Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Isaiæ 60


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Surge, illuminare, Jerusalem, quia venit lumen tuum,
et gloria Domini super te orta est.
1 Sorgi, ricevi la luce, o Gerusalemme: perocché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te.
2 Quia ecce tenebræ operient terram,
et caligo populos ;
super te autem orietur Dominus,
et gloria ejus in te videbitur.
2 Imperocché ecco che in tenebre sarà involta la terra, e in oscurità le nazioni: ma sopra di te nascerà il Signore, e la gloria di lui si vedrà in te.
3 Et ambulabunt gentes in lumine tuo,
et reges in splendore ortus tui.
3 E alla tua luce cammineranno le genti, e i regi allo splendore, che nasce per te.
4 Leva in circuitu oculos tuos, et vide :
omnes isti congregati sunt, venerunt tibi ;
filii tui de longe venient
et filiæ tuæ de latere surgent.
4 Alza all'intorno il tuo sguardo, e mira: tutti costoro si son raunati per venire a te: da lungi verranno i tuoi figliuoli, e da ogni lato a te nasceran delle figlie.
5 Tunc videbis, et afflues ;
mirabitur et dilatabitur cor tuum :
quando conversa fuerit ad te multitudo maris ;
fortitudo gentium venerit tibi.
5 Tu vedrai allora la tua moltiplicazione, si stupirà, e sarà dilatato il cuor tuo, quando verso di te si rivolarerà la moltitudine di là dal mare, quando possenti popoli verranno a te.
6 Inundatio camelorum operiet te,
dromedarii Madian et Epha ;
omnes de Saba venient,
aurum et thus deferentes,
et laudem Domino annuntiantes.
6 Tu sarai inondata da una moltitudine di cammelli, dai dromedari di Madian, e di Epha: verran tutti i Sabei portando oro, ed incenso, e celebrando e laudi del Signore.
7 Omne pecus Cedar congregabitur tibi ;
arietes Nabaioth ministrabunt tibi :
offerentur super placabili altari meo,
et domum majestatis meæ glorificabo.
7 Tutti i greggi di Cedar si rauneranno a te, a te serviranno gli arieti di Nabajoth, saranno offerti sul mio altare di riconciliazione, ed io renderò gloriosa la casa della mia maestà.
8 Qui sunt isti qui ut nubes volant,
et quasi columbæ ad fenestras suas ?
8 Chi mai son costoro, che volan come nuvole, e come colombe alle lor colombaie?
9 Me enim insulæ exspectant,
et naves maris in principio,
ut adducam filios tuos de longe ;
argentum eorum, et aurum eorum cum eis,
nomini Domini Dei tui,
et Sancto Israël, quia glorificavit te.
9 Imperocché me le isole aspettano, e le navi del mare fin da principio, affinchè i figli tuoi da rimoti paesi io conduca; e il loro oro, e il loro argento al nome del Signore Dio tuo, e al santo d'Israele, che ti ha dato gloria.
10 Et ædificabunt filii peregrinorum muros tuos,
et reges eorum ministrabunt tibi ;
in indignatione enim mea percussi te,
et in reconciliatione mea misertus sum tui.
10 E i figliuoli degli stranieri edificheranno le tue mura, e i re loro a te serviranno: imperocché sdegnato ti afflissi, e riconciliato usai teco misericordia.
11 Et aperientur portæ tuæ jugiter ;
die ac nocte non claudentur,
ut afferatur ad te fortitudo gentium,
et reges earum adducantur.
11 E le tue porte saran sempre aperte, non si chiuderanno di dì, né di notte, affinchè a te sia condotta la moltitudine delle genti, e sian menati i loro re;
12 Gens enim et regnum quod non servierit tibi peribit,
et gentes solitudine vastabuntur.
12 Imperocché la nazione, ed il regno, che non servirà a te, perirà, e quelle genti saran devastate, e desolate.
13 Gloria Libani ad te veniet,
abies, et buxus, et pinus simul
ad ornandum locum sanctificationis meæ ;
et locum pedum meorum glorificabo.
13 A te verrà la gloria del Libano, l'abete, e il bussolo, e il pino ad abbellire insieme il mio santuario, e glorificherò il luogo, dov' io posi i piedi.
14 Et venient ad te curvi filii eorum qui humiliaverunt te,
et adorabunt vestigia pedum tuorum omnes qui detrahebant tibi :
et vocabunt te civitatem Domini,
Sion Sancti Israël.
14 E verranno a te chini i figli di coloro, che ti umiliarono, e le orme de' piedi tuoi adoreranno quegli, che t'insultavano, e te chiameranno la città del Signore, la Sionne del santo d'Israele.
15 Pro eo quod fuisti derelicta
et odio habita,
et non erat qui per te transiret :
ponam te in superbiam sæculorum,
gaudium in generationem et generationem :
15 Perchè derelitta fosti tu, e odiata, e non eravi alcuno, che ti frequentasse, te io farò la gloria de' secoli, il gaudio di generazioni, e generazioni:
16 et suges lac gentium,
et mamilla regum lactaberis ;
et scies quia ego Dominus salvans te,
et redemptor tuus, Fortis Jacob.
16 E tu succhienti il latte delle nazioni, ed allattata sarai alla mammella dei re: e conoscerai, che son io il Signore, che ti salva, e il redentore tuo, il forte di Giacobbe.
17 Pro ære afferam aurum,
et pro ferro afferam argentum,
et pro lignis æs,
et pro lapidibus ferrum :
et ponam visitationem tuam pacem,
et præpositos tuos justitiam.
17 In luogo del rame, porterò a te l'oro, e in luogo del ferro porterò argento, o in luogo del legno, rame, e ferro in luogo delle pietre; e metterò al tuo governo la pace, e per soprintendenti la giustizia.
18 Non audietur ultra iniquitas in terra tua ;
vastitas et contritio in terminis tuis :
et occupabit salus muros tuos,
et portas tuas laudatio.
18 Non si sentirà più parlare d'iniquità nella tua terra, né di devastamenti, e flagelli dentro il tuo territorio: ma le tue mura occuperà la salute, e alle tue porte saranno cantici di laude.
19 Non erit tibi amplius sol ad lucendum per diem,
nec splendor lunæ illuminabit te :
sed erit tibi Dominus in lucem sempiternam,
et Deus tuus in gloriam tuam.
19 Non avrai più sole, che ti dia luce pel giorno, ne ti rischiarerà splendore di luna: ma sempiterna luce tua sarà il Signore, e tua gloria il tuo Dio.
20 Non occidet ultra sol tuus,
et luna tua non minuetur,
quia erit tibi Dominus in lucem sempiternam,
et complebuntur dies luctus tui.
20 Il sole tuo non tramonterà, né scema sarà mai la tua luna: perchè sempiterna luce tua sarà il Signore, e saran finiti i dì del tuo pianto.
21 Populus autem tuus omnes justi ;
in perpetuum hæreditabunt terram :
germen plantationis meæ,
opus manus meæ ad glorificandum.
21 Popolo tuo saran tutti i giusti, possederanno eternamente la terra, germi piantati da me, opra della mia mano, ond'io sono glorificato.
22 Minimus erit in mille,
et parvulus in gentem fortissimam.
Ego Dominus in tempore ejus
subito faciam istud.
22 Il minimo produrrà mille, e il pargoletto una fioritissima nazione. Io il Signore a suo tempo farò tal cosa subitamente.