Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Qoelet 10


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BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - Le mosche morte corrompono l'aroma dell'unguento:[così] più che la sapienza e la gloria ha peso un po' di follia.1 Muscae morientes perdunt et corrumpunt oleum unguentarii.
Gravior quam sapientia et gloria est parva stultitia.
2 Il cuor del savio è alla sua destrae il cuor dello stolto alla sua sinistra.2 Cor sapientis in dextera eius,
et cor stulti in sinistra illius.
3 E quando lo stolto cammina per via, essendo egli uno sciocco, tutti reputa stolti.3 Sed et in via stultus ambulans, cum ipse insipiens sit, omnes stultosaestimat.
4 Se l'animo del potente si leva contro di te, non abbandonare il tuo posto; giacchè il rimedio [della calma] fa cessare le più grandi colpe.4 Si spiritus potestatem habentis ascenderit contra te, locum tuum ne dimiseris,quia lenitas faciet cessare peccata maxima.
5 C'è un male, ch'io vidi sotto il sole, derivante, qual errore, da chi governa:5 Est malum, quod vidi sub sole quasi errorem egredientem a facie principis:
6 lo stolto [cioè] posto nella dignità più altae i nobili confinati in basso.6 positum stultum in dignitate sublimi et divites sedere deorsum.
7 Vidi schiavi a cavallo, e principi andare a piedi come schiavi.7 Vidi servos inequis et principes ambulantes super terram quasi servos.
8 Chi scava una fossa, ci cadrà dentro, e chi abbatte una siepe, lo morderà una serpe.8 Qui fodit foveam,incidet in eam;
et, qui dissipat murum, mordebit eum coluber.
9 Chi smuove sassi ne sarà colpito, e chi spacca le legna, corre rischio d'esserne ferito.9 Qui excidit lapides, affligetur in eis;
et, qui scindit ligna, periclitabitur ex eis.
10 Se spuntato è il ferro, e non è più come prima, ma ha perduto il taglio, molta fatica ci vuole ad affilarlo;[così] frutto d'industre lavoro è la sapienza.10 Si retusum fuerit ferrum, et aciem eius non exacueris, labor multiplicabitur,sed lucrum industriae erit sapientia.
11 Se il serpe morde in silenzio, non è da meno di esso chi sparla in segreto.11 Si mordeat serpens incantatione neglecta, nihil lucri habet incantator.
12 Le parole della bocca del savio son [piene di] grazia; le labbra dello stolto lo mandano in rovina:12 Verba oris sapientis gratia,
et labia insipientis praecipitabunt eum.
13 il principio delle sue parole è stoltezza, e la fine del suo parlare, perniciosa follia.13 Initium verborum eius stultitia,
et novissimum oris illius insipientia mala.
14 Lo stolto moltiplica le parole, mentre l'uomo ignora quel che fu prima di lui, e chi mai potrebbe indicargli ciò che avverrà dopo?14 Stultus verba multiplicat:
“ Ignorat homo quid futurum sit;
et, quid post se futurum sit, quis ei poterit indicare?”.
15 Il travagliarsi degli stolti gli stanca [vanamente], giacchè non sanno [neppure] andare in città!15 Labor stultorum affliget eos,
qui nesciunt in urbem pergere.
16 Guai a te, o paese, che hai per re un fanciullo, e i cui principi si rimpinzano [sin] dal mattino.16 Vae tibi, terra, cuius rex puer est,
et cuius principes mane comedunt.
17 Beato il paese, il cui re è nobile, e i cui principi mangiano a tempo debito, per ristorar le forze e non per gozzoviglia.17 Beata terra, cuius rex nobilis est,
et cuius principes vescuntur in tempore suo
ad reficiendum et non ad luxuriam.
18 Per via della pigrizia precipiterà il soffitto, e per l'inerzia delle mani farà acqua la casa.18 In pigris manibus humiliabitur contignatio,
et in remissis perstillabit domus.
19 A sollazzo banchettan [gli stolti], e del vino [abusano] per crapulare in vita: tutto obbedisce al danaro.19 In risum faciunt epulas;
vinum laetificat vitam,
et pecunia praestat omnia.
20 [Neppur] col pensiero non sparlare del re, e [neppur] nel segreto di tua stanza non dir male del ricco: perchè gli ucccelli del cielo trasporteran la tua voce, e i volatili riferiran le tue parole.20 In cogitatione tua regi ne detrahas
et in secreto cubiculi tui ne maledixeris diviti,
quia et aves caeli portabunt vocem tuam,
et, qui habet pennas, annuntiabit sententiam.