Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Isaiæ 6


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VULGATADIODATI
1 In anno quo mortuus est rex Ozias, vidi Dominum sedentem super solium excelsum et elevatum ; et ea quæ sub ipso erant replebant templum.1 NELL’anno che morì il re Uzzia, io vidi il Signore, che sedeva sopra un alto ed elevato trono; e il lembo della sua veste riempieva il Tempio.
2 Seraphim stabant super illud : sex alæ uni, et sex alæ alteri ; duabus velabant faciem ejus, et duabus velabant pedes ejus, et duabus volabant.2 I Serafini stavano di sopra ad esso; e ciascun d’essi avea sei ale; con due copriva la sua faccia, e con due copriva i suoi piedi, e con due volava.
3 Et clamabant alter ad alterum, et dicebant : Sanctus, sanctus, sanctus Dominus, Deus exercituum ;
plena est omnis terra gloria ejus.
3 E l’uno gridava all’altro, e diceva: Santo, Santo, Santo è il Signor degli eserciti; Tutta la terra è piena della sua gloria.
4 Et commota sunt superliminaria cardinum a voce clamantis, et domus repleta est fumo.4 E gli stipiti delle soglie furono scrollati per la voce di colui che gridava, e la Casa fu ripiena di fumo
5 Et dixi : Væ mihi, quia tacui,
quia vir pollutus labiis ego sum,
et in medio populi polluta labia habentis ego habito,
et regem Dominum exercituum vidi oculis meis.
5 Ed io dissi: Ahi! lasso me! perciocchè io son deserto; conciossiachè io sia uomo immondo di labbra, ed abiti in mezzo di un popolo immondo di labbra; e pur gli occhi miei hanno veduto il Re, il Signor degli eserciti.
6 Et volavit ad me unus de seraphim, et in manu ejus calculus, quem forcipe tulerat de altari,6 Ed uno de’ Serafini volò a me, avendo in mano un carbone acceso, il quale egli avea preso con le molle d’in su l’Altare.
7 et tetigit os meum, et dixit : Ecce tetigit hoc labia tua,
et auferetur iniquitas tua, et peccatum tuum mundabitur.
7 E l’accostò alla mia bocca, e disse: Ecco, questo ha toccate le tue labbra; or sarà la tua iniquità rimossa, e il tuo peccato purgato.
8 Et audivi vocem Domini dicentis : Quem mittam ?
et quis ibit nobis ?
Et dixi : Ecce ego, mitte me.
8 Poi io udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? e chi andrà per noi? Ed io dissi: Eccomi, manda me
9 Et dixit : Vade, et dices populo huic :
Audite audientes, et nolite intelligere ;
et videte visionem, et nolite cognoscere.
9 Ed egli disse: Va’, e di’ a questo popolo: Ascoltate pure, ma non intendiate; e riguardate pure, ma non conosciate.
10 Excæca cor populi hujus,
et aures ejus aggrava,
et oculos ejus claude :
ne forte videat oculis suis,
et auribus suis audiat,
et corde suo intelligat,
et convertatur, et sanem eum.
10 Ingrassa il cuore di questo popolo, ed aggravagli le orecchie, e turagli gli occhi; acciocchè non vegga co’ suoi occhi, e non oda colle sue orecchie, e non intenda col suo cuore; e ch’egli non si converta, e che Iddio non lo guarisca.
11 Et dixi : Usquequo, Domine ? Et dixit : Donec desolentur civitates absque habitatore,
et domus sine homine,
et terra relinquetur deserta.
11 E io dissi: Infino a quando, Signore? Ed egli disse: Finchè le città sieno state desolate, senza abitatore; e che le case sieno senza uomini; e che la terra sia ridotta in deserto, e desolazione;
12 Et longe faciet Dominus homines,
et multiplicabitur quæ derelicta fuerat in medio terræ.
12 e che il Signore abbia allontanati gli uomini; e che la solitudine sia stata lungo tempo in mezzo della terra.
13 Et adhuc in ea decimatio,
et convertetur, et erit in ostensionem
sicut terebinthus, et sicut quercus quæ expandit ramos suos ;
semen sanctum erit id quod steterit in ea.
13 Ma pure ancora vi resterà in essa una decima parte; ma quella di nuovo sarà consumata. Come i roveri, e le quercie, che sono tagliati hanno ancora il tronco, così il seme santo sarà il tronco di essa