Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Actus Apostolorum 27


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Ut autem judicatum est navigare eum in Italiam, et tradi Paulum cum reliquis custodiis centurioni nomine Julio cohortis Augustæ,1 - Quando dunque fu determinato di far vela per l'Italia, Paolo e cert'altri prigionieri furon consegnati a un centurione, di nome Giulio, della coorte Augusta.
2 ascendentes navem Adrumetinam, incipientes navigare circa Asiæ loca, sustulimus, perseverante nobiscum Aristarcho Macedone Thessalonicensi.2 E, saliti sopra una nave di Adramitto che doveva costeggiare i porti dell'Asia, salpammo, avendo con noi Aristarco, macedone di Tessalonica.
3 Sequenti autem die devenimus Sidonem. Humane autem tractans Julius Paulum, permisit ad amicos ire, et curam sui agere.3 Il giorno seguente arrivammo a Sidone; e Giulio, che trattava Paolo con benevolenza, gli permise di andare da' suoi amici a ristorarsi.
4 Et inde cum sustulissemus, subnavigavimus Cyprum, propterea quod essent venti contrarii.4 Poi, partiti di là, navigammo sotto Cipro, perchè i vènti eran contrari;
5 Et pelagus Ciliciæ et Pamphyliæ navigantes, venimus Lystram, quæ est Lyciæ :5 e, traversato il mare di Cilicia e Panfilia, arrivammo a Mira di Licia.
6 et ibi inveniens centurio navem Alexandrinam navigantem in Italiam, transposuit nos in eam.6 Qui il centurione, trovata una nave alessandrina che faceva rotta per l'Italia, ci trasferì in essa.
7 Et cum multis diebus tarde navigaremus, et vix devenissemus contra Gnidum, prohibente nos vento, adnavigavimus Cretæ juxta Salmonem :7 E dopo aver navigato lentamente per molti giorni, arrivammo con pena dirimpetto a Gnido, trattenuti dal vento, ci accostammo a Creta, dalla parte di Salmone;
8 et vix juxta navigantes, venimus in locum quemdam qui vocatur Boniportus, cui juxta erat civitas Thalassa.8 e costeggiando con gran difficoltà, venimmo a un certo luogo, chiamato Beiporti, vicino a cui era la città di Talassa.
9 Multo autem tempore peracto, et cum jam non esset tuta navigatio eo quod et jejunium jam præteriisset, consolabatur eos Paulus,9 Passato così molto tempo, e il navigar facendosi sempre più pericoloso, perchè era passato il digiuno, Paolo li ammoniva
10 dicens eis : Viri, video quoniam cum injuria et multo damno non solum oneris, et navis, sed etiam animarum nostrarum incipit esse navigatio.10 dicendo: «Uomini, io vedo che la navigazione riuscirà di danno e perdita grande, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre vite».
11 Centurio autem gubernatori et nauclero magis credebat, quam his quæ a Paulo dicebantur.11 Ma il centurione credeva più al pilota e al padron della nave che non alle cose dette da Paolo.
12 Et cum aptus portus non esset ad hiemandum, plurimi statuerunt consilium navigare inde, si quomodo possent, devenientes Phœnicen hiemare, portum Cretæ respicientem ad Africum et ad Corum.12 E siccome quel porto non era adatto a svernare, i più furon di parere di partirne e, se fosse possibile, spingersi fino a Fenice, porto di Creta, che guarda a libeccio e a maestro, e di passarvi l'inverno.
13 Aspirante autem austro, æstimantes propositum se tenere, cum sustulissent de Asson, legebant Cretam.
13 Soffiando poi l'australe, credettero d'esser al loro proposito, quindi, tolte le ancore, costeggiavano Creta più da vicino.
14 Non post multum autem misit se contra ipsam ventus typhonicus, qui vocatur Euroaquilo.14 Ma poco dopo si rovesciò su essa un vento tifonico, che si chiama Euro-Aquilone;
15 Cumque arrepta esset navis, et non posset conari in ventum, data nave flatibus, ferebamur.15 e siccome la nave era portata via, non potendo resistere al vento, noi la lasciammo andare, trascinati con essa.
16 In insulam autem quamdam decurrentes, quæ vocatur Cauda, potuimus vix obtinere scapham.16 Così, correndo sotto un'isola chiamata Cauda, riuscimmo con gran difficoltà ad assicurarci della scialuppa.
17 Qua sublata, adjutoriis utebantur, accingentes navem, timentes ne in Syrtim inciderent, summisso vase sic ferebantur.17 Tiratala su, misero in opera i ripari, ricingendo la nave, e, per timore di finir sulla Sirte, ammainarono le vele lasciandosi trasportare.
18 Valida autem nobis tempestate jactatis, sequenti die jactum fecerunt :18 In tal modo, trovandoci fieramente sbattuti dalla tempesta, il giorno appresso cominciarono a far getto del carico;
19 et tertia die suis manibus armamenta navis projecerunt.19 e il terzo giorno, con le lor proprie mani buttarono a mare gli attrezzi della nave.
20 Neque autem sole, neque sideribus apparentibus per plures dies, et tempestate non exigua imminente, jam ablata erat spes omnis salutis nostræ.20 Più giorni passarono senza veder nè sole nè stelle; la tempesta infuriava su noi; già perduta era ogni speranza di salvarci.
21 Et cum multa jejunatio fuisset, tunc stans Paulus in medio eorum, dixit : Oportebat quidem, o viri, audito me, non tollere a Creta, lucrique facere injuriam hanc et jacturam.21 E poichè si stava da un pezzo senza prender cibo, Paolo, ritto in mezzo a quelli, disse: «Uomini, bisognava darmi ascolto, e non partire da Creta; vi sareste risparmiati questo strapazzo e questo danno.
22 Et nunc suadeo vobis bono animo esse : amissio enim nullius animæ erit ex vobis, præterquam navis.22 Ma ora vi conforto a star di buon animo, giacchè nessuno di voi perirà, e solo la nave andrà perduta.
23 Astitit enim mihi hac nocte angelus Dei, cujus sum ego, et cui deservio,23 Mi è apparso proprio questa notte un angelo di quel Dio, di cui io sono e a cui servo,
24 dicens : Ne timeas, Paule : Cæsari te oportet assistere : et ecce donavit tibi Deus omnes qui navigant tecum.24 dicendomi: - Paolo, non temere; tu devi comparire dinanzi a Cesare; ed ecco, Dio t'ha fatto dono di tutti quelli che navigano con te.-
25 Propter quod bono animo estote, viri : credo enim Deo quia sic erit, quemadmodum dictum est mihi.25 Perciò, uomini, fatevi animo, perchè ho fede in Dio che avverrà così, come m'è stato detto.
26 In insulam autem quamdam oportet nos devenire.26 Or ci bisogna d'esser gettati su una qualche isola».
27 Sed posteaquam quartadecima nox supervenit, navigantibus nobis in Adria circa mediam noctem, suspicabantur nautæ apparere sibi aliquam regionem.27 Eravamo alla quattordicesima notte, sbattuti per l'Adriatico, quando verso la mezzanotte i marinai credettero d'esser vicini a qualche terra.
28 Qui et summittentes bolidem, invenerunt passus viginti : et pusillum inde separati, invenerunt passus quindecim.28 Calato lo scandaglio, trovarono venti braccia; e più in là, trovarono quindici braccia.
29 Timentes autem ne in aspera loca incideremus, de puppi mittentes anchoras quatuor, optabant diem fieri.29 Temendo allora di dar negli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, e sospiravano che facesse giorno.
30 Nautis vero quærentibus fugere de navi, cum misissent scapham in mare, sub obtentu quasi inciperent a prora anchoras extendere,30 Ma, siccome i marinai meditavano fuggir dalla nave, e avevan messo in mare un battello col pretesto di stendere le ancore, dalla prua,
31 dixit Paulus centurioni et militibus : Nisi hi in navi manserint, vos salvi fieri non potestis.31 Paolo disse al centurione e a' soldati: «Se costoro non restano sulla nave, voi non potete scampare».
32 Tunc absciderunt milites funes scaphæ, et passi sunt eam excidere.32 Allora i soldati tagliarono le funi del battello, e lo lasciarono cadere.
33 Et cum lux inciperet fieri, rogabat Paulus omnes sumere cibum, dicens : Quartadecima die hodie exspectantes jejuni permanetis, nihil accipientes.33 E come si fu all'alba, Paolo esortava tutti a prender cibo, dicendo: «Oggi son quattordici giorni che state aspettando digiuni, senza prender nulla;
34 Propter quod rogo vos accipere cibum pro salute vestra : quia nullius vestrum capillus de capite peribit.34 perciò vi esorto a prender cibo per la vostra salvezza; del resto nessun di voi perderà neppur un capello del capo».
35 Et cum hæc dixisset, sumens panem, gratias egit Deo in conspectu omnium : et cum fregisset, cœpit manducare.35 Detto così prese del pane, rese grazie a Dio in presenza di tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare.
36 Animæquiores autem facti omnes, et ipsi sumpserunt cibum.36 Tutti allora si fecero animo e presero anch'essi del cibo.
37 Eramus vero universæ animæ in navi ducentæ septuaginta sex.37 Nella nave eravamo duecentosettantasei persone.
38 Et satiati cibo alleviabant navem, jactantes triticum in mare.38 E quando si furon saziati di cibo, alleggerirono la nave gettando il frumento in mare.
39 Cum autem dies factus esset, terram non agnoscebant : sinum vero quemdam considerabant habentem littus, in quem cogitabant si possent ejicere navem.39 Fattosi giorno, non riconoscevano la terra; ma scòrsero un certo seno che aveva spiaggia, e deliberarono di spingervi la nave, se venisse lor fatto.
40 Et cum anchoras sustulissent, committebant se mari, simul laxantes juncturas gubernaculorum : et levato artemone secundum auræ flatum, tendebant ad littus.40 Quindi, lasciate le ancore e sciolti i legami de' timoni, s'abbandonarono al mare; e alzato l'artimone, secondo il soffiar del vento, tiravano al lido.
41 Et cum incidissemus in locum dithalassum, impegerunt navem : et prora quidem fixa manebat immobilis, puppis vero solvebatur a vi maris.41 Ma, avendo dato in una punta di terra che aveva il mare dai due lati, arenarono; e mentre la prua, affondatasi, stava immobile, la poppa si sfasciava sotto i colpi del mare.
42 Militum autem consilium fuit ut custodias occiderent, ne quis cum enatasset, effugeret.42 Il parere de' soldati era d'uccidere i prigionieri affinchè nessuno scappasse a nuoto.
43 Centurio autem volens servare Paulum, prohibuit fieri : jussitque eos qui possent natare, emittere se primos, et evadere, et ad terram exire :43 Ma il centurione, che voleva salvar Paolo, mandò a vuoto quel disegno, ordinando che quanti sapevano nuotare si gettassero giù i primi e andassero a terra;
44 et ceteros, alios in tabulis ferebant, quosdam super ea quæ de navi erant. Et sic factum est, ut omnes animæ evaderent ad terram.44 gli altri poi li portarono parte su tavole, e parte su rottami della nave. E così avvenne che tutti si salvarono a terra.