Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Levítivo 12


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Locutusque est Dominus ad Moysen, dicens :1 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
2 Loquere filiis Israël, et dices ad eos : Mulier, si suscepto semine pepererit masculum, immunda erit septem diebus juxta dies separationis menstruæ.2 "Un uomo sulla cui pelle si formi un gonfiore o un eczema o una macchia e si preveda un caso di lebbra, sia portato da Aronne sacerdote o da uno dei suoi figli sacerdoti;
3 Et die octavo circumcidetur infantulus :3 il sacerdote esamini la piaga sulla sua pelle: se sulla piaga il pelo è diventato bianco e la piaga appare incavata nella pelle, è un caso di lebbra. Veduto ciò, il sacerdote lo dichiari impuro.
4 ipsa vero triginta tribus diebus manebit in sanguine purificationis suæ. Omne sanctum non tanget, nec ingredietur in sanctuarium, donec impleantur dies purificationis suæ.4 Se la macchia sulla pelle è bianca, ma non appare incavata nella pelle e il pelo su di essa non è diventato bianco, il sacerdote isolerà l'uomo colpito dalla piaga per sette giorni.
5 Sin autem feminam pepererit, immunda erit duabus hebdomadibus juxta ritum fluxus menstrui, et sexaginta sex diebus manebit in sanguine purificationis suæ.5 Il sacerdote lo esamini il settimo giorno: se la piaga gli appare stazionaria e non si è diffusa sulla pelle, il sacerdote isoli l'uomo colpito dalla piaga per altri sette giorni.
6 Cumque expleti fuerint dies purificationis suæ, pro filio sive pro filia, deferet agnum anniculum in holocaustum, et pullum columbæ sive turturem pro peccato, ad ostium tabernaculi testimonii, et tradet sacerdoti,6 Il settimo giorno lo riesamini; se la piaga è diminuita, non si è diffusa sulla pelle, il sacerdote dichiarerà tale uomo puro: è un eczema. Egli lavi le sue vesti ed è puro.
7 qui offeret illa coram Domino, et orabit pro ea, et sic mundabitur a profluvio sanguinis sui : ista est lex parientis masculum aut feminam.7 Se l'eczema si è diffuso sulla pelle dopo che il malato è stato esaminato dal sacerdote e dichiarato puro, si presenti di nuovo al sacerdote.
8 Quod si non invenerit manus ejus, nec potuerit offerre agnum, sumet duos turtures vel duos pullos columbarum, unum in holocaustum, et alterum pro peccato : orabitque pro ea sacerdos, et sic mundabitur.8 Il sacerdote lo esamini; se l'eczema si è diffuso sulla pelle, il sacerdote lo dichiari impuro; è lebbra.
9 Quando appaia su un uomo una macchia di lebbra, sia portato dal sacerdote.
10 Il sacerdote lo esamini; se c'è un gonfiore biancastro sulla pelle e il pelo è diventato bianco e c'è una zona di carne viva sul gonfiore:
11 è lebbra inveterata sulla pelle; il sacerdote lo dichiari impuro. Lo isoli, perché è impuro.
12 Se la lebbra si diffonde sulla pelle e copre tutta la pelle dell'uomo, dalla testa ai piedi, dovunque il sacerdote osservi,
13 questi esamini il paziente; se la lebbra ha coperto tutta la sua carne, allora dichiari puro l'uomo colpito dalla piaga; è diventato tutto bianco; è puro.
14 Nel giorno in cui ricomparisse in lui un'ulcera è impuro;
15 il sacerdote esamini l'ulcera e lo dichiari impuro; l'ulcera è cosa impura, è lebbra.
16 Se invece l'ulcera si restringe e diventa bianca, vada dal sacerdote;
17 il sacerdote lo esamini; se la piaga è diventata bianca, il sacerdote dichiari puro l'uomo colpito dalla piaga; è puro.
18 Quando si è prodotto sulla pelle di qualcuno un ascesso ed è guarito,
19 e al posto dell'ascesso c'è un gonfiore biancastro o una macchia bianco-rossastra, il malato sia esaminato dal sacerdote.
20 Il sacerdote lo esamini; se c'è un incavo visibile sulla pelle e il pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiari impuro: è una piaga di lebbra che si diffonde sull'ascesso.
21 Se il sacerdote esamina l'ascesso, e non vede in esso il pelo bianco, se non è più incavato nella pelle e si è attenuato, il sacerdote isoli il malato per sette giorni.
22 Se il male si diffonde chiaramente sulla pelle, il sacerdote dichiari il malato impuro: è lebbra.
23 Se la macchia è rimasta stazionaria senza diffondersi, è la cicatrice di un ascesso, il sacerdote lo dichiari puro.
24 Se sulla pelle di qualcuno c'è un'ustione e la piaga dell'ustione è una macchia bianco-rossastra o biancastra,
25 il sacerdote la esamini; se il pelo è diventato bianco sulla macchia ed essa appare incavata nella pelle, è lebbra che si diffonde nella bruciatura. Il sacerdote dichiari il malato impuro: è un caso di lebbra.
26 Se il sacerdote lo esamina, e sulla macchia il pelo non è bianco e non c'è incavo nella pelle e la macchia si attenua, il sacerdote isoli il malato per sette giorni.
