare onde bene avvenga); quegli che sono pieni di male parole, saranno tuttavia in povertade.
24 Corona dei saggi è la loro ricchezza,
la follia degli stolti produce solo follia.
24 Le buone ricchezze fanno tuttavia a' prodi uomini grande onore; e però che il folle non sa spesso provedere al tempo e al luogo, gli aggrava molto.
25 È salvezza per molti il testimone veritiero,
ma chi proferisce menzogne è un impostore.
25 Colui che è leale testimonio, libera colui per cui egli è; ma il falso e il disleale non anderà già per diritta via.
26 Nel timore del Signore sta la fiducia del forte;
anche per i suoi figli egli sarà un rifugio.
26 Colui che teme Dio, ha grande fidanza (in Dio); e' suoi fanciulli saranno in buona sicurtade.
27 Il timore del Signore è fonte di vita
per sfuggire ai lacci della morte.
27 La dottrina del nostro Signore è fontana di vita, e fa alli savi lasciare il male, e gli disturba dalla morte dell' inferno.
28 Un popolo numeroso è la gloria del re,
ma la scarsità di gente è la rovina del principe.
28 Quanto il popolo è più grande, tanto è maggiore sua dignità; e quando sono pochi nel popolo, è vergogna del prencipe.
29 Chi è paziente ha grande prudenza,
chi è iracondo mostra stoltezza.
29 Quello che è sofferente, governa le sue genti saviamente; colui che non è sofferente, sarà tenuto folle.
30 Un cuore tranquillo è la vita del corpo,
l’invidia è la carie delle ossa.
30 Chi sta in pace di cuore, molto gli è buono ciò ch' egli ha; quello ch' è invidioso, non averà già mai se non dolore.
31 Chi opprime il povero offende il suo creatore,
chi ha pietà del misero lo onora.
31 Chi fa male al povero uomo, elli fa male al suo fattore (a colui che lo formò); e chi del povero ha pietade, somiglia bene ch' egli tema Dio, e lo onori.
32 Dalla propria cattiveria è travolto il malvagio,
anche nella morte il giusto trova rifugio.
32 Il malvagio e disleale sarà gittato (del regno di Dio) per sua dislealtade; ma il prode uomo non teme punto la morte, (anzi l'attende lealmente quando Iddio gliela manda).
33 In un cuore intelligente risiede la sapienza,
ma in mezzo agli stolti verrà riconosciuta?
33 Il savio uomo ha nel suo cuore sapienza, e castiga i folli per detti e per esempli.
34 La giustizia esalta una nazione,
ma il peccato è la vergogna dei popoli.
34 Il bene fatto mette le genti ad onore (qui e nell' altro secolo); il peccato tiene l' uomo alla morte dell' inferno.
35 Il favore del re è per il ministro intelligente,
la sua ira è per l’indegno.
35 Al signore (che saviamente bene intende) sì è degno di servire chi (sempre) bene [intende; il folle] sostiene il suo mal talento (e il suo coraggio).