Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 Siate miei imitatori, come io pur di Cristo.1 Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
2 Vi do lode però, o fratelli, perchè in ogni cosa vi ricordate di me: e quali ve gli ho dati, ritenete i miei documenti.2 Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.
3 Or voglio, che voi sappiate, come capo di ogni uomo è Cristo: capo poi della donna è l'uomo: e capo di Cristo è Dio.3 Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio.
4 Ogni uomo, che ora, o profeta col capo coperto, fa disonore al suo capo.4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo.
5 E qualunque donna, che ori, o profetizzi a capo scoperto, fa disonore al suo capo: imperocché è lo stesso, che se fosse rasa.5 Ma ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, manca di riguardo al proprio capo, perché è come se fosse rasata.
6 Conciossiachè se la donna non porta il velo, si tosi eziandio. Che se è indecente per la donna l'esser tosata, o rasa, veli la sua testa.6 Se dunque una donna non vuole coprirsi, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.
7 L'uomo poi non dee velar la sua testa: perché è immagine, e gloria di Dio, ma la donna è gloria dell'uomo.7 L’uomo non deve coprirsi il capo, perché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo.
8 Imperocché non è dalla donna l'uomo, ma dall'uomo la donna.8 E infatti non è l’uomo che deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo;
9 Conciossiachè non è stato creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.9 né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.
10 Per questo dee la donna avere sopra il capo la potestà per riguardo degli Angeli.10 Per questo la donna deve avere sul capo un segno di autorità a motivo degli angeli.
11 Per altro nè l'uomo senza la Donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore.11 Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna.
12 Imperocché siccome la donna dall'uomo, cosi l'uomo per mezzo della donna: tutto poi da Dio.12 Come infatti la donna deriva dall’uomo, così l’uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio.
13 Siate giudici voi medesimi: è egli decente che la donna faccia orazione a Dio senza velo?13 Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna preghi Dio col capo scoperto?
14 E non v' insegna la stessa natura, che è disonorevol per l'uomo il nudrire la chioma?14 Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l’uomo lasciarsi crescere i capelli,
15 Per la donna poi è onore il nudrire la chioma: imperocché i capelli le sono stati dati per velo?15 mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La lunga capigliatura le è stata data a modo di velo.
16 Che se taluno mostra di amar le contese: noi non abbiamo tale uso, né la Chiesa di Dio.16 Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.
17 Di questo poi vi avverto: non per lodarvi, che vi radunate non con profitto, ma con iscapito.17 Mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio.
18 Primamente adunque adunandovi voi nella Chiesa, sento esservi scissure tra di voi, e in parte lo credo.18 Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo.
19 Imperocché fa di mestieri, che sianvi anche delle eresie, affinchè si palesino que', che tra voi sono di buona lega.19 È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova.
20 Quando adunque vi radunate insieme, non è già un mangiare la cena del Signore.20 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.
21 Imperocché ciascheduno anticipamente prende a mangiar la sua cena. E uno patisce la fame, un altro poi è ubbriaco.21 Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco.
22 Ma e non avete voi case per mangiare, e bere? Ovvero dispregiate la Chiesa di Dio, e fate arrossire quegli, che non han nulla? Che dirovvi? Vi loderò? In questo io non vi lodo.22 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
23 Imperocché io ho appreso dal Signore quello, che ho anche insegnato a voi, che il Signore Gesù in quella notte, in cui era tradito, prese il pane,23 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane
24 E rendute le grazie, lo spezzò, e disse: prendete, e mangiate: questo è il corpo mio, il quale sarà dato (a morte) per voi: fate questo in memoria di me.24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
25 Similmente anche il calice, dopo di aver cenato, dicendo: questo calice è il nuovo testamento nel sangue mio: fate questo tutte le volte, che lo berete, in memoria di me.25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
26 Imperocché ogni volta, che mangerete questo pane, e berete questo calice: annuncerete la morte del Signore per fino a tanto che egli venga.26 Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
27 Per la qual cosa chiunque mangerà questo pane, o berà il calice del Signore indegnamente: sarà reo del corpo, e del sangue del Signore.27 Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.
28 Provi perciò l'uomo se stesso: e cosi mangi di quel pane, e beva di quel calice.28 Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice;
29 Imperocché chi mangia, e beve indegnamente, si mangia, e beve la condannazione: non distinguendo il corpo del Signore.29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.
30 Per questo molti tra voi sono infermi, e senza forze, e molti dormono.30 È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.
31 Imperocché se ci giudicassimo da noi stessi, non saremmo certamente giudicati.31 Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati;
32 Ma quando siam giudicati, siamo gastigati dal Signore, affinché non siamo condannati con questo mondo.32 quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il mondo.
33 Per la qual cosa, fratelli miei, allorché vi radunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.33 Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
34 Se uno ha fame, mangi a casa: onde non vi raduniate per essere condannati. Alle altre cose poi, tenuto che io sia, darò ordine.34 E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.