27 Il sacerdote lo esamini il settimo giorno: se la macchia si è diffusa sulla pelle, il sacerdote dichiari il malato impuro: è un caso di lebbra;
28 se la macchia resta stazionaria senza diffondersi sulla pelle e si attenua, è un gonfiore dovuto alla bruciatura; il sacerdote dichiari quell'uomo puro, perché è la cicatrice della bruciatura.
29 Se un uomo o una donna hanno una piaga sulla testa o sul mento,
30 il sacerdote esamini la piaga; se appare incavata nella pelle e in essa il pelo è giallastro e fine, il sacerdote lo dichiari impuro: è tigna, cioè la lebbra della testa e del mento.
31 Quando il sacerdote esamina la piaga della tigna, e non appare incavata nella pelle e il pelo in essa non è giallastro, il sacerdote isoli per sette giorni la persona colpita da piaga di tigna.
32 Il sacerdote esamini la piaga il settimo giorno; se la tigna non si è diffusa e non c'è in essa pelo giallastro e la parte colpita dalla tigna non appare incavata nella pelle,
33 il malato si raserà, ma non raserà la parte colpita dalla tigna: il sacerdote isolerà il tignoso ancora per sette giorni.
34 Il sacerdote esamini la tigna il settimo giorno; se la tigna non si è diffusa sulla pelle e la parte colpita non appare incavata nella pelle, il sacerdote lo dichiari puro; il malato lavi le sue vesti ed è puro.
35 Se la tigna si è diffusa sulla pelle dopo che il malato è stato dichiarato puro,
36 il sacerdote lo esamini; se la tigna si è diffusa sulla pelle, il malato è impuro; il sacerdote non stia a osservare se il pelo è giallastro.
37 Se la tigna gli appare stazionaria ed è spuntato in essa un pelo scuro, il tignoso è guarito: è puro, e puro lo dichiari il sacerdote.
38 Se sulla pelle di un uomo o di una donna si producono delle macchie biancastre,
39 il sacerdote l'esamini; se sulla pelle ci sono delle macchie chiare, biancastre, è un esantema che si è diffuso sulla pelle; il malato è puro.
40 Se un uomo perde i capelli del cranio: è calvizie dell'occipite; è puro.
41 Se perde i capelli dalla parte frontale della testa: è calvizie frontale; è puro.
42 Se sulla calvizie dell'occipite o della fronte si produce una piaga bianco-rossastra, è lebbra che si diffonde sul suo occipite o sulla sua fronte.
43 Il sacerdote lo esamini; se nella calvizie dell'occipite o della fronte c'è un gonfiore bianco-rossastro dello stesso aspetto della lebbra della pelle,
44 è lebbroso; è impuro. Il sacerdote lo dichiari impuro. La sua è lebbra della testa.
45 Il lebbroso colpito dal male porti i vestiti laceri e i capelli scarmigliati, si copra il labbro superiore e gridi: "Impuro, impuro".
46 Per tutto il tempo in cui durerà in lui la piaga, sarà impuro; essendo impuro, vivrà isolato, fuori del campo sarà la sua dimora.
47 Se su un vestito ci sarà una macchia di lebbra, che si tratti di vestito di lana o di lino,
48 o manufatto di lino o di lana, o sul cuoio o su qualsiasi oggetto di cuoio,
49 se la macchia è verdastra o biancastra sul vestito o sul cuoio o sul tessuto o sul manufatto o su qualsiasi oggetto di cuoio, è una macchia di lebbra e va mostrata al sacerdote.
50 Il sacerdote esamini la macchia e sequestri per sette giorni l'oggetto colpito dalla macchia.
51 Il settimo giorno esamini la macchia; se essa si è diffusa sul vestito o sul tessuto o sul manufatto o sul cuoio, qualunque sia l'oggetto confezionato con cuoio, è lebbra contagiosa; sia bruciato col fuoco.
52 Bruci il vestito o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualsiasi oggetto di cuoio in cui si trovi la macchia, perché è lebbra contagiosa: sia bruciato col fuoco.
53 Se il sacerdote esamina la macchia ed essa non si è diffusa sul vestito o sul tessuto o sul manufatto o su qualsiasi oggetto di cuoio,
54 il sacerdote comandi che si lavino gli oggetti su cui si trova la macchia e li sequestri di nuovo per sette giorni.
55 Il sacerdote esamini la macchia dopo che è stata lavata: se non ha cambiato aspetto, anche se non si è diffusa, è cosa impura: sia bruciata col fuoco. E' corrosa al rovescio e al dritto.
56 Se il sacerdote esamina la macchia ed essa si è attenuata dopo che è stava lavata, tagli il pezzo dal vestito o dal cuoio o dal manufatto o dal tessuto;
57 se la macchia riappare sul vestito o sul manufatto o sul tessuto o su qualsiasi oggetto di cuoio, è un male che si sviluppa; sia bruciato col fuoco l'oggetto su cui si trova la macchia.
58 Il vestito o il tessuto o il manufatto o qualsiasi oggetto di cuoio da cui è sparita la macchia dopo la lavatura, sia lavato una seconda volta e dichiarato puro.
59 Questa è la legge per la macchia di lebbra di un vestito di lana o di lino o di un tessuto o di un manufatto o di qualsiasi oggetto di cuoio, quando si tratti di dichiararlo puro o impuro".