Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Tobia 10


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Frattanto ogni giorno Tobi contava le giornate, quante erano necessarie all’andata e quante al ritorno. Quando poi i giorni furono al termine e il figlio non era ancora tornato,1 E conciò sia cosa che Tobia dimorasse per cagione delle nozze, il suo padre Tobia era sollecito, e dicea: or perchè dimora il mio figliuolo? or perchè stà egli tanto?
2 pensò: «Che sia stato trattenuto là? O che sia morto Gabaèl e non c’è nessuno che gli dia il denaro?».2 Deh! or sarebbe egli morto Gabelo, e niuno gli renderebbe la pecunia?
3 E cominciò a rattristarsi.3 E così s' incominciò a contristare insieme con Anna sua moglie; e cominciarono amendue a piagnere; perciò che al die ordinato il loro figliuolo non tornava a loro.
4 Sua moglie Anna diceva: «Mio figlio è morto e non è più tra i vivi». E cominciò a piangere e a lamentarsi sul proprio figlio, dicendo:4 E piagnea la madre sua con smisurate lacrime, e dicea: oimè, oimè, figliuolo mio, perchè ti mandammo noi a pellegrinare, o lume de' nostri occhii, bastone della nostra vecchiezza, sollazzo della nostra vita, speranza di venturo tempo?
5 «Ahimè, figlio, ti ho lasciato partire, tu che eri la luce dei miei occhi!».5 Tutte le nostre cose in te uno abbiamo; e però non ti dovevamo partire da noi.
6 Le rispondeva Tobi: «Taci, non stare in pensiero, sorella; egli sta bene. Certo li trattiene là qualche fatto imprevisto. Del resto l’uomo che lo accompagnava è sicuro ed è uno dei nostri fratelli. Non affliggerti per lui, sorella; tra poco sarà qui».6 Alla quale dicea Tobia: taci, e non ti turbare, però che il figliuolo nostro è (salvo e) sano; imperciò che è molto fedele quello uomo, con cui il mandammo.
7 Ma lei replicava: «Lasciami stare e non ingannarmi! Mio figlio è morto». E subito usciva e osservava la strada per la quale era partito suo figlio; così faceva ogni giorno e non si fidava di nessuno. Quando il sole era tramontato, rientrava a piangere e a lamentarsi per tutta la notte e non prendeva sonno.
7 Ma ella per niuno modo si potea consolare; ma ogni di usciva fuori, e guardava dintorno, e aggirava tutte le vie dintorno, per le quali avea speranza del tornare, acciò ch' ella il vedesse da lungi tornare, se potess' essere.
8 Compiuti i quattordici giorni delle feste nuziali, quelli che Raguele con giuramento aveva stabilito di organizzare per la propria figlia, Tobia andò da lui e gli disse: «Lasciami partire. Sono certo che mio padre e mia madre non hanno più speranza di rivedermi. Ti prego dunque, o padre, di volermi congedare, perché possa tornare da mio padre. Già ti ho spiegato in quale condizione l’ho lasciato».8 Ma Raguel dicea al genero suo: deh! statti qui, e io manderò uno messo della salute tua al tuo padre.
9 Rispose Raguele a Tobia: «Resta, figlio, resta con me. Manderò messaggeri a tuo padre Tobi, perché gli portino tue notizie». Ma egli disse: «No, ti prego di lasciarmi andare da mio padre».9 Al quale rispose Tobia: io so che ora il mio padre e la mia madre annùmerano i dì, e i loro spiriti si tormentano in loro.
10 Allora Raguele, alzatosi, consegnò a Tobia la sposa Sara con metà dei suoi beni, servi e serve, buoi e pecore, asini e cammelli, vesti, denaro e suppellettili.
10 Ma da poi che Raguel l' ebbe molto pregato per diversi modi, egli non volendolo intendere per niuna ragione, sì gli diede Sara, e la metà di tutto il suo avere in servi e in serve, e in pecore e in cammelli e in vacche e in molta pecunia; e lasciollo andare sano e allegro,
11 Li congedò in buona salute. A lui poi rivolse questo saluto: «Sta’ sano, figlio, e fa’ buon viaggio! Il Signore del cielo vi assista, te e tua moglie Sara, e possa io vedere i vostri figli prima di morire».11 dicendo: il santo angiolo di Dio sia nel vostro cammino, e ritornate sani e salvi, sì che voi troviate tutte le cose prospere intorno a' vostri maggiori, e gli occhii miei veggiano i vostri figliuoli innanzi ch' io muoia.
12 Poi disse a Sara sua figlia: «Va’ dai tuoi suoceri, poiché da questo momento essi sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va’ in pace, figlia, e possa sentire buone notizie a tuo riguardo, finché sarò in vita». Dopo averli salutati, li congedò.12 Allora il padre e la madre abbracciarono e basciarono la loro figliuola, e lasciaronla andare,
13 Edna disse a Tobia: «Figlio e fratello carissimo, il Signore ti riconduca a casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara, mia figlia, prima di morire. Davanti al Signore ti affido mia figlia in custodia. Non farla soffrire in nessun giorno della tua vita. Figlio, va’ in pace. D’ora in avanti io sono tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna per tutti i giorni della nostra vita». Li baciò tutti e due e li congedò sani e salvi.13 ammaestrandola ch' ella dovesse onorare il suocero suo e la sua suocera, e amare il marito, e reggere la famiglia, e governare la casa, e fare sì e in tal modo ch' ella non potesse essere ripresa.
14 Allora Tobia partì da Raguele in buona salute e lieto, benedicendo il Signore del cielo e della terra, il re dell’universo, perché aveva dato buon esito al suo viaggio.
Raguele gli disse: «Possa tu avere la fortuna di onorare i tuoi genitori tutti i giorni della loro vita».