Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ionas 4


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Et afflictus est Jonas afflictione magna, et iratus est :1 - E Giona ne provò gran dispiacere, e con parole risentite,
2 et oravit ad Dominum, et dixit : Obsecro, Domine, numquid non hoc est verbum meum cum adhuc essem in terra mea ? propter hoc præoccupavi ut fugerem in Tharsis : scio enim quia tu Deus clemens et misericors es, patiens et multæ miserationis, et ignoscens super malitia.2 fece orazione al Signore e disse: «Permetti di grazia, Signore: non lo diceva io quando era ancora nel mio paese? E per questo mi affrettai a fuggire a Tarsis, perchè ti conosco che sei un Dio clemente e misericordioso, pieno di pazienza e molto compassionevole e che perdoni il mal fatto.
3 Et nunc, Domine, tolle, quæso, animam meam a me, quia melior est mihi mors quam vita.3 E ora, o Signore, prenditi te ne prego l'anima mia, perchè mi è più cara la morte che la vita!».
4 Et dixit Dominus : Putasne bene irasceris tu ?4 E il Signore disse: «E ti pare ben fatto di risentirti così?».
5 Et egressus est Jonas de civitate, et sedit contra orientem civitatis : et fecit sibimet umbraculum ibi, et sedebat subter illud in umbra, donec videret quid accideret civitati.5 E Giona uscì dalla città e si collocò ad oriente della città e ivi si formò un frascato e vi si sedette sotto all'ombra, aspettando di vedere ciò che sarebbe per sopravvenire alla città.
6 Et præparavit Dominus Deus hederam, et ascendit super caput Jonæ, ut esset umbra super caput ejus, et protegeret eum (laboraverat enim) : et lætatus est Jonas super hedera lætitia magna.6 E il Signore aveva preparato un'edera che salì alta sopra il capo di Giona per ombreggiargli la testa e proteggerlo contro il sole, perchè incominciava a soffrire il caldo; e Giona provò un gran sollievo per quell'edera.
7 Et paravit Deus vermen ascensu diluculi in crastinum : et percussit hederam, et exaruit.7 Ma il Signore preparò per il giorno seguente, allo spuntar dell'alba, un verme, che rosicchiò l'edera e la fece seccare.
8 Et cum ortus fuisset sol, præcepit Dominus vento calido et urenti : et percussit sol super caput Jonæ, et æstuabat : et petivit animæ suæ ut moreretur, et dixit : Melius est mihi mori quam vivere.8 E nato già il sole, il Signore ordinò che si levasse un vento caldo e cocente, e il sole dardeggiava sul capo di Giona che soffocava e si desiderava la morte e andava dicendo: «È meglio per me morire che vivere!».
9 Et dixit Dominus ad Jonam : Putasne bene irasceris tu super hedera ? Et dixit : Bene irascor ego usque ad mortem.9 E il Signore disse a Giona: «Ti par ben fatto risentirti così per causa di un'edera?». Rispose: «Ho ben ragione di risentirmi, non mi manca che la morte!».
10 Et dixit Dominus : Tu doles super hederam in qua non laborasti, neque fecisti ut cresceret ; quæ sub una nocte nata est, et sub una nocte periit :10 E il Signore soggiunse: «Tu, per un'erba che non ti ha costato nessuna fatica e non hai fatto crescere, che in una notte è nata e in una notte è perita, te ne duoli:
11 et ego non parcam Ninive, civitati magnæ, in qua sunt plus quam centum viginti millia hominum qui nesciunt quid sit inter dexteram et sinistram suam, et jumenta multa ?11 ed io non dovrò dolermi per una grande città come Ninive, nella quale vi sono più di centoventimila persone che non sanno discernere tra la mano destra e la sinistra, e animali in gran numero?».