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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Genesi 11


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1Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole.2Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.3Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta.4Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».5Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo.6Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.7Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».8Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.9Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
10Questa è la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando generò Arpacsàd, due anni dopo il diluvio;11Sem, dopo aver generato Arpacsàd, visse cinquecento anni e generò figli e figlie.
12Arpacsàd aveva trentacinque anni quando generò Selach;13Arpacsàd, dopo aver generato Selach, visse quattrocentotré anni e generò figli e figlie.
14Selach aveva trent’anni quando generò Eber;15Selach, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotré anni e generò figli e figlie.
16Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg;17Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e figlie.
18Peleg aveva trent’anni quando generò Reu;19Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figli e figlie.
20Reu aveva trentadue anni quando generò Serug;21Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figli e figlie.
22Serug aveva trent’anni quando generò Nacor;23Serug, dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e generò figli e figlie.
24Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach;25Nacor, dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e generò figli e figlie.
26Terach aveva settant’anni quando generò Abram, Nacor e Aran.
27Questa è la discendenza di Terach: Terach generò Abram, Nacor e Aran; Aran generò Lot.28Aran poi morì alla presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei.29Abram e Nacor presero moglie; la moglie di Abram si chiamava Sarài e la moglie di Nacor Milca, che era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca.30Sarài era sterile e non aveva figli.
31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
32La vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì a Carran.

Note:

Gen 11:Questo racconto jahvista dà un'altra spiegazione della diversità dei popoli e delle lingue. Essa è il castigo di una colpa collettiva che, come quella dei progenitori (c 3), è ancora una colpa di superbia (cf. v 4). L'unione sarà restaurata solo nel Cristo salvatore: miracolo delle lingue a pentecoste (At 2,5-12), assemblea delle nazioni in cielo (Ap 7,9-10)

Gen 11,2:Sennaar: Babilonia (cf. Gen 10,10; Is 11,11; Dn 1,2).

Gen 11,4:La tradizione si è riferita alle rovine di una di queste alte torri a piani, che si costruivano in Mesopotamia come simbolo della montagna sacra e come luogo di riposo della divinità. I costruttori vi avrebbero cercato un mezzo per incontrare il loro Dio. Ma lo jahvista vi vede l'impresa di un orgoglio insensato. Questo tema della torre si combina con quello della città: è una condanna della civiltà urbana in quanto «prometeica» (cf. Gen 4,17+).

Gen 11,9:Babele è spiegata dalla radice bll «confondere». Il nome di Babele significa in realtà «porta del dio».

Gen 11,10:I vv 10-27 e 31-32 riprendono la tradizione sacerdotale, abbandonata da Gen 10,32 . E il seguito della genealogia del c 5. L'orizzonte si restringe agli ascendenti diretti di Abramo.

Gen 11,27:La storia della stirpe eletta sta per incominciare e il quadro genealogico si precisa per presentare gli antenati di tutta la razza. Abram e Sarai i cui nomi saranno cambiati in Abramo e Sara (17 ,5 .15), e anche Nacor, il nonno di Rebecca (Gen 24,24), e Lot, l'antenato dei moabiti e degli ammoniti (Gen 19,30-38). I vv 28-30 sono di tradizione jahvista.

Gen 11,31:uscì con loro: BJ traduce con le versioni: «li fece uscire», il TM ha: «uscirono con loro». - Prima migrazione sulla strada della terra promessa. Ur dei Caldéi è nella bassa Mesopotamia. Carran è a nord-ovest della Mesopotamia. La storicità di questa prima migrazione è discussa. Essa però è attestata da tradizioni antiche (Gen 11,28 e Gen 15,7), redatte in un'epoca in cui Ur era caduta nell'oblio. Essa era invece un centro importante all'inizio del II millennio e aveva già legami religiosi e commerciali con Carran. Bisogna almeno riconoscere la possibilità di questa prima migrazione: solo la menzione dei caldei sarebbe una precisazione aggiunta in epoca neo-babilonese.

Gen 11,32:duecentocinque anni: soltanto 145 secondo sam.; Abramo ha abbandonato Carran solo alla morte di suo padre. (cf. Gen 11,26; Gen 12,4; At 7,4).