Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Hebraeos 6


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Quapropter intermittentes inchoationis Christi sermonem, ad perfectiora feramur, non rursum jacientes fundamentum pœnitentiæ ab operibus mortuis, et fidei ad Deum,1 - Perciò lasciando da parte l'insegnamento elementare di Cristo, solleviamoci all'insegnamento perfetto, senza affermare di nuovo i principi fondamentali del ravvederci dell'opere morte e della fede in Dio,
2 baptismatum doctrinæ, impositionis quoque manuum, ac resurrectionis mortuorum, et judicii æterni.2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti, e del giudizio eterno.
3 Et hoc faciemus, si quidem permiserit Deus.
3 Faremo anche questo se Dio lo permetterà.
4 Impossibile est enim eos qui semel sunt illuminati, gustaverunt etiam donum cæleste, et participes facti sunt Spiritus Sancti,4 Poichè è impossibile che quelli che furono una volta illuminati, quei che hanno gustato il dono celeste, e son diventati partecipi dello Spirito Santo,
5 gustaverunt nihilominus bonum Dei verbum, virtutesque sæculi venturi,5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo a venire,
6 et prolapsi sunt ; rursus renovari ad pœnitentiam, rursum crucifigentes sibimetipsis Filium Dei, et ostentui habentes.6 [è impossibile] se un'altra volta cadano, ricondurli a penitenza, ricrocifiggendo essi per conto proprio il Figlio di Dio ed esponendolo all'infamia.
7 Terra enim sæpe venientem super se bibens imbrem, et generans herbam opportunam illis, a quibus colitur, accipit benedictionem a Deo :7 La terra quando si imbeve della pioggia che su lei spesso cade, se produce erbe utili a quelli per opera dei quali è coltivata essa ha parte alla benedizione di Dio;
8 proferens autem spinas ac tribulos, reproba est, et maledicto proxima : cujus consummatio in combustionem.
8 ma se non produce che spine e triboli, non gode stima, quasi quasi è maledetta, e la sua fine è il fuoco.
9 Confidimus autem de vobis dilectissimi meliora, et viciniora saluti : tametsi ita loquimur.9 Ma rispetto a voi, o diletti, se anche parliamo così, noi abbiam fiducia in cose migliori, che menino alla salvezza.
10 Non enim injustus Deus, ut obliviscatur operis vestri, et dilectionis, quam ostendistis in nomine ipsius, qui ministrastis sanctis, et ministratis.10 Non è infatti ingiusto Iddio da dimenticarsi delle opere vostre e dell'amore che mostraste al suo nome, avendo reso servigi ai santi e tuttora rendendone.
11 Cupimus autem unumquemque vestrum eamdem ostentare sollicitudinem ad expletionem spei usque in finem :11 E desideriamo che ciascuno di voi dimostri la stessa diligenza a conservare la più intera fiducia sino alla fine,
12 ut non segnes efficiamini, verum imitatores eorum, qui fide, et patientia hæreditabunt promissiones.12 affinchè non vi facciate pigri, ma siate imitatori di quelli che per la fede e la perseveranza si fanno eredi della promessa.
13 Abrahæ namque promittens Deus, quoniam neminem habuit, per quem juraret, majorem, juravit per semetipsum,13 Iddio quando fece la promessa ad Abramo, poichè non aveva da giurare per uno più grande di se stesso, giurò per se stesso,
14 dicens : Nisi benedicens benedicam te, et multiplicans multiplicabo te.14 dicendo: «Sì certo, ti benedirò e ti moltiplicherò».
15 Et sic longanimiter ferens, adeptus est repromissionem.15 Così avendo Abramo perseverato nella fede, ottenne si effettuasse la promessa.
16 Homines enim per majorem sui jurant : et omnis controversiæ eorum finis, ad confirmationem, est juramentum.16 Gli uomini infatti giurano per uno più grande di loro, e il giuramento come garanzia è fine a ogni disputa.
17 In quo abundantius volens Deus ostendere pollicitationis hæredibus, immobilitatem consilii sui, interposuit jusjurandum :17 E Dio volendo più che mai mostrare agli eredi della promessa l'immutabilità della sua risoluzione, intervenne con un giuramento,
18 ut per duas res immobiles, quibus impossibile est mentiri Deum, fortissimum solatium habeamus, qui confugimus ad tenendam propositam spem,18 affinchè per via di due cose immutabili, nelle quali è impossibile c'inganni Dio, noi avessimo un vivo conforto, noi che ci eravamo rifugiati nell'attenerci stretti alla promessa postaci dinanzi;
19 quam sicut anchoram habemus animæ tutam ac firmam, et incedentem usque ad interiora velaminis,19 la quale speranza noi teniamo, àncora dell'anima, sicura e salda; la quale penetra di là dal velo,
20 ubi præcursor pro nobis introivit Jesus, secundum ordinem Melchisedech pontifex factus in æternum.20 dove, precursore per noi, entrò Gesù, fatto Sommo Sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec.