Isaia 40
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BIBBIA CEI 2008 | NOVA VULGATA |
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1 «Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. | 1 Consolamini, consolamini populum meum, dicit Deus vester. |
2 Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». | 2 Loquimini ad cor Ierusalem et clamate ad eam, quoniam completa est militia eius, expiata est iniquitas illius; suscepit de manu Domini duplicia pro omnibus peccatis suis. |
3 Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. | 3 Vox clamantis: “ In deserto parate viam Domini, rectas facite in solitudine semitas Dei nostri. |
4 Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. | 4 Omnis vallis exaltetur, et omnis mons et collis humilietur; et fiant prava in directa, et aspera in plana: |
5 Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». | 5 et revelabitur gloria Domini, et videbit omnis caro pariter quod os Domini locutum est ”. |
6 Una voce dice: «Grida», e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?». Ogni uomo è come l’erba e tutta la sua grazia è come un fiore del campo. | 6 Vox dicentis: “ Clama! ”. Et dixi: “ Quid clamabo? ”. Omnis caro fenum, et omnis gloria eius quasi flos agri; |
7 Secca l’erba, il fiore appassisce quando soffia su di essi il vento del Signore. Veramente il popolo è come l’erba. | 7 exsiccatum est fenum, et cecidit flos, quia spiritus Domini sufflavit in eo. Vere fenum est populus. |
8 Secca l’erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura per sempre. | 8 Exsiccatum est fenum, et cecidit flos; verbum autem Dei nostri manet in aeternum. |
9 Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! | 9 Super montem excelsum ascende, tu, quae evangelizas Sion; exalta in fortitudine vocem tuam, quae evangelizas Ierusalem; exalta, noli timere; dic civitatibus Iudae: “ Ecce Deus vester, |
10 Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. | 10 ecce Dominus Deus in virtute venit, et brachium eius dominatur: ecce merces eius cum eo, et praemium illius coram illo. |
11 Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». | 11 Sicut pastor gregem suum pascit, in brachio suo congregat agnos et in sinu suo levat; fetas ipse portat ”. |
12 Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l’estensione dei cieli con il palmo? Chi ha valutato con il moggio la polvere della terra e ha pesato con la stadera le montagne e i colli con la bilancia? | 12 Quis mensus est pugillo aquas et caelos palmo disposuit, modio continuit pulverem terrae et libravit in pondere montes et colles in statera? |
13 Chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere lo ha istruito? | 13 Quis direxit spiritum Domini? Aut quis consilium suum ostendit illi? |
14 A chi ha chiesto di consigliarlo, di istruirlo, di insegnargli il sentiero del diritto, di insegnargli la conoscenza e di fargli conoscere la via della prudenza? | 14 Cum quo iniit consilium, et instruxit eum et docuit eum semitam iustitiae et erudivit eum scientiam et viam prudentiae ostendit illi? |
15 Ecco, le nazioni sono come una goccia che cade da un secchio, contano come polvere sulla bilancia; ecco, le isole pesano quanto un granello di sabbia. | 15 Ecce gentes quasi stilla situlae et quasi momentum pulveris in statera reputantur; ecce insulae quasi pulvis exiguus. |
16 Il Libano non basterebbe per accendere il rogo, né le sue bestie per l’olocausto. | 16 Et Libanus non sufficiet ad succendendum, et animalia eius non sufficient ad holocaustum. |
17 Tutte le nazioni sono come un niente davanti a lui, come nulla e vuoto sono da lui ritenute. | 17 Omnes gentes, quasi non sint, coram eo; quasi nihilum et inane reputantur ab eo. |
18 A chi potreste paragonare Dio e quale immagine mettergli a confronto? | 18 Cui ergo similem facitis Deum? Aut quam imaginem ponitis ei? |
19 Il fabbro fonde l’idolo, l’orafo lo riveste d’oro, e fonde catenelle d’argento. | 19 Sculptile conflat faber, et aurifex auro figurat illud, et laminis argenteis argentarius. |
20 Chi ha poco da offrire sceglie un legno che non marcisce; si cerca un artista abile, perché gli faccia una statua che non si muova. | 20 Nimis pauper, ut offerat lignum imputribile: exquirit sibi sapientem artificem, ut statuat simulacrum, quod non moveatur. |
21 Non lo sapete forse? Non lo avete udito? Non vi fu forse annunciato dal principio? Non avete riflettuto sulle fondamenta della terra? | 21 Numquid non scitis? Numquid non audistis? Numquid non annuntiatum est vobis ab initio? Numquid non intellexistis fundamenta terrae? |
22 Egli siede sopra la volta del mondo, da dove gli abitanti sembrano cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo dispiega come una tenda dove abitare; | 22 Qui sedet super gyrum terrae, et habitatores eius sunt quasi locustae; qui extendit sicut velum caelos et expandit eos sicut tabernaculum ad inhabitandum; |
23 egli riduce a nulla i potenti e annienta i signori della terra. | 23 qui redigit in nihilum principes, iudices terrae velut inane facit. |
24 Sono appena piantati, appena seminati, appena i loro steli hanno messo radici nella terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l’uragano li strappa via come paglia. | 24 Et quidem neque plantatus neque satus neque radicatus in terra truncus eorum; repente flavit in eos, et aruerunt, et turbo quasi stipulam aufert eos. |
25 «A chi potreste paragonarmi, quasi che io gli sia pari?» dice il Santo. | 25 “ Et cui assimilabitis me, quasi aequalis ei sim ego? ”, dicit Sanctus. |
26 Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato tali cose? Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e le chiama tutte per nome; per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza non ne manca alcuna. | 26 Levate in excelsum oculos vestros et videte: Quis creavit haec? Qui educit in numero militiam eorum et omnes ex nomine vocat; prae multitudine fortitudinis et roboris virtutisque eius neque unum deest. |
27 Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: «La mia via è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»? | 27 Quare dicis, Iacob, et loqueris, Israel: “ Abscondita est via mea a Domino, et a Deo meo iudicium meum transit? ”. |
28 Non lo sai forse? Non l’hai udito? Dio eterno è il Signore, che ha creato i confini della terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. | 28 Numquid nescis? Aut non audisti? Deus sempiternus Dominus, qui creavit terminos terrae; non deficiet neque laborabit, nec est investigatio sapientiae eius. |
29 Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. | 29 Qui dat lasso virtutem et invalido robur multiplicat. |
30 Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; | 30 Deficient pueri et laborabunt, et iuvenes lapsu labentur; |
31 ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi. | 31 qui autem sperant in Domino, mutabunt fortitudinem, assument pennas sicut aquilae, current et non laborabunt, ambulabunt et non deficient. |