Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ad Corinthios II 4


font
VULGATABIBBIA MARTINI
1 Ideo habentes administrationem, juxta quod misericordiam consecuti sumus, non deficimus,1 Per la qual cosa avendo noi tal ministero in virtù della misericordia da noi conseguita, non ci perdiamo di cuore:
2 sed abdicamus occulta dedecoris, non ambulantes in astutia, neque adulterantes verbum Dei, sed in manifestatione veritatis commendantes nosmetipsos ad omnem conscientiam hominum coram Deo.2 Ma rinunziamo ai nascondigli della turpitudine, non camminando con astuzia, né corrompendo la parola di Dio, ma commendevoli rendendoci presso là coscienza di tutti gli uomini dinanzi a Dio mediante la manifestazione della verità.
3 Quod si etiam opertum est Evangelium nostrum, in iis, qui pereunt, est opertum :3 Che se è velato anche il nostro vangelo; per que', che periscono, egli è velato:
4 in quibus Deus hujus sæculi excæcavit mentes infidelium, ut non fulgeat illis illuminatio Evangelii gloriæ Christi, qui est imago Dei.4 De' quali infedeli il Dio di questo secolo ha accecate le menti, onde non rifulga per essi la luce del vangelo della gloria di Cristo, il quale è immagine di Dio.
5 Non enim nosmetipsos prædicamus, sed Jesum Christum Dominum nostrum : nos autem servos vestros per Jesum :5 Imperocché noi non predichiamo noi stessi, ma Gesù Cristo Signor nostro; noi poi servi vostri per Gesù:
6 quoniam Deus, qui dixit de tenebris lucem splendescere, ipse illuxit in cordibus nostris ad illuminationem scientiæ claritatis Dei, in facie Christi Jesu.
6 Conciossiachè Dio, il quale disse che dalle tenebre splendesse la luce, egli stesso rifulse ne' nostri cuori, perché chiara si rendesse la cognizione della gloria di Dio nella faccia di Gesù Cristo.
7 Habemus autem thesaurum istum in vasis fictilibus : ut sublimitas sit virtutis Dei, et non ex nobis.7 Ma questo tesoro lo abbiamo in vasi di creta: onde la superiorità della virtù sia di Dio, e non da noi.
8 In omnibus tribulationem patimur, sed non angustiamur : aporiamur, sed non destituimur :8 Per ogni verso siam tribolati, ma non avviliti d'animo: siamo angustiati, ma non siamo disperati:
9 persecutionem patimur, sed non derelinquimur : dejicimur, sed non perimus :9 Siamo perseguitati, ma non siamo abbandonati: siamo abbattuti, ma non estinti:
10 semper mortificationem Jesu in corpore nostro circumferentes, ut et vita Jesu manifestetur in corporibus nostris.10 Portando noi sempre per ogni dove la mortificazione di Gesù Cristo nel corpo nostro, affinchè la vita ancor di Gesù si manifesti ne' corpi nostri.
11 Semper enim nos, qui vivimus, in mortem tradimur propter Jesum : ut et vita Jesu manifestetur in carne nostra mortali.11 Imperocché continuamente noi, che viviamo, siam messi a morte per amor di Gesù: affinchè la vita ancor di Gesù si manifesti nella carne nostra mortale.
12 Ergo mors in nobis operatur, vita autem in vobis.12 Trionfa adunque in noi la morte, e in voi la vita.
13 Habentes autem eumdem spiritum fidei, sicut scriptum est : Credidi, propter quod locutus sum : et nos credimus, propter quod et loquimur :13 Ma avendo lo stesso spirito di fede, conforme sta scritto: credetti, per questo parlai: noi pur crediamo, e per questo anche parliamo:
14 scientes quoniam qui suscitavit Jesum, et nos cum Jesu suscitabit, et constituet vobiscum.14 Sapendo noi, come colui, che risuscitò Gesù, noi pure risusciterà con Gesù, e ci darà luogo tra voi.
15 Omnia enim propter vos : ut gratia abundans, per multos in gratiarum actione, abundet in gloriam Dei.15 Imperocché tutte le cose sono per voi: affinchè l'abbondante grazia ridondi abbondantemente in gloria di Dio pe' ringraziamenti di molti.
16 Propter quod non deficimus : sed licet is, qui foris est, noster homo corrumpatur, tamen is, qui intus est, renovatur de die in diem.16 Per la qual cosa non perdiamo coraggio: ma quantunque quel nostro uomo, che è al di fuori, si corrompa: quello però, che è al di dentro, di giorno in giorno si rinnovella.
17 Id enim, quod in præsenti est momentaneum et leve tribulationis nostræ, supra modum in sublimitate æternum gloriæ pondus operatur in nobis,17 Imperocché quella, che è di presente momentanea, e leggera tribolazione nostra, un eterno sopra ogni misura smisurato peso di gloria opera in noi.
18 non contemplantibus nobis quæ videntur, sed quæ non videntur. Quæ enim videntur, temporalia sunt : quæ autem non videntur, æterna sunt.18 Non mirando noi a quel, che si vede, ma a quello, che non si vede. Imperocché le cose, che si veggono, sono temporali: quelle poi, che non si veggono, sono eterne